domenica 27 ottobre 2013

I MASNADIERI, GIUSEPPE VERDI - FESTIVAL VERDI, TEATRO REGIO DI PARMA, 25 ottobre 2013

  Ah, potessi il mar, la terra,
sollevar con un ruggito,
contro l'uomo unirli in guerra!”

Ultima opera programmata al Festival Verdi di Parma 2013, i Masnadieri è l'opera degli “anni di galera”al quale Verdi ha dedicato più cura nella gestazione e nella messa in scena rispetto alle precedenti, pretendendo cantanti da lui scelti e curandone addirittura la direzione d'orchestra e l'allestimento, cosa assai rara all'epoca.
Si pensi che finché non fu sicuro della presenza di Jenny Lind, (soprano svedese per la quale pensò la scrittura della parte di Amelia) alla messa in scena, si rifiutò di lasciare la Francia alla volta di Londra con lo spartito pronto; spartito che era completo solo della parte vocale, giacché la strumentazione fu completata da Verdi durante le prove dello spettacolo!
A Parma abbiamo visto uno spettacolo nel complesso riuscito tenendo ben presente ahimè la rarità con cui viene proposto questo titolo.

Il regista Leo Muscato adotta per Parma un'ambientazione non definita. I costumi tardo settecenteschi di Silvia Aymonino e le scene senza alcun riferimento storico di Federica Parolini non ci aiutano a calarci nell'atmosfera Schilleriana tardo cinquecentesca richiesta dalla didascalia del libretto, ma anzi spesso confondono lo spettatore,  senza tuttavia disturbare con elementi inutili.
Gli oggetti in scena sono pochi, essenziali, riconducibili all'azione in divenire nel momento stesso della scena: un letto per il padre morente, il trono ambito per il perfido Francesco, le lapidi sepolcrali per la povera Amalia.

Essenziale e routinier il lavoro di regia sui personaggi come pure sulle masse corali, nonostante in quest'opera non manchino, pur nel suo libretto assurdo, spunti per un lavoro di scavo e interpretazione sui protagonisti.

Roberto Aronica (Carlo) possiede fin dagli inizi della sua luminosa carriera un timbro bellissimo e generoso al quale però non sempre corrisponde una gestione oculata di tanto tesoro.
Il canto è sempre forte e nasale a discapito di colori e accenti che nella scrittura della sua parte certo non mancano. Il suo Carlo risulta così un baldanzoso malfattore al quale fa difetto il trasporto amoroso e l'affetto filiale.

Aurelia Florian (Amelia) ci regala un' interpretazione più che corretta del suo terribile personaggio, propendendo più per il versante lirico che per quello del canto fiorito e di agilità. La Florian ha tecnica e fiato sicuri al quale però non sempre corrispondono un'intonazione perfetta.

La voce di Damiano Salerno (Francesco) è quella di un baritono molto chiaro, dal volume non ampio, che però sa risolvere con tecnica e una preparazione precisa l'interpretazione del suo personaggio, regalandoci un Francesco credibile anche scenicamente.

Mika Kares (Massimiliano) ha bella voce, scura e profonda che sa arrivare anche alla parte più alta del rigo senza difficoltà. Buone le prove di Giovanni Battista Parodi (Moser)  di Antonio Corianò (Arminio) ed Enrico Cossutta (Rolla).

Notevole la preparazione del coro del Teatro Regio di Parma istruito dal bravissimo Martino Faggiani, dove la sezione maschile ha veramente dato prova di alta professionalità e competenza scenica.

Francesco Ivan Ciampa a capo della Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, ha saputo dirigere con piglio preciso e sicuro, imprimendo il  giusto colore verdiano ad un lavoro tipico degli “anni di galera” del maestro delle Roncole, pur sacrificando colore e dinamiche agogiche che avrebbero reso il suo lavoro perfetto.

Successo di pubblico cordiale e sincero per tutti.

Pierluigi Guadagni


Edizione critica a cura di Roberta Montemorra Marvin,
the University of Chicago Press, Chicago e Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano

LA PRODUZIONE
Maestro Concertatore e Direttore  Francesco Ivan Ciampa
Regia                                                 Leo Muscato
Scene                                                 Federica Parolini
Costumi                                             Silvia Aymonino
Luci                                                   Alessandro Verazzi
Maestro Del Coro                            Martino Faggiani

GLI INTERPRETI

Massimiliano, Conte Di Moor,       Mika Kares
Reggente
Carlo, Figlio Di Lui                          Roberto Aronica
Francesco, Figlio Di Lui                   Damiano Salerno
Amalia, Orfana,                                Aurelia Florian
Nipote del Conte  
Arminio, Camerlengo                       Antonio Corianò
della Famiglia Reggente
Moser, Pastore                                Giovanni Battista Parodi
Rolla, Compagno di Carlo Moor     Enrico Cossutta

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma
Spettacolo con sopratitoli