Nello
splendido parco di Villa Vento a Custoza ed alla presenza delle autorità locali
si è tenuta la ventiduesima edizione del premio intitolato al grande tenore
Giuseppe Lugo, in una serata calda e piacevolmente ricca di pubblico
affezionato e festante. Questo ormai storico riconoscimento istituito nel 1994 dal
Comm. Giuseppe Pezzini e che fino all’anno scorso vedeva come presidente del
comitato la compianta Magda Olivero ha assegnato la preziosa targa al tenore Ramón Vargas, il grande interprete belcantista
dalla lunga carriera internazionale che è arrivato proprio ieri direttamente
dal Messico e che per via del lungo viaggio non ha potuto cantare per il suo pubblico. Ha tenuto
comunque a precisare di essere molto onorato del riconoscimento ottenuto e promesso
che tornerà per esibirsi alla prima
occasione.
A
dedicare note ed mozioni al tenore ed al pubblico presente nello splendido
giardino della villa sono stati suoi cari colleghi che, accompagnati dalla
sempre perfetta Patrizia Quarta al piano, sono attualmente impegnati nella
stagione areniana a Verona, più una giovane promessa.
Partiamo
proprio dal basso Alberto Bonifazio, chiamato al volo in sostituzione dell’indisposto
Carlo Colombara, è il vincitore della ventiduesima edizione del concorso
internazionale Riccardo Zandonai di Riva del Garda ed è stato una piacevole
sorpresa della serata, mostrando del buon materiale su cui continuare a
studiare e a lavorare. Dopo ‘Vecchia zimarra’ del filosofo Colline dalla Bohème di Puccini, ha saputo
offrire una buona interpretazione de ‘La calunnia’ del furbo don Basilio dal rossiniano
Barbiere di Siviglia. La sua voce è certamente ancora acerba, ma considerando
la giovanissima età e la buona capacità interpretativa ci auguriamo tante belle
soddisfazioni per il giovane basso.
Grande
esperienza e maturità vocale invece per il soprano Susanna Branchini. L’elegantissima
interprete si è cimentata in due ruoli molto differenti tra loro: Abigaille del
Nabucco e la dolce Leonora del Trovatore di Verdi, ma dando un forte carattere
ad entrambi i ruoli, mostrando una voce piena nel corpo ed uniforme nell’
emissione. La sua Abigaille è austera e passionale nella celebre ‘Ben io t’invenni
o fatal scritto’, così come affatto tenera appare la Leonora nel lungo e
coinvolgente duetto del quarto atto con Federico Longhi, che abbiamo potuto
apprezzare in due ruoli di rilievo: il conte di Luna per l'appunto ed il meraviglioso Falstaff,
in cui ci ha particolarmente colpito per come ha saputo sfruttare la voce in
funzione dell’espressività del personaggio, pur trattandosi di una esecuzione
in concerto, nell’aria ‘E’ sogno? O
realtà?’.
Il
mezzosoprano Sanja Anastasia è stata per noi la principessa di Bouillon
dalla Adriana Lecouvreur di Cilea con ‘Acerba voluttà’, un’altra aria
spessissimo eseguita in concerto, come anche ‘O don fatale’ della principessa
Eboli dal Don Carlos di Verdi. La cantante mostra una voce forte di un registro
medo pieno e voluminoso, anche se talvolta i suoni sono un po’ duri in acuto. L’interpretazione
è sentita e ricca di passionalità.
Successo
pieno per tutti a conclusione di un’altra splendida serata di musica, bellezza e
amicizia.
Maria
Teresa Giovagnoli