Come
primo appuntamento operistico del Festival Verdi 2015 il Regio di Parma punta
su un titolo come Otello che immediatamente suscita forte impatto ed anche
grandi aspettative da parte del pubblico che difatti alla recita cui abbiamo
assistito è accorso numeroso e da diverse parti del mondo. Gioco forza
richiedere un regista del calibro di Pier Luigi Pizzi, che
ha naturalmente concepito l’intero allestimento di questa produzione curando
regia, scene e costumi.
C’è da dire
che dal punto di vista drammaturgico lo spettacolo ci sembra rispondere a
quanto la nostra mente è portata ad immaginare conoscendo gli avvenimenti. I
singoli ruoli sono caratterizzati da una evidente forza interiore che sfocia
poi nelle diverse personalità: Otello è animato da fiero valore militare che si
trasforma in forza passionale nei riguardi della sua sposa, capace certo anche di
carezzevoli maniere quando solo con essa; potenza distruttiva invece diviene la
sua fierezza nello scatenarsi della gelosia. Jago è fondamentalmente l’eterno
secondo che cerca di emergere colpendo chi è più in alto di lui, ma l’incertezza
di riuscire ne fanno un alfiere marcatamente duro, a tratti rozzo, per cui l’ira
che rode il suo animo non può che condurlo alla sconfitta morale. L’innocente
Desdemona è una donna incredibilmente austera, quasi divina nel suo incedere ed
agire, con veste bianca a contrasto (tipico) con gli altri interpreti in pelle nera
o comunque vesti scure. La sua fermezza nell’affermare l’innocenza è mista al
dolce afflato amoroso che nonostante le calunnie ed il disprezzo, soffia sempre
per il suo sposo. Tutti i ruoli che contornano i protagonisti, Cassio in primis
tra questi, sono come trottole che agevolano il divenire degli eventi, ma
apportando ciascuno del proprio.
Dal punto di
vista scenografico probabilmente è già tale la forza stessa dei personaggi che
non si è pensato servisse altro: il palco è pressoché sempre uguale con lo
spostarsi di architetture scarne e monocromatiche, che da archi e scalette si
trasformano in una specie di anonima e squadrata sala del trono, che poi lascia
il posto al letto di Desdemona per l’ultimo atto in luogo della camera da
letto. Grande dunque il lavoro delle luci di Vincenzo Raponi ad
arricchire di effetti ad impatto visivo le emozioni in scena.
Risponde in
modo adeguato tutto il cast, con due leoni come Rudy Park e Marco Vratogna a dettar
letteralmente legge tra tutti.
Il
giovane Park affronta davvero con generosa passione il ruolo del protagonista.
In lui troviamo il condottiero che arde di vera passione per tutto ciò che gli
sta a cuore: il suo dovere di governante e la sua adorata sposa. Nella sua voce
calda e robusta vibra tanta energia quanto entusiasmo nell’affrontare un sì
mastodontico ruolo. Se nel primo atto abbiamo notato qualche piccolissimo portamento
atto probabilmente a gestire in sicurezza il suono, ben più controllato e
sicuro dal secondo atto in poi il tenore ha regalato emozioni sia vocali che interpretative.
La sua pronuncia dell’italiano è inoltre molto migliorata rispetto a quanto
sentito diverso tempo fa. Insomma questo ragazzo continuerà certo a far parlare
di sé e sempre in meglio.
Vratogna
si cala nella parte dell’ingannatore Jago con audacia, forza e rabbia che
esplode in potenza soprattutto quando in scena col suo antagonista. Anch’egli dotato di una voce singolare che lo porta
naturalmente verso ruoli di carattere, qui trova terreno fertile per colpire e
stupire.
La
dolce ma fiera Desdemona è una Aurelia Florian dalla voce molto particolare che ci
colpisce favorevolmente: si lancia squisitamente in acuto e diviene facilmente sottile
nei filati. La pasta è morbida e il suono si fa corposo nei centri per un
effetto vibrante e sentito. Il personaggio è gestito con molta
compartecipazione ed aggiungiamo anche evidente emozione che rende ancor più
veritiero l’effetto complessivo.
Cassio è la pedina
per attuare i piani di Jago ed il tenore Manuel Pierattelli adempie al suo
ruolo con scioltezza e diremmo in contrasto col protagonista, offrendo una voce
più mite e naturalmente portata all’acuto. Bene anche il Roderigo di Matteo Mezzaro, come il Montano di Stefano
Rinaldi Miliani ed il Lodovico di Romano Dal Zovo; di particolar bella
voce scura è dotato l’Araldo Matteo Mazzoli.
Molto bene
anche la Emilia di Gabriella Colecchia, dal timbro avvolgente e compartecipe nell’agire
in scena.
La Filarmonica
Toscanini diretta da Daniele Callegari trova lo stesso
impeto dei cantanti sin dall’apertura in tempesta e per tutto lo spettacolo ci
è sembrata accompagnare con viva energia gli eventi in essere. Il maestro ha
tenuto salde le redini di cotanta compagine musicale lasciando a nostro avviso
anche che gli interpreti potessero esprimersi al meglio.
Bene è stato
istruito il coro del Regio da Martino Faggiani, di cui abbiamo
apprezzato l’amalgama e l’impasto vocale. Il coro di voci bianche di Gabriella
Corsaro ha animato con dolcezza e precisione la canzoncina del giglio
per Desdemona.
Recita molto gradita con ovazioni per Park, Ventre e Florian e calorosi applausi per gli altri
interpreti ed il direttore.
Maria Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Maestro concertatore
e direttore Daniele Callegari
Regia, Scene, Costumi
Pier Luigi Pizzi
Maestro Del Coro Martino Faggiani
Regista Collaboratore Massimo Gasparon
Luci Vincenzo Raponi
Movimenti Coreografici Gino Potente
Maestro D'armi Renzo Musumeci Greco
Scenografo Collaboratore Serena Rocco
Costumista Collaboratrice Lorenza Marin
Assistente Alla Regia Marco Fragnelli
GLI INTERPRETI
Otello
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Rudy Park
|
Jago
|
Marco Vratogna
|
Cassio
|
Manuel Pierattelli
|
Roderigo
|
Matteo Mezzaro
|
Lodovico
|
Romano Dal Zovo
|
Montano
|
Stefano Rinaldi Miliani
|
Un araldo
|
Matteo Mazzoli
|
Desdemona
|
Aurelia Florian
|
Emilia
|
Gabriella Colecchia
|
Maestro concertatore
e direttore Daniele Callegari
Regia, Scene, Costumi
Pier Luigi Pizzi
Maestro Del Coro Martino Faggiani
Regista Collaboratore Massimo Gasparon
Luci Vincenzo Raponi
Movimenti Coreografici Gino Potente
Maestro D'armi Renzo Musumeci Greco
Scenografo Collaboratore Serena Rocco
Costumista Collaboratrice Lorenza Marin
Assistente Alla Regia Marco Fragnelli
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
CORO DI VOCI BIANCHE E GIOVANILI ARS CANTO “GIUSEPPE VERDI”
Maestro del coro di voci bianche
GABRIELLA CORSARO
Maestro del coro di voci bianche
GABRIELLA CORSARO
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
Spettacolo con sopratitoli in
italiano e inglese