Il Corsaro, opera reietta che Verdi completò un po’ in fretta e contro
voglia, spinto da tanti pensieri contingenti e nuove sfide più interessanti
all’orizzonte, viene ripreso per il Festival Verdi al Regio di Parma,
rispolverando la bella produzione che oltre dieci anni fa prevedeva la regia
del compianto Lamberto
Puggelli, ripresa per l’occasione da Grazia
Pulvirenti Puggelli. Nonostante il prodotto a cui abbiamo assistito sia
parecchio datato, abbiamo comunque constatato che conserva una sua funzionalità
sia scenica che drammaturgica, in quanto ogni personaggio ha lo spazio
sufficiente per esprimere le sue peculiarità, all’interno della ambientazione
tradizionale di Marco
Capuana che sottolinea
ogni scena seguendo il più possibile il libretto. Corrado è un fiero e
prorompente corsaro che non accetta di piegarsi al suo nemico e nonostante le
lusinghe della conturbante Gulnara resta fedele nel cuore alla compagna Medora.
Il pascià Seid è altrettanto energico e sicuro di sé, iroso e vendicativo. Le
due donne sono esattamente l’una l’opposto dell’altra: veste bianca e movenze
da tenera donzella un po’ timida per Medora, abiti più sensuali e adatti ad un
harem per la passionale Gulnara, che entra in scena mentre le odalische la
aiutano ad abbigliarsi nella sua stanza. I bei costumi sono opera di Vera Marzot. Intenso il
lavoro di luci di Andrea
Borelli per le scene
sulla nave, nell’harem e nel finale tragico, con forti contrasti tra luci ed ombre
e colori dalle tinte forti
lunedì 26 ottobre 2015
domenica 25 ottobre 2015
ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO Concerto di apertura della 50 stagione concertistica
F.Liszt
SPOSALIZIO (2015)
Elaborazione per orchestra di Salvatore Sciarrino
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
G.Mahler
Sinfonia n.2 in do minore “Resurrezione”
Versione per piccola orchestra a cura di G.Kaplan e R. Mathes (2013)
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
“La dentro c'è l'eroe della mia prima sinfonia in re maggiore,
che ora portano alla sepoltura. E' come se la sua vita fosse riflessa
in uno specchio limpido e osservata tutta insieme, dall'alto.”
G.Malher
SPOSALIZIO (2015)
Elaborazione per orchestra di Salvatore Sciarrino
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
G.Mahler
Sinfonia n.2 in do minore “Resurrezione”
Versione per piccola orchestra a cura di G.Kaplan e R. Mathes (2013)
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
“La dentro c'è l'eroe della mia prima sinfonia in re maggiore,
che ora portano alla sepoltura. E' come se la sua vita fosse riflessa
in uno specchio limpido e osservata tutta insieme, dall'alto.”
G.Malher
Apertura in grande stile per la cinquantesima stagione concertistica della Orchestra di Padova e del Veneto, la prima ideata dal suo nuovo direttore musicale Marco Angius che, interprete particolarmente sensibile per il repertorio moderno e contemporaneo, ha previsto, tra l'altro, un vero e proprio “percorso Mahler” con la futura esecuzione della sinfonia n.1 e dei frammenti della sinfonia n.10.
sabato 24 ottobre 2015
LE NOZZE DI FIGARO, W. A. MOZART – TEATRO GRANDE DI BRESCIA, VENERDI’ 23 OTTOBRE 2015
Con
un cast proveniente dalla 65° edizione del concorso As-Li-Co per giovani cantanti
europei va in scena al Teatro Grande di Brescia Le nozze di Figaro di Mozart,
con l’allestimento che nel 2006 Mario Martone ideò per il Teatro San
Carlo di Napoli e qui ripreso da Raffaele
di Florio. In una ambientazione molto semplice, che prevede soltanto l’utilizzo
di una doppia scala che converge al centro di una grande sala da pranzo, rimanendo
pressoché uguale per tutto il tempo salvo piccoli dettagli e spostamenti, è priorità per il regista l’espressività dei personaggi con le loro
fissazioni e pulsioni. Avendo infatti a disposizione una cornice immediatamente
fruibile di stampo tradizionale, curata da Sergio Tramonti, è più facile
calarsi nella storia sia da parte degli interpreti che del pubblico che, come
spesso accade ultimamente, viene coinvolto quasi sempre grazie all’estensione
del palco intorno alla buca e con i personaggi che attraversano la platea. Questi
sono lasciati molto liberi di esprimersi e dobbiamo dire che abbiamo notato nei
giovani protagonisti proprio una vena attoriale molto spiccata, che in taluni è
stata anche più incisiva rispetto al canto. Nella tradizione anche i garbati
costumi di Ursula Patzak che abbiamo appunto potuto ammirare ed apprezzare
da vicino.
giovedì 22 ottobre 2015
DIE ZAUBERFLÖTE, W. A. MOZART- TEATRO LA FENICE DI VENEZIA,MARTEDI’ 20 OTTOBRE 2015
Conoscersi e conoscere, maturare una profonda consapevolezza di se stessi
e del mondo che ci circonda, è il meraviglioso e stimolante viaggio che ci
accompagna per tutta la vita. Con il Flauto Magico di Mozart, Damiano Michieletto ci
racconta questo incredibile percorso formativo attraverso le vicende dei
giovani Tamino e Pamina, semplici studenti dei nostri giorni, chiamati ad
affrontare prove difficili e ad incontrare personaggi chiave per la risoluzione
delle stesse, specchio delle vite di tutti noi impegnati a sormontare i piccoli
e grandi ostacoli del quotidiano.
Il viaggio è in continua sovrapposizione tra mondo reale e mondo fatato, che
si sviluppa in una vissuta aula scolastica, ove l’elemento predominante, una
lavagna interattiva affissa al muro frontale, è non solo naturale simbolo di
conoscenza che si ribella e si anima quando si tenta di annientarla, ma diventa
anche lo scrigno attraverso il quale vediamo la cameretta della dolce Pamina
che ormai ha lasciato il nido, oppure la stanza dei giochi in cui Tamino si
diverte con animali di vario genere; ma è soprattutto scrigno rivelatore del
mondo di Sarastro, una fitta foresta di alberi che nascondono e rivelano
incontri ed avventure. Il flauto è il simbolo di questo percorso, lo strumento
per immaginare e su cui contare per poter affrontare le difficoltà ed i
pericoli.
domenica 18 ottobre 2015
AIDA, GIUSEPPE VERDI - TEATRO REGIO DI TORINO, SABATO 17 OTTOBRE 2015
Il rapporto storico che lega la città di Torino al popolo egizio grazie all'appena rinnovato Museo ad esso dedicato, è magnifico spunto per inaugurare la nuova stagine d'Opera con il capolavoro operistico che più di ogni altro ci porta ai trionfi ed agli splendori della civiltà dei faraoni. Con l'Aida che nel 2005 William Friedkin ideò per il Regio, il cui allestimento è ripreso con soltanto minuscole migliorie, è uno squisito viaggio nel tempo nel solco di una tradizione registica che non tradisce il libretto e cerca di rispettare quanto più possibile la volontà del compositore.
sabato 17 ottobre 2015
NORMA, V. BELLINI – TEATRO VERDI DI PADOVA, VENERDI’ 16 OTTOBRE 2015
La stagione lirica di Padova si inaugura al Teatro Verdi con un capolavoro come la Norma di Vincenzo Bellini e con un allestimento ritenuto sì spettacolare da colpire nel segno sin dal primo titolo in cartellone. Nonostante le premesse dobbiamo dire che tanta meraviglia è rimasta purtroppo soltanto sulla carta. Paolo Miccichè, che ha curato regia, scene ed installazioni visive, si è limitato a 'riempire' il palcoscenico con sfondi alquanto statici arricchiti da elementi naturistici quali pietre, fronde in primo piano e poco altro ancora che potesse fungere da giusto supporto al tessuto drammatico dell'opera. E non bastano immagini di idoli che avanzano e retrocedono sullo schermo infuocato per sottolineare la sacralità della vicenda stessa. Oltre a ciò gli interpreti sono quasi sempre fissi in scena e appaiono talvolta lasciati a se stessi nel trovare una adeguata linea interpretativa; anche il coro è parso notevolmente in difficoltà nel trovare un sua dimensione tanto scenica quanto vocale. I costumi di Alberto Spiazzi, certo opulenti sia per i Romani che per la stirpe gallica, non sono stati sempre di ottimo gusto a nostro parere. Davvero un peccato: ci aspettavamo qualcosa di più originale e soprattutto coinvolgente dal punto di vista drammaturgico.
venerdì 16 ottobre 2015
DON PASQUALE, G. DONIZETTI - TEATRO DONIZETTI DI BERGAMO, GIOVEDI' 15 OTTOBRE 2015
“Divorzio!Divorzio!
Che letto che
sposa peggiore consorzio di questo non v'ha!”
Con la nuova
direzione artistica di Francesco Micheli, prende il via,
con un'edizione scoppiettante di Don Pasquale,
l'edizione 2015 di Lirica Bergamo quest'anno denominata DoREMix,
introdotta da un marketing ed un battage pubblicitario innovativo e invitante
(curato da Andrea Compagnucci) vede un cartellone molto interessante per titoli
(le opere di Donizetti in programma sono tutte nell'edizione critica curata
dalla Fondazione Donizetti) ed interpreti.
Un' edizione
scoppiettante appunto di Don Pasquale ha aperto i giochi in un' felicissimo
allestimento curato da Andrea Cigni approdato nella città
del suo compositore dopo essere stato presentato con successo in vari teatri
francesi nei mesi scorsi.
lunedì 12 ottobre 2015
L’ORCHESTRA DELL’ARENA DI VERONA PER IL CONCERTO INAUGURALE DI VERONA LIRICA – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, DOMENICA 11 OTTOBRE 2016
La
fortunata abitudine di inaugurare la stagione concertistica insieme all’orchestra
dell’Arena di Verona si è ripetuta anche quest’anno per l’associazione Verona
Lirica che per numero di soci riesce a riempire quasi l’intero teatro Filarmonico.
Diretti da Giorgio Croci, quattro interpreti attivi nei teatri di tutto il
mondo hanno regalato un pomeriggio di musica che ha visto trionfare l’arte ed
il buon gusto.
In
circa due ore e mezzo di musica abbiamo ascoltato arie dalle opere di Verdi, Puccini
ed anche ouverture ed intermezzi da opere di Wagner, Cilea, Leoncavallo e Von
Weber.
venerdì 9 ottobre 2015
MACBETH, G. VERDI – TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, GIOVEDI’ 08 OTTOBRE 2015
Quando
ci si pone a dover mettere in scena un capolavoro come il Macbeth di Giuseppe
Verdi che unisce in sé la drammaticità dei contenuti shakespeariani e la
potenza della musica per esso composta, unitamente ai molteplici spunti
politici e morali che da questo emergono, potrebbe essere facile cercare chiavi
di lettura complicate, allestimenti pesanti o magari totalmente avulsi dai
contenuti esposti. Robert Wilson risolve la questione
nel suo stile concependo uno spettacolo atemporale e in un certo senso asettico,
capace comunque di attrarre l’occhio di chi osserva che resta quasi ipnotizzato
da tutti gli elementi che continuamente appaiono, domandandosi in certi casi
persino come siano venuti in mente al regista.
Non
possiamo parlare di ambientazione poiché tutto si svolge in una semioscurità che
ci riporta un po’ al teatro delle ombre
cinesi. Pertanto osserviamo le sagome
dei personaggi in penombra senza godere dei dettagli dei pur mirabili costumi
di Jacques Reynaud e tutto ciò che circonda e riguarda Macbeth e
la sua Lady è abbozzato, immaginato, trasognato. Gli interpreti stessi si
muovono attraverso una serie di installazioni visive che accennano ai contenuti
del testo sempre in maniera alquanto astratta. Non vi è contatto fisico tra di
essi, sempre rivolti al pubblico e costretti in posture rigide degli arti, quasi
fossero marionette viventi, i cui volti sono celati da maschere bizzarre o da
autentici capolavori del make up.
Dunque
un plauso particolare va fatto alla compagnia di canto impegnata in condizioni
davvero particolarissime.
mercoledì 7 ottobre 2015
DITTICO: JANÁČEK ZÁPISNÍK ZMIZELÉHO (IL DIARIO DI UNO SCOMPARSO)/ POULENC LA VOIX HUMAINE (LA VOCE UMANA) - FONDAZIONE LA FENICE DI VENEZIA, MARTEDI’ 06 OTTOBRE 2015
Il Teatro Mailbran di Venezia si mostra
ancora una volta luogo in cui la Fondazione Fenice coltiva esperimenti e serate particolari come il
curioso dittico cui abbiamo assistito, che vede l’accostamento del pezzo per
voci e piano, Il diario di un scomparso di Janáček, composto agli inizi del Novecento, ed il componimento per sola
voce ed orchestra, La Voce umana di
Poulenc che invece è da ascrivere alla fine degli anni cinquanta dello stesso
secolo. Tale esperimento vede coinvolto il giovanissimo regista Gianmaria
Aliverta
che
ha cercato di trovare un unico filo conduttore che giustificasse la messa in
scena di due opere per la verità parecchio distanti tra loro.
lunedì 5 ottobre 2015
OTELLO, G. VERDI – TEATRO REGIO DI PARMA, domenica 4 ottobre 2015
Come
primo appuntamento operistico del Festival Verdi 2015 il Regio di Parma punta
su un titolo come Otello che immediatamente suscita forte impatto ed anche
grandi aspettative da parte del pubblico che difatti alla recita cui abbiamo
assistito è accorso numeroso e da diverse parti del mondo. Gioco forza
richiedere un regista del calibro di Pier Luigi Pizzi, che
ha naturalmente concepito l’intero allestimento di questa produzione curando
regia, scene e costumi.
C’è da dire
che dal punto di vista drammaturgico lo spettacolo ci sembra rispondere a
quanto la nostra mente è portata ad immaginare conoscendo gli avvenimenti. I
singoli ruoli sono caratterizzati da una evidente forza interiore che sfocia
poi nelle diverse personalità: Otello è animato da fiero valore militare che si
trasforma in forza passionale nei riguardi della sua sposa, capace certo anche di
carezzevoli maniere quando solo con essa; potenza distruttiva invece diviene la
sua fierezza nello scatenarsi della gelosia. Jago è fondamentalmente l’eterno
secondo che cerca di emergere colpendo chi è più in alto di lui, ma l’incertezza
di riuscire ne fanno un alfiere marcatamente duro, a tratti rozzo, per cui l’ira
che rode il suo animo non può che condurlo alla sconfitta morale. L’innocente
Desdemona è una donna incredibilmente austera, quasi divina nel suo incedere ed
agire, con veste bianca a contrasto (tipico) con gli altri interpreti in pelle nera
o comunque vesti scure. La sua fermezza nell’affermare l’innocenza è mista al
dolce afflato amoroso che nonostante le calunnie ed il disprezzo, soffia sempre
per il suo sposo. Tutti i ruoli che contornano i protagonisti, Cassio in primis
tra questi, sono come trottole che agevolano il divenire degli eventi, ma
apportando ciascuno del proprio.
domenica 4 ottobre 2015
BOHEME, G. PUCCINI - TEATRO GRANDE DI BRESCIA, VENERDI' 2 OTTOBRE 2015
Il
progetto che debuttò nel 2012 con successo al Macerata Opera Festival approda
al Grande di Brescia per inaugurare la nuova stagione d’Opera con la Bohème di
Puccini secondo Leo Muscato. In questo allestimento il regista ha visto un
parallelismo tra i famosi disordini rivoluzionari della capitale francese di metà Ottocento
e la rivoluzione a tutto campo che si svolse nel Sessantotto del secolo scorso nel
nostro paese, immaginando che i poveri ma rampanti giovani bohèmien potessero
essere trasportati a quell’epoca in cui anche i nostri ragazzi fecero
sentire forte la voce di protesta. Così la La Barriera d'Enfer qui diventa una fonderia ove gli operai sono
sfruttati e sottopagati in ambiente malsano e sfilano con cartelloni di protesta per ottenere
condizioni lavorative più umane, mentre i gendarmi cercano di sedare lo
scompiglio. Mimì, la dolce fioraia di Puccini, pur conservando il carattere che
da sempre contraddistingue questo ruolo, non è altro che una delle tante operaie della
nostra storia recente intossicata da ciò che respira a lavoro e per questo vittima
della sua stessa condizione sociale.
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