giovedì 23 luglio 2015

MADAMA BUTTERFLY, G. PUCCINI – OPERA DI FIRENZE, MARTEDI’ 21 LUGLIO 2015

Per questa produzione estiva di Madama Butterfly in scena all’Opera di Firenze Fabio Ceresa sceglie di costruire l’intero spettacolo principalmente intorno ai personaggi ed alle loro emozioni, giocando molto sulla loro caratterizzazione, pur lasciando una certa libertà nelle piccole azioni. L’impatto visivo è difatti è assai sobrio grazie ai pochissimi dettagli che lasciano più immaginare che vedere. Le scene di Tiziano Santi prevedono semplicemente dei pannelli che scorrono lungo il palcoscenico per richiamare  la casetta di Cio-Cio-San. Talvolta l’azione si svolge proprio dietro di essi lasciando appunto immaginare o intravedere l’azione in corso. Solo al centro compare l’elemento principale di questo allestimento: una passerella semi sospesa immersa in un paesaggio sottolineato più che altro dalle luci di Fiammetta Baldiserri, ove la sventurata giapponese compare all’inizio con le sue amiche, vi si reca successivamente a scorger l’orizzonte in attesa dell’agognato amore e dove infine si compie il suo destino di morte; un simbolo dunque di attesa, di passaggio e dello scorrere del tempo implacabile.

Diversamente sono molto vistosi e colorati i costumi di Tommaso Lagattolla che aiutano a sottolineare appunto le diverse peculiarità dei protagonisti: tanto colore e cura nei dettagli per abbigliare la fresca e dolce Butterfly, semplicità per una davvero anziana Suzuki che sembra quasi una divinità giapponese, una classica divisa per Pinkerton, costumi tradizionali per Goro e Bonzo (cui si sottolinea l’aspetto molto rozzo) e tinte forti per l’abito del Principe Yamadori, evidentemente visto come un inopportuno pagliaccio. Insomma soprattutto uno spettacolo di caratteri, di emozioni e di vibrazioni.

Con una impostazione del genere non poteva che emergere l’interpretazione di Amarilli Nizza. I piccoli gesti, gli sguardi ingenui e l’incedere lieve si coniugano con la forza e l’orgoglio di chi è costretto a crescere di colpo e scontrarsi con la realtà e la disillusione. Fulgido esempio di canto sulla parola, il soprano conosce ormai ogni sfaccettatura del personaggio che grazie alla sua voce potente e corposa vibra e palpita in lei  arrivando dritto al cuore di chi ascolta.

Lontano dalle attese Giuseppe Gipali nel ruolo di Pinkerton. Il tenente della marina qui non brilla né per colore vocale né per volume: troppo indietro è la voce per uscire dall’immenso palco ed il suono appare impastato risultando talvolta quasi fastidioso.

Ormai inossidabile nel ruolo di Suzuki Manuela Custer ha potuto offrire anche qui una sua versione molto spirituale: una donna avanti negli anni che con la saggezza acquisita guida passo passo la povera padroncina verso il suo destino, forte di una voce sicura cui aggiunge in questo caso una particolare severità espressiva.

Uno Sharpless di classe è quello interpretato da Dario Solari dal piglio austero ma compassionevole, espresso da una voce calda e brunita.
Roberto Covatta è un ottimo Goro di cui abbiamo apprezzato particolarmente il colore chiaro ed acuto.
Ttra gli innumerevoli ruoli di contorno si sono distinti Alessandro Calamai che si cala con spirito nei panni di un principe Yamadori quasi caricaturale nei gesti e soprattutto nel vestire; Abramo Rosalen interpreta uno zio Bonzo parecchio espressivo, mentre la signora Pinkerton è una discreta Milena Josipović. Completano il cast le parenti di Cio-Cio-San: Sabina Beani, Katja De Sarlo e Laura Lensi, mentre il commissario imperiale, l’ufficiale del registro e Yakuside sono rispettivamente Ivan Marino, Vito Luciano Roberti e Diego Barretta.

L’approccio del Maestro Giampaolo Bisanti nel condurre l’orchestra del Maggio in questo spettacolo è pressoché perfetto. Il suono segue l’evoluzione degli eventi e si arricchisce di nuovi colori man mano che le emozioni crescono; intimo all’inizio, quasi a voler sottolineare le romantiche illusioni della giovinetta, diventa sempre più drammatico e profondo fino all’apoteosi dell’harakiri. Come sempre massima è l’attenzione del Maestro al palcoscenico ponendo sempre i cantanti a proprio agio permettendo loro di esprimere al meglio le qualità vocali ed interpretative.  
Il coro  molto partecipe è preparato da Leonardo Andreotti.

Autentico trionfo per la protagonista al termine e soddisfazione generale per lo spettacolo con pubblico festante in piedi. Siamo contenti per il Maggio Musicale Fiorentino che ha visto finalmente quasi riempito questo immenso teatro dell’Opera.  

Maria Teresa Giovagnoli


LAPRODUZIONE

Direttore                    Giampaolo Bisanti
Regia                          Fabio Ceresa
Scene                          Tiziano Santi
Costumi                     Tommaso Lagattolla
Luci                            Fiammetta Baldiserri
Maestro del Coro      Leonardo Andreotti

GLI INTERPRETI

Cio Cio San               Amarilli Nizza
Pinkerton                  Giuseppe Gipali
Sharpless                   Dario Solari
Suzuki                       Manuela Custer
Goro                          Roberto Covatta
Lo zio Bonzo             Abramo Rosalen
Il Principe
Yamadori                  Alessandro Calamai
Kate Pinkerton         Milena Josipović

Il Commissario
Imperiale                   Ivan Marino
Yakuside                   Diego Barretta
L’ufficiale
del registro                Vito Luciano Roberti

Madre                       Sabina Beani
Cugina                       Katja De Sarlo
Zia                              Laura Lensi

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari

                                      
                                         Fotografia di Carlo Cofano dal Petruzzelli di Bari