venerdì 4 ottobre 2013

FRESCHE NOTE, DVD: DALL’EDIZIONE DEL SALZBURG FESTIVAL 2013: MOZART - Die Entführung aus dem Serail, WAGNER - Die Meistersinger von Nürnberg, VERDI - Don Carlo, Falstaff.

Sono disponibili per la Unitel Classica alcune chicche dell’edizione 2013 del Festival di Salisburgo, andate in onda anche sul canale tv austriaco ORF  , nonché in streaming su internet, ed ora in dvd per poterle rivedere. Fa molto piacere constatare che molti dei protagonisti di queste produzioni siano nati nel nostro paese, e che quindi l'arte e professionalità dei nostri artisti si faccia valere sempre in lungo e in largo.
Eccoli in breve:

MOZART, Die Entführung aus dem Serail

Ambientazione quanto mai singolare per questo gioiello mozartiano: un hangar di aeroporto, ove sono stati riprodotti gli ambienti, accennati, in stile contemporaneo, in cui si muovono, e aggiungeremmo corrono,  i giovani protagonisti di questo racconto indossando i costumi di Lena Hoschek. Idea di Adrian Marthaler, con il pubblico in piedi sparso tra le scene, quasi a far parte della narrazione. L’insieme è simpatico e certamente insolito. La storia della giovane e gagliarda spagnola rapita e venduta al prepotente Pashà turco Selim è resa con spirito dai protagonisti che vi ruotano intorno: il suo fidanzato che corre a cercarla, la sua ancella, il burbero guardiano..  

Questo il cast: la splendente Desirée Rancatore come Konstanze,  Javier Camarena, nelle vesti di un accorato innamorato Belmonte, Rebecca Nelsen, un’ottima ancella Blondchen, Thomas Ebenstein, un buon Pedrillo, Kurt Rydl, bravissimo e convinto Osmin, e Tobias Moretti, celebre in Italia per il suo personaggio del telefilm ‘Il commissario Rex’, nel ruolo parlato di Selim.

La  Camerata Salzburg, posta al di fuori dell’hangar, il che non ha reso facile la vita agli interpreti collegati con essa, è stata diretta da Hans Graf che è riuscito a tenere comunque in pugno la situazione, mentre le riprese video con intensi primi piani che esaltano le qualità attoriali degli artisti, sono di Felix Breisach.


WAGNER,  Die Meistersinger von Nürnberg
Per celebrare Wagner è stato chiamato un altro monumento italiano, il maestro Daniele Gatti, a condurre gli ineccepibili Wiener Philharmoniker , in questo Festival 2013. Nei 270 minuti di spettacolo le splendide scene di Heike Scheele ed i meravigliosi costumi classici di Gesine Völlm esaltano la regia di Stefan Herheim, per un allestimento in coproduzione con l’Opéra National de Paris.
La storia della corporazione dei Maestri Cantori, dilettanti artisti realmente esistiti nel cinquecento in nord Europa, prende vita in un allestimento molto particolare in stile più recente, le cui scene si ridimensionano, partendo dalla bottega a grandezza naturale del calzolaio/Maestro Cantore  Hans Sachs in apertura, con l’ingigantimento della stessa dopo il preludio, così da far apparire i vari personaggi come delle bambole in movimento, come in un sogno del protagonista, o delle sue creazioni ludiche. Tutti entrano ed escono dalle porticine o dalle finestre proprio come delle bambole. Le varie stanze del laboratorio sono poi riportate alla reale dimensione all’inizio dell’ultimo atto, con il nostro Hans  che si aggira ancora una volta tra esse. Un allestimento davvero delizioso, che rende godibile questo spettacolo lungo ed intenso. Questo il cast di cantanti che mostrano di sapersi esprimere molto bene in simbiosi fra loro e dotati di voci molto interessanti:
Anna Gabler, una Eva molto sciolta; Monika Bohinec, spigliata Madgalene, Michael Volle, davvero eccezionale Hans Sachs, Roberto Saccà, un buon Walther von Stolzing, i bravissimi Georg Zeppenfeld, Veit Pogner, e Markus Werba, Sixtus Beckmesser, Peter Sonn, disinvolto David, ed i bravi Thomas Ebenstein, Kunz Vogelsang, Guido Jentjens, Konrad Nachtigall, Oliver Zwarg, Fritz Kothner, Benedikt Kobel, Balthasar Zorn, Franz Supper, Ulrich Eißlinger, Thorsten Scharnke, Augustin Moser, Karl Huml, Hermann Ortel, Dirk Aleschus, Hans Schwarz
Roman Astakhov, 
Hans Foltz, Tobias Kehrer, il guardiano notturno.
Il  Coro: Apprendisti:  
Concert Association of the Vienna State Opera Chorus,Vienna Philharmonic, Membri della Angelika-Prokopp-Sommerakademie der Wiener Philharmoniker. Il Maestro del coro è Ernst Raffelsberger.

Le riprese permettono di cogliere tutte le espressioni dei cantanti e vedere ogni angolo utile della scena.


VERDI, Don Carlo


Inglese naturalizzato italiano è il grande Antonio Pappano alla testa dei Wiener Philarmoniker per celebrare il nostro Giuseppe nazionale. Don Carlo, un’opera di grandi contenuti e forti emozioni, ove amore e politica si mescolano e creano suggestioni e passioni, che non mancano in questa messa in scena di Peter Stein, il quale, grazie anche ai costumi di Annamaria Heinreich, ha pensato ad una ambientazione piuttosto vicina a noi, ma non tale da disturbare e tradire la narrazione degli eventi. Fondamentalmente scure le atmosfere, sono soprattutto infatti le luci, oltre a qualche elemento che accenna agli ambienti richiesti e gli sfondi, a rendere efficacemente le varie situazioni. Un allestimento asciutto dunque, ma sapiente nella resa scenica.

Il cast presenta i seguenti cantanti:

Matti Salminen, un molto scuro e sinistro Filippo II, Jonas Kaufmann, Don Carlo intenso ed in forma, Anja Harteros, una Elisabetta di Valois molto austera, Thomas Hampson, un Rodrigo dal timbro vocale molto interessante e buon interprete,  Ekaterina Semenchuk, La Principessa Eboli dall’aria misteriosa e con un certo carattere,  e inoltre Eric Halfvarson, Il Grande Inquisitore, Robert Lloyd, Un frate, Maria Celeng, Tebaldo, Sen Guo, Kiandra Howarth , Una voce dal cielo, Benjamin Bernheim, Il Conte di Lerma/Un Araldo reale, Martin Piskorski,  Antonio Di Matteo, Peter Kellner, Domen Križaj, Roberto Lorenzi, Iurii Samoilov, Christoph Seidl, nelle vesti dei sei deputati fiamminghi.

Concert Association of the Vienna State Opera Chorus 
Vienna Philharmonic
Members of Angelika-Prokopp-Sommerakademie der Wiener Philharmoniker.

Regia video Agnes Méth



VERDI, Falstaff


Per l’ultimo lavoro di Verdi invece italiano è il team che comprende regia, scene e costumi impegnati per questa produzione: Damiano Michieletto,  Paolo Fantin e Carla Teti, diretti dall’inoppugnabile bacchetta del maestro Zubin Mehta.
Michieletto torna con successo a Salisburgo dopo la fortunata Bohéme dello scorso anno. In questo caso il regista ha ambientato la vicenda del vecchio Falstaff, qui un cantante in pensione,  nella casa di riposo che lo stesso Giuseppe Verdi aveva pensato per i musicisti, e soprattutto per coloro che non avevano la possibilità di provvedere al proprio sostentamento in età avanzata.  Un modo per far sentire il vecchio Sir John più a suo agio che mai, ed in effetti il sempre italianissimo Ambrogio Maestri, potrebbe definirsi il Falstaff di riferimento attuale, tante volte lo ha interpretato in teatro e tanto efficacemente riesce a rendergli giustizia ogni volta.

L’opera è in questa messa in scena un sogno dell’anziano artista, che dura tutta la rappresentazione, posta quindi su due livelli che si intrecciano costantemente: il sogno e la realtà, cosa che piace molto a Michieletto ed è frequente nelle sue regie.  

La rappresentazione si svolge nella Haus für Mozart di Salisburgo, ottima per dimensioni contenute, a creare il clima di confort ed accoglienza. Un velo di ironia e delicatezza investe l’intera narrazione, che tutti i personaggi entusiasticamente abbracciano:  Fiorenza Cedolins degna Mrs. Alice Ford, Massimo Cavalletti, ossia Ford, Eleonora Buratto, nei panni di Nannetta, Elisabeth Kulman, alias Mrs. Quickly, Stephanie Houtzeel,  Mrs. Meg Page, Javier Camarena, Fenton, Luca Casalin, Dott. Cajus, Gianluca Sorrentino, Bardolfo, e Davide Fersini, nel ruolo di Pistola.

Walter Zeh dirige il Philharmonia Chor Wien

Rocafilm,
 Video

MTG