venerdì 9 ottobre 2015

MACBETH, G. VERDI – TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, GIOVEDI’ 08 OTTOBRE 2015

Quando ci si pone a dover mettere in scena un capolavoro come il Macbeth di Giuseppe Verdi che unisce in sé la drammaticità dei contenuti shakespeariani e la potenza della musica per esso composta, unitamente ai molteplici spunti politici e morali che da questo emergono, potrebbe essere facile cercare chiavi di lettura complicate, allestimenti pesanti o magari totalmente avulsi dai contenuti esposti.  Robert Wilson risolve la questione nel suo stile concependo uno spettacolo atemporale e in un certo senso asettico, capace comunque di attrarre l’occhio di chi osserva che resta quasi ipnotizzato da tutti gli elementi che continuamente appaiono, domandandosi in certi casi persino come siano venuti in mente al regista.
Non possiamo parlare di ambientazione poiché tutto si svolge in una semioscurità che ci riporta un po’ al teatro delle ombre cinesi. Pertanto osserviamo  le sagome dei personaggi in penombra senza godere dei dettagli dei pur mirabili costumi di Jacques Reynaud  e tutto ciò che circonda e riguarda Macbeth e la sua Lady è abbozzato, immaginato, trasognato. Gli interpreti stessi si muovono attraverso una serie di installazioni visive che accennano ai contenuti del testo sempre in maniera alquanto astratta. Non vi è contatto fisico tra di essi, sempre rivolti al pubblico e costretti in posture rigide degli arti, quasi fossero marionette viventi, i cui volti sono celati da maschere bizzarre o da autentici capolavori del make up.
Dunque un plauso particolare va fatto alla compagnia di canto impegnata in condizioni davvero particolarissime.


Macbeth è interpretato da Dario Solari che conferma di possedere un bellissimo timbro baritonale tornito che risulta solido soprattutto nella zona grave. Perde leggermente mordente nella gamma più acuta, ma l’interprete gestisce il suono con misura ed intelligenza. Il suo personaggio sembra spesso visivamente messo in secondo piano dal regista rispetto alla consorte che come si sa regge il filo degli eventi.

E se spietata deve essere la celeberrima ‘Lady’ tale si mostra Amarilli Nizza nel proporre la sua signora Macbeth. Personaggio chiave della vicenda, Wilson ha infatti posto quasi sempre la sua figura al centro ed in effetti a completamento delle originali installazioni visive. Dark lady dal volto di ghiaccio i cui occhi sprizzano odio e sete di potere, il soprano rende graffiante la voce che emana potenza ed energia, pur non disdegnando momenti di morbidezza come nella scena del sonnambulismo.
  
Banco è interpretato da un acclamato Riccardo Zanellato che grazie alla voce profonda e robusta riesce a mostrare ragione e sentimento nel suo ruolo, pur nella rigidità delle posture imposte dalla regia. 
Macduff è un discreto Lorenzo Decaro che si disimpegna con decoro nella sua aria del quarto atto.
La dama della Lady ed il medico sono rispettivamente  Marianna Vinci e Alessandro Svab, che entrano in scena quasi irriconoscibili, soprattutto per via del mascherone che copre il volto del medico.
Malcom è il tenore  Gabriele Mangione dal timbro piuttosto squillante. Il cast si completa con le numerose voci di contorno che animano i personaggi de il sicario, Sandro Pucci; il domestico di Macbeth e prima apparizione, Michele Castagnaro, l’Araldo di Luca Visani, la seconda e terza apparizione, un po’ emozionate, Chiara Alberti, Alice Bertozzo; mentre mimano i personaggi di Duncan e Fleanzio Jacopo Trebbi e Valentina Vandelli.

Alla testa dell’orchestra del teatro bolognese il Maestro Roberto Abbado ha spinto i musicisti con energia nell’esecuzione della partitura verdiana che qui risuona possente e grintosa, ottenendo una certa plasticità di suono, sempre tenendo saldamente in linea tutte le sezioni ed imponendo ritmi serrati a questo spettacolo che altrimenti perderebbe di significato.

Il coro preparato come sempre da Andrea Faidutti, eccettuata qualche mini sbavatura all’inizio negli attacchi, è stato degno protagonista delle scene ad esso dedicate, sia per quanto riguarda le streghe che il popolo scozzese sofferente nella celebre ‘Patria oppressa’.

Trionfo con diversi minuti di applausi festosi per tutto il cast con ovazioni gioiose per Solari, Nizza ed il Maestro Abbado.


Maria Teresa Giovagnoli


LA PRODUZIONE

Direttore
Roberto Abbado
Regia, ideazione luci, scene e coreografia
Robert Wilson
Maestro del Coro
Andrea Faidutti
Costumi
Jacques Reynaud
Collaboratore alla scenografia
Annick Lavallée-Benny
Light designer
Aj Weissbard
Regista collaboratore
Nicola Panzer
Regia ripresa da
Gianni Marras
Preparatore Voci Bianche
Alhambra Superchi


GLI INTERPRETI


Macbeth

Dario Solari  
Banco

Riccardo Zanellato

Lady Macbeth
Amarilli Nizza   
Dama Lady Macbeth
Marianna Vinci
Macduff

Lorenzo Decaro

Malcolm

Gabriele Mangione

Il Medico
Alessandro Svab
Un domestico di Macbeth
Michele Castagnaro
Il sicario
Sandro Pucci
L'araldo

Luca Visani 

Prima apparizione

Seconda e terza apparizione

Duncano

Flenazio  
           
Michele Castagnaro 

Chiara Alberti, Alice Bertozzo


Jacopo Trebbi

Valentina Vandelli

Produzione del Teatro Comunale di Bologna
in coproduzione con Change Performing Arts Milano
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna










Foto Rocco Casaluci