lunedì 5 ottobre 2015

OTELLO, G. VERDI – TEATRO REGIO DI PARMA, domenica 4 ottobre 2015

Come primo appuntamento operistico del Festival Verdi 2015 il Regio di Parma punta su un titolo come Otello che immediatamente suscita forte impatto ed anche grandi aspettative da parte del pubblico che difatti alla recita cui abbiamo assistito è accorso numeroso e da diverse parti del mondo. Gioco forza richiedere un regista del calibro di Pier Luigi Pizzi, che ha naturalmente concepito l’intero allestimento di questa produzione curando regia, scene e costumi. 
C’è da dire che dal punto di vista drammaturgico lo spettacolo ci sembra rispondere a quanto la nostra mente è portata ad immaginare conoscendo gli avvenimenti. I singoli ruoli sono caratterizzati da una evidente forza interiore che sfocia poi nelle diverse personalità: Otello è animato da fiero valore militare che si trasforma in forza passionale nei riguardi della sua sposa, capace certo anche di carezzevoli maniere quando solo con essa; potenza distruttiva invece diviene la sua fierezza nello scatenarsi della gelosia. Jago è fondamentalmente l’eterno secondo che cerca di emergere colpendo chi è più in alto di lui, ma l’incertezza di riuscire ne fanno un alfiere marcatamente duro, a tratti rozzo, per cui l’ira che rode il suo animo non può che condurlo alla sconfitta morale. L’innocente Desdemona è una donna incredibilmente austera, quasi divina nel suo incedere ed agire, con veste bianca a contrasto (tipico) con gli altri interpreti in pelle nera o comunque vesti scure. La sua fermezza nell’affermare l’innocenza è mista al dolce afflato amoroso che nonostante le calunnie ed il disprezzo, soffia sempre per il suo sposo. Tutti i ruoli che contornano i protagonisti, Cassio in primis tra questi, sono come trottole che agevolano il divenire degli eventi, ma apportando ciascuno del proprio.

Dal punto di vista scenografico probabilmente è già tale la forza stessa dei personaggi che non si è pensato servisse altro: il palco è pressoché sempre uguale con lo spostarsi di architetture scarne e monocromatiche, che da archi e scalette si trasformano in una specie di anonima e squadrata sala del trono, che poi lascia il posto al letto di Desdemona per l’ultimo atto in luogo della camera da letto. Grande dunque il lavoro delle luci di Vincenzo Raponi ad arricchire di effetti ad impatto visivo le emozioni in scena.

Risponde in modo adeguato tutto il cast, con due leoni come  Rudy Park e Marco Vratogna a dettar letteralmente legge tra tutti.

Il giovane Park affronta davvero con generosa passione il ruolo del protagonista. In lui troviamo il condottiero che arde di vera passione per tutto ciò che gli sta a cuore: il suo dovere di governante e la sua adorata sposa. Nella sua voce calda e robusta vibra tanta energia quanto entusiasmo nell’affrontare un sì mastodontico ruolo. Se nel primo atto abbiamo notato qualche piccolissimo portamento atto probabilmente a gestire in sicurezza il suono, ben più controllato e sicuro dal secondo atto in poi il tenore ha regalato emozioni sia vocali che interpretative. La sua pronuncia dell’italiano è inoltre molto migliorata rispetto a quanto sentito diverso tempo fa. Insomma questo ragazzo continuerà certo a far parlare di sé e sempre in meglio.

Vratogna si cala nella parte dell’ingannatore Jago con audacia, forza e rabbia che esplode in potenza soprattutto quando in scena col suo antagonista.  Anch’egli dotato di una voce singolare che lo porta naturalmente verso ruoli di carattere, qui trova terreno fertile per colpire e stupire.

La dolce ma fiera Desdemona è una Aurelia Florian dalla voce molto particolare che ci colpisce favorevolmente: si lancia squisitamente in acuto e diviene facilmente sottile nei filati. La pasta è morbida e il suono si fa corposo nei centri per un effetto vibrante e sentito. Il personaggio è gestito con molta compartecipazione ed aggiungiamo anche evidente emozione che rende ancor più veritiero l’effetto complessivo.

Cassio è la pedina per attuare i piani di Jago ed il tenore Manuel Pierattelli adempie al suo ruolo con scioltezza e diremmo in contrasto col protagonista, offrendo una voce più mite e naturalmente portata all’acuto. Bene anche il Roderigo di  Matteo Mezzaro, come il Montano di Stefano Rinaldi Miliani ed il Lodovico di Romano Dal Zovo; di particolar bella voce scura è dotato l’Araldo Matteo Mazzoli.
Molto bene anche la Emilia di Gabriella Colecchia, dal timbro avvolgente e compartecipe nell’agire in scena.
La Filarmonica Toscanini diretta da Daniele Callegari trova lo stesso impeto dei cantanti sin dall’apertura in tempesta e per tutto lo spettacolo ci è sembrata accompagnare con viva energia gli eventi in essere. Il maestro ha tenuto salde le redini di cotanta compagine musicale lasciando a nostro avviso anche che gli interpreti potessero esprimersi al meglio.
Bene è stato istruito il coro del Regio da Martino Faggiani, di cui abbiamo apprezzato l’amalgama e l’impasto vocale. Il coro di voci bianche di Gabriella Corsaro ha animato con dolcezza e precisione la canzoncina del giglio per Desdemona.
Recita molto gradita con ovazioni per Park, Ventre e Florian e calorosi applausi per gli altri interpreti ed il direttore.

Maria Teresa Giovagnoli


LA PRODUZIONE

Maestro concertatore
 e direttore                              Daniele Callegari
Regia, Scene, Costumi          Pier Luigi Pizzi
Maestro Del Coro                  Martino Faggiani
Regista Collaboratore            Massimo Gasparon
Luci                                        Vincenzo Raponi 
Movimenti Coreografici        Gino Potente
Maestro D'armi                     Renzo Musumeci Greco
Scenografo Collaboratore     Serena Rocco 
Costumista Collaboratrice     Lorenza Marin 
Assistente Alla Regia             Marco Fragnelli

GLI INTERPRETI

Otello

Rudy Park 
Jago
Marco Vratogna
Cassio
Manuel Pierattelli
Roderigo
Matteo Mezzaro
Lodovico
Romano Dal Zovo
Montano
Stefano Rinaldi Miliani
Un araldo
Matteo Mazzoli
Desdemona
Aurelia Florian
Emilia
Gabriella Colecchia
   
   
   
   
   
   
   
   
     


Maestro concertatore
 e direttore                              Daniele Callegari
Regia, Scene, Costumi          Pier Luigi Pizzi
Maestro Del Coro                  Martino Faggiani
Regista Collaboratore            Massimo Gasparon
Luci                                        Vincenzo Raponi 
Movimenti Coreografici        Gino Potente
Maestro D'armi                     Renzo Musumeci Greco
Scenografo Collaboratore     Serena Rocco 
Costumista Collaboratrice    Lorenza Marin 
Assistente Alla Regia             Marco Fragnelli

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
CORO DI VOCI BIANCHE E GIOVANILI ARS CANTO “GIUSEPPE VERDI”

Maestro del coro di voci bianche
GABRIELLA CORSARO
 
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
Spettacolo con sopratitoli in italiano e inglese








 Foto Roberto Ricci