domenica 24 agosto 2014

ROMÉO ET JULIETTE, CHARLES GOUNOD – ARENA DI VERONA, sabato 23 agosto 2014

Con l’ultimo titolo in cartellone si avvia alla conclusione anche la stagione 2014 dell’Arena di Verona, bagnata sfortunatamente dai temporali che hanno irrotto in più di una occasione nel bel mezzo delle rappresentazioni. Per fortuna alla prima di Roméo et Juliette di Gounod, tutto è andato liscio ed abbiamo potuto godere del sempre gradevole spettacolo offerto dalla regia di Francesco Micheli, con le scene di Edoardo Sanchi. Torniamo ogni anno volentieri a rivedere questa produzione che mischia il sapore antico degli arcinoti eventi con l’ormai celebre allestimento, diremmo futuristico, ricco di coloratissimi materiali metallici, ove l’uso di impalcature e scale mobili consente agli interpreti di muoversi in scena quasi con prodezze atletiche, indossando i sorprendenti costumi di Silvia Aymonino dal sapore vagamente rinascimentale, ma completati da accessori del tutto avveniristici, per certi versi quasi ‘spaziali’. Ogni anno si ripete il volo delle colombe dalla struttura che funge da balcone di Giulietta a suggello dell’amore appena dichiarato, esplode l’ardente fuoco dallo pseudo automezzo alato che entra in scena con Stéphano e rivivono tutte quelle piccole stranezze che rendono unico questo spettacolo, già confermato anche per la prossima stagione.  

Qualche perplessità è giunta dal punto di vista musicale.  

Probabilmente il poco tempo a disposizione per le prove unitamente alla pioggia dei giorni precedenti non hanno consentito uno scavo della partitura tale da ottenere il meglio dall’ orchestra che in altre occasioni ha brillantemente figurato. Così la direzione di Jean-Luc Tingaud è stata per certi versi contraddittoria: da un lato il Maestro ha mostrato un piglio deciso e teso a tenere alta la tensione narrativa, ma ciò si è spesso tradotto in ritmi fin troppo serrati, anche dove ci saremmo aspettati maggiore distensione per sottolineare il lirismo del momento; in altri casi invece il suono è sembrato non decollare risultando piuttosto piatto.
 
Non sembra averne sofferto il mattatore della serata: il tenore Vittorio Grigolo, dotato di voce di bel colore, acuta e sicura in tutta la gamma del suo registro. La sua interpretazione di Roméo spicca rispetto a tutti gli interpreti principali, si muove sul palco con consapevolezza, fa sua la scenografia sfruttando a pieno i suggerimenti registici ed ogni atteggiamento è in funzione della parola. Grande entusiasmo ha suscitato l’uscita di scena correndo con la partner in braccio e non mano nella mano, come solitamente previsto da questa regia, che preannuncia per i due giovani il compimento del loro amore finalmente nell'aldilà .

La Juliette di Lana Kos mostra sicurezza e freschezza interpretativa ed ottimo feeling col partner, pur non arrivando a toccare il cuore con la fiamma della passione amorosa che dovrebbe arderle dentro. Bella è la voce che segue una linearità di canto omogenea, che conquista ma non sempre spicca, per esempio quando impegnata nei duetti d’amore col partner Roméo.  

Cristian Ricci da’ voce al personaggio di Tybalt, certo impegnato nella parte ed offrendo una voce delicatamente slanciata in acuto, ma un po’ leggerina per il grande anfiteatro veronese.

Di cuore l’interpretazione di Michael  Bachtadze nei panni di Mercutio, come anche quella di Dario Giorgelè nei panni di Grégorio. 

Annalisa Stroppa è uno Stèphano spigliato che con buona tempra interpreta la sua aria della Tortorella, ma la voce particolarmente corposa e scura dell’interprete non ci sembra molto adatta ad un giovane paggio. 

Elena Serra ha dato onore al piccolo ruolo della nutrice Gertrude. Il conte  Pâris è Nicolo' Ceriani, mentre il sempre bravo Carlo Bosi è Benvolio. A chiudere il cast registriamo le figure austere del Duca di Verona Deyan Vatchkov, Frère Laurent, Giorgio Giuseppini, ed Enrico Marrucci come Capulet, parso non nella sua forma migliore.

Il coro dell’Arena è preparato con attenzione da Armando Tasso, mentre lo spettacolo è arricchito dalla presenza del corpo di ballo diretto da Renato Zanella.

Al termine, applausi convinti per tutti i protagonisti con ovazioni quasi da stadio per la coppia Grigolo, Kos.

MTG

LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Jean-Luc Tingaud
Regia
Francesco Micheli
Scene
Edoardo Sanchi
Lighting designer
Paolo Mazzon
Costumi
Silvia Aymonino
Coreografia
Nikos  Lagousakos
Direttore del coro
Armando Tasso


GLI INTERPRETI
Juliette
Lana Kos
Stèphano
Annalisa Stroppa
Gertrude
Elena Serra
Roméo
Vittorio Grigolo
Tybalt
Cristian Ricci
Benvolio
Carlo Bosi
Mercutio
Michael  Bachtadze
Pâris
Nicolo' Ceriani
Grégorio
Dario Giorgelè
Capulet
Enrico Marrucci
Frère Laurent
Giorgio Giuseppini
Le duc de Vérone
Deyan Vatchkov

ORCHESTRA, CORPO DI BALLO , CORO E TECNICI DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
Direttore del corpo di ballo Renato Zanella, Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia.










Foto Ennevi per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona