Con la ripresa della produzione del Don Giovanni
risalente soltanto a tre anni fa la Fondazione Arena di Verona ripropone l’allestimento legato al nome di Franco Zeffirelli che
come sempre cura regia e scene, mentre gli spettacolari costumi sono opera
di Maurizio
Millenotti. Tutta giocata sugli effetti creati dalle luci di Paolo
Mazzon, la mastodontica struttura sostanzialmente acromatica fatta di arcate cui si antepone una imponente scalinata vede in
aggiunta altri elementi architettonici ai lati che si arricchiscono o mutano
aspetto per creare i vari ambienti necessari. Come sempre il Maestro Zeffirelli
ama giocare con lo stupore, ottenendo l’effetto colossal che le sue celebri scenografie
suscitano ogni volta, restando fedele all’epoca storica ed al libretto. Ciò che
si potrebbe obiettare a tanta opulenza è forse una esagerazione nel volere
sorprendere riempiendo il palcoscenico con quanti più elementi si possa
immaginare, rendendo talvolta molto sottile il filo che unisce lo sfondo ove
agire con la narrazione e la coerenza stessa dell’azione drammatica. Anche in
questa produzione non mancano i prediletti animali sul palco, tanto
che il protagonista fa il suo ingresso spavaldo in scena a cavallo. Ma la
bellezza dei costumi, la raffinatezza di taluni dettagli e la sensazione di
viaggiare ancora una volta nel tempo fanno sì che chi assista al capolavoro
mozartiano possa comunque tornare a casa con la consapevolezza che sognare a
teatro è ancora lecito ed a buon diritto.
Se poi la parte musicale è quella delle
grandi occasioni con un in testa un direttore d’orchestra abilissimo a far
quadrare tutto come si deve allora la qualità e il successo sono assicurati.
Don
Giovanni è un Carlos Álvarez prepotente nella sua
incredibile sicurezza, a dir poco ruspante come un galletto in mezzo al pollaio
delle donne a lui devote. D’altra parte se il suo fascino colpisce tutte perché
non approfittarne! Aiutato certo dalla celebre voce profonda ed accattivante l’interprete
si dimostra in forma centrando una serata molto positiva.
La più battagliera delle dame all’appello è donna Elvira nel cui ruolo ha
debuttato Maria José Siri.
Il soprano trova come chiave di lettura del personaggio una personale
interpretazione di donna sì ferita ma anche un po’ rompiscatole, che gioca tra
rabbia, incredulità ed un pizzico di ironia, cui fa chiaramente gioco la sua
voce pastosa ed avvolgente che ben si sposa con questa idea della
tradita Elvira.
Compita e quasi solenne invece la donna
Anna di Irina Lungu. L’interprete tratteggia una nobile
quasi spenta nel cuore dopo la morte del padre, donando quasi una aura regale
al suo personaggio, forte anche di una bella vocalità che le agevola un canto
uniforme e sentito.
Spumeggiante, guascone, per certi versi
grottesco ed anche a tratti bambinone l’incredibile Alex Esposito nei
panni di Leporello. Canto ed interpretazione fusi a dovere per incantare,
stupire e convincere pienamente.
Saimir Pirgu è
interprete delicato ed attento; se pur non in serata impeccabile, la voce dolce
e setosa consente di donare al ruolo di Don Ottavio compostezza e buona credibilità.
Zerlina è una letteralmente spassosa Natalia Roman, l’unica che sa
giocare con il sesso opposto senza subire soltanto il ruolo di preda amorosa,
mostrando anche un timbro vocale delicato e dal suono dolce. Molto bene Christian Senn come Masetto,
mentre cupo ed austero quanto basta Rafal Siwek come Commendatore.
Punto
di forza di questa produzione l’aver affidato ad uno specialista come Stefano
Montanari la direzione dell’orchestra areniana, impegnato
anche a suonare il clavicembalo elettrico qui adoperato per ragioni acustiche e
logistiche. Il maestro trova un perfetto equilibrio tra le sezioni ottenendo un
suono limpido e profondo, adoperando efficacemente le indicazioni agogiche in
funzione del palcoscenico così creando una varietà di suoni ricchi e multi
sfaccettati.
Puntuali
gli interventi del coro preparato da Salvo Sgrò.
Arena
non pienissima purtroppo ma con pubblico comunque visibilmente appagato che ha
premiato tutti gli interpreti ed il direttore.
Maria Teresa Giovagnoli
LA
PRODUZIONE
Direttore d'Orchestra Stefano Montanari
Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Maurizio Millenotti
Coreografia Maria
Grazia Garofoli
Luci Paolo Mazzon
Maestro del Coro Salvo
Sgrò
Direttore
del Corpo di Ballo Renato
Zanella
Direttore
allestimenti scenici Giuseppe
De Filippi Venezia
IL CAST
IL CAST
Don Giovanni Carlos Álvarez
Il Commendatore Rafal Siwek
Donna Anna Irina Lungu
Don Ottavio Saimir Pirgu
Donna Anna Irina Lungu
Don Ottavio Saimir Pirgu
Donna Elvira Maria José Siri
Leporello Alex Esposito
Masetto Christian Senn
Orchestra, Coro, Corpo di Ballo e Tecnici dell'Arena
di Verona
FOTO ENNEVI per gentile concessione fondazione Arena di Verona