Orfeo ed Euridice è, nelle intenzioni della coppia Gluck-De Calzabigi, rispettivamente compositore e librettista, un'azione teatrale per musica.
Già nella intestazione quindi, si prefigura quella rivoluzione musicale che per l'epoca doveva risultare assai dirompente. È il punto di partenza di una rivoluzione che avrà la sua tappa ulteriore nell' Alceste e che arriverà fino al raggiungimento degli anni parigini.
Orfeo ed Euridice quindi è per Gluck una mescolatura di grande retorica teatrale e di sentimento puro ed in quest'opera ricorre ad un chiaroscuro inventivo continuo, ad un accento di verità tragica che vuole arrivare alla scoperta della teatralità vera e della drammaturgia piu autentica, dove colori, dinamiche e legature sono usate da Gluck per far diventare spontaneo anche quello che spontaneo non è affatto.
Lo spettacolo visto al Teatro di San Carlo si inseriva perfettamente nell'idea di azione teatrale.
La regista e coreografa Karole Armitage idealizza una azione coreografica perennemente parallela alla linea del canto, a volte semplicemente coreografando i movimenti del coro e dei cantanti, a volte affiancando coppie di ballerini all' azione scenica dei personaggi creando cosi un loro doppio che ne interagisce.
Idea molto interessante ma che alla lunga risulta pericolosamente distrattiva e annoiante per il pubblico, dove il coro (se non è addirittura eliminato visivamente come nel secondo atto che canta in orchestra) e i cantanti risultano spesso delle figure immobili perse nell' immensità dello spazio scenico del San Carlo, completamente sgombro di scenografie, per permettere appunto l 'azione coreografica. Scenografie inesistenti appunto, sostituite da fondali astratti dipinti di Brice Marden e costumi astratti semplicissimi creati da Peter Selioupoulos che si inseriscono perfettamente nella drammaturgia creata da Stefano Paba.
Francesco Ommassini, a capo di una non disciplinatissima orchestra del Teatro di San Carlo, predilige metronomo e dinamiche agogiche particolarmente comode, probabilmente costretto dalle azioni coreografiche in sincrono con l'azione musicale, a scapito di una tensione drammatica che a volte stenta a decollare.
Di contro cesella con particolare cura e maestria ogni singola nota, preferendo l'aspetto elegiaco e meditativo a quello drammatico, valorizzando il lato più intimistico della partitura, regalandoci momenti veramente belli e interessanti soprattutto nella cura della concertazione del grande arioso "che puro ciel" al secondo atto. Molto curata anche la concertazione delle numerose danze anche se non filologicamente inserite nella numerazione della partitura.
Marina De Liso è stata uno straordinario Orfeo, musicalmente e interpretativamente. Pur deficitando di una voce contraltile "tout court" la De Liso è superlativa nella cura con cui porge la voce. Ogni singola parola, ogni singolo accento risultano credibili e meditati, gli slanci vocali con cui affronta il "recitar cantando" tanto abusato nel termine quanto difficile nella realizzazione pratica, appaiono realizzati con una facilità ed una precisione rarissimi oggi. Ci auguriamo di riascoltarla prestissimo in altri ruoli simili.
Alessandra Marianelli, e stata un'Euridice corretta e partecipe ma che non possiede nelle sue corde a nostro avviso la musicalità richiesta per questo repertorio. La sua voce, ma soprattutto la sua interpretazione sono risultati più spesso in sintonia con un repertorio verista che settecentesco, delineando una interpretazione fuori luogo.
Aurora Faggioli interpreta il personaggio di Amore con professionalità e soprattutto partecipazione scenica, coreografando le sue movenze secondo il dettato di Karole Armitage, peccato che il timbro vocale risulti spesso sfibrato soprattutto nella parte alta del rigo e il fraseggio non sia esemplare.
Non perfetta per intonazione, soprattutto nella scena dei Campi Elisi, la prova del coro del Teatro di San Carlo diretto da Marco Faelli.
Successo vivissimo per tutti con applausi convinti per Ommassini e De Liso da parte di un teatro attento e partecipe.
Pierluigi Guadagni
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE
Direttore Francesco Ommassini
Maestro del Coro Marco Faelli
Regia e Coreografia Karole Armitage
Maitre de Ballet Lienz Chang
Direttore della
Maestro del Coro Marco Faelli
Regia e Coreografia Karole Armitage
Maitre de Ballet Lienz Chang
Direttore della
Scuola di Ballo Anna Razzi
Scene Brice Marden
Drammaturgia Stefano Paba
Costumi Peter Speliopoulos
al cembalo Riccardo Fiorentino
Scene Brice Marden
Drammaturgia Stefano Paba
Costumi Peter Speliopoulos
al cembalo Riccardo Fiorentino
GLI INTERPRETI
Orfeo Marina
De Liso
Euridice Alessandra
Marianelli
Amore Aurora Faggioli
Amore Aurora Faggioli
Orchestra, Coro, Corpo di Ballo e Scuola
di Ballo del Teatro di San Carlo
Allestimento del Teatro di San Carlo
Allestimento del Teatro di San Carlo