Con
vero piacere incontriamo oggi per i nostri lettori il soprano Anna
Pirozzi, artista napoletana che grazie alla sua voce calda e
drammatica sta ottenendo un grande successo di pubblico e critica sia in ambito
nazionale che internazionale. Molto forte nel repertorio drammatico, proprio grazie al suo
timbro corposo ed ampio ed alle sue doti interpretative, ha debuttato ruoli impervi come Abigaille,
Lady Macbeth, Amelia, e recentissimo è il suo debutto nel ruolo di Luisa Miller
al Teatro Carlo Felice di Genova al fianco di Leo Nucci impegnato come cantante
e regista, per il quale ha ottenuto ancora una volta larghi consensi e che le permette di
aggiungere un'altra pietra miliare alla sua bella carriera. Proprio in questa
occasione la incontriamo per parlare di questa esperienza, di se stessa e naturalmente
del futuro artistico.
mercoledì 26 novembre 2014
domenica 23 novembre 2014
SIMON BOCCANEGRA, G. VERDI – GRAN TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, inaugurazione stagione lirica, sabato 22 novembre 2014
Con
una doppia inaugurazione il Teatro La Fenice di Venezia apre la stagione d’opera
2014-15 presentando una nuova produzione di Simon Boccanegra affiancata dal
fortunato e noto allestimento di Traviata; due opere di Verdi che hanno visto
la luce proprio in questo teatro, scelte apposta per una festa in grande stile.
Il ‘Simone’ andato in scena ieri sera reca la firma del regista Andrea
De Rosa, il cui scopo è quello di rendere fruibile il più possibile
non solo la trama del dramma, ma anche gli stati d’animo del grande
protagonista.
Così la scena diviene in funzione del narrato e si trasforma man
mano che gli eventi hanno corso, dal nero e vuoto più totale del prologo, ad una
apertura visiva verso il futuro e la luce, pur nel tragico finale. Boccanegra
difatti è inizialmente solo con il suo dolore per la perdita della donna amata,
qui addirittura stretta esanime tra le braccia e non soltanto evocata. Crede di
aver perso anche il frutto del suo amore ed inoltre ha lasciato il proprio compagno
di sempre: il mare. Ora la vita da corsaro è lontana ed è come imprigionato nei
palazzi del potere come Doge di Genova, con il mare sì vicino e sempre presente
in scena, ma allo stesso tempo oscurato dalle architetture costruite ad arte
per far solo intravvedere il paesaggio circostante. Volutamente claustrofobica è dunque la sensazione
di insieme, studiata ad arte anche dalle luci piuttosto cupe di Pasquale
Mari, altresì autore dei magnifici filmati girati in Liguria,
che sono via via resi più visibili col trasformarsi delle strutture sul palco.
Così man mano che le agnizioni si susseguono, anche la
scenografia pare aprirsi all’orizzonte, ben visibile nell'ultimo atto per l’estremo saluto al Doge. Qui il regista ha
voluto che il fantasma di Maria ricomparisse sul palco per accogliere l’amato
tra le braccia, ora in pace sapendo la figlia
viva e felicemente innamorata, con il suo paese guidato dal nuovo Doge Gabriele.
Molto belli e curati i costumi di Alessandro Lai che richiamano
lo stile trecentesco del libretto.
venerdì 14 novembre 2014
BOHEME, GIACOMO PUCCINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, giovedì 13 novembre 2014
Con la Bohème di Puccini si chiude la sezione invernale 2013/14
della stagione operistica a Verona. E per un classico come questo si è scelto
di creare una ambientazione di garbato gusto tradizionale. Il regista Pier
Francesco Maestrini ha immaginato infatti
che la storia della celebre fioraia Mimì si svolgesse intorno alla fine del
milleottocento, in pieno Impressionismo, poco più avanti rispetto al libretto
di Illica e Giacosa, reputando il periodo particolarmente congeniale ad
illustrare soprattutto visivamente la vita dei giovani bohémien. Carlo Savi
ha così allestito in tutto e per tutto le scene per i quattro quadri, arricchendole
dei magnifici dipinti impressionisti che fungessero da sfondo, di cui le scene
sul palco risultassero la naturale prosecuzione oppure una esemplificazione dei
contenuti. Ecco dunque sfilare in apertura L’atelier
di Jean Frédéric Bazille del 1870, un calzante richiamo
alla soffitta dei nostri amici artisti, ove sono proprio ritratti il pittore
con i suoi amici/colleghi, e via via i grandi capolavori di Manet, Van
Gogh, Degas, Toulouse-Lautrec e così via. I costumi
sempre ad opera di Savi sono perfettamente in linea con l’ambientazione e le
luci di Paolo Mazzon ben si integrano con i colori di scene
e dipinti.
lunedì 10 novembre 2014
AIDA, G. VERDI – METROPOLITAN OPERA HOUSE DI NEW YORK, venerdì 7 novembre 2014.
L’acclamata produzione ‘epica’ dell’Aida di Giuseppe Verdi targata anno
1988 ritorna con grande successo al Met di New York per questa stagione d’opera,
ove si ritrovano a chiare lettere i fasti e lo splendore dell’antico e mitico Egitto dei
Faraoni. Il team produttivo di stampo chiaramente cinematografico capeggiato da Sonja
Frisell si avvale infatti delle scene progettate dal nostro celebre designer
teatrale e da pellicola Gianni Quaranta. Lo spettacolo ci propone quindi tutto quello che ci si aspetta di trovare sul
palco: le enormi pareti con sfingi in bassorilievo del palazzo di Menfi, gli
appartamenti di Amneris con arredi e decori lussuosi, le magnifiche sponde del
Nilo accennate da sfumature azzurre circondate da mura ed archi maestosi, e
così via. La fatal pietra si compone in diretta grazie agli
stupefacenti piani mobili che in un lampo suddividono il palco nel consueto duplice
livello. Il coro e le comparse sono meravigliosamente vestiti da Dada Saligeri. Le luci di Gil Wechsler forse potevano essere maggiormente
suggestive, scegliendo sfumature variopinte piuttosto che il semplice bianco,
ma il grandioso impianto scenografico non ne ha risentito particolarmente ed il
pubblico ha applaudito ad ogni cambio scena, sobbalzando di stupore all'arrivo
dei cavalli per il trionfo, un classico che piace sempre.
mercoledì 5 novembre 2014
PETER GRIMES, BENJAMIN BRITTEN - GARTNERPLATZTHEATER AM PRINZREGENTSTHEATER, Munich, 2 novembre 2014
“Stand down” you say.You wash your
hands.
The case goes on in people’s minds.
The charges that no court has made
Will be shouted at my head...
Il soggetto di
Peter Grimes, tratto da un poema di Crabbe, ha le nere tinte di una vicenda
realistica ambientata in un villaggio di pescatori e concentrata sui sospetti e
sulle ostilità degli abitanti nei confronti di Peter Grimes, accusato di aver
ucciso un mozzo.
La musica coglie
dalla vicenda gli aspetti più crudelmente realistici ma la chiarezza con cui
viene sempre condotto il canto, le melodie vocali di Britten, per quanto accurate nella declamazione,
conservano sempre una morbidezza melodica, creano un curioso incontro con i
colori espressionistici dell'orchestra e le sue nervosità ritmiche.
martedì 4 novembre 2014
LA LUCE NEL TEMPO DI FRANCESCO NAPPA/CAVALLERIA RUSTICANA DI PIETRO MASCAGNI - TEATRO DELL’OPERA MAGGIO MUSICALE FIORENTINO, Firenze, 2 Novembre 2014
LA
LUCE E L’OSCURITÀ
NELLO STESSO TEMPO
Il
Balletto contemporaneo La
luce nel tempo è ideato da Francesco
Nappa su musica
di Joseph Haydn. L’oscurità e luce
di alcuni brani
sinfonici di Haydn affiancano e
abbracciano appieno questa
visione, infondono
sentimenti contrastanti.
Ogni movimento ha
un sentimento da
trasmettere: gioia, malinconia passione, dolore. Sono messe
in scena e
ognuna di loro è
una crepa attraverso
la quale far
trasparire la luce.
Attraverso i corpi
e l’arte dei
ballerini in fusione
con l’armonia delle note di
Haydn . Eccellente produzione
del Maggio Danza accompagnati magnificamente dall’ Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Giampaolo Bisanti.
VEC MAKROPULOS, LEOS JANACECK - PRIMA MONDIALE DELLA REVISIONE CRITICA DELLA PARTITURA A CURA DI ANNETTE THEIN, JONAS HAJEK E TOMAS HANUS, EDIZIONI BARENREITER PRAHA - BAYERISCHE STAATSOPER, Sabato 1 novembre 2014
“E' brutto esser vecchi.
Lei però è sempre bella.
Sappia, i pazzi hanno vita lunga, io
vivrò a lungo certo! E finché l' uomo si innamora.”
Per la prima
volta sul palcoscenico della Bayreische Staatsoper in lingua originale e con la
partitura revisionata in base alle tre stesure (1923 1925) dell'eterno insoddisfatto
Janaceck ad opera di Annette Thein, Jonas Hajek e Tomas Hanus, il capolavoro
del compositore moravo è stato finalmente reso all'ascolto del pubblico nella
sua versione più completa e più fedele alle intenzioni dell'autore, chiarendo
numerosi errori che le precedenti edizioni avevano creato nella strumentazione,
nella ritmica e nella struttura armonica.
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