Qualunque sia l’epoca in cui collocare il
personaggio di Don Giovanni e quali siano le considerazioni moralistiche sul
suo conto, esso resta un mito per tanti uomini ed un sogno per altrettante
donne al cui pensiero gli animi si scaldano ed il cuore accelera il battito. Questo ragazzo
giovane cui piacciono smisuratamente le donne ed ama divertirsi non nasconde il suo stile di vita, ne fa un
vanto e non vede alcun motivo per pentirsi e tornare sulla cosiddetta retta via.
Per Lorenzo Regazzo che cura la regia il dissoluto
potrebbe essere un ragazzo di oggigiorno un po’ sbruffoncello, rozzo,
viziato e dalla ‘sniffata’ facile; un ‘tronista’ da talk show intento a scegliere
tra tante candidate la vittima successiva atta ad infoltire il suo ricco
catalogo di conquiste. Molto divertente e giovanile la versione di questa opera
immortale di Mozart, in programma alla ventiquattresima edizione delle
Settimane musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, realizzata come sempre sfruttando
gli spazi della scena fissa con l’aggiunta di qualche arredo, opera di Maria Elena Cotti, ed un gioco di luci colorate che sottolineano
soprattutto le espressioni dei protagonisti, ideato da Claudio Cervelli.
Regazzo
sottolinea fin quasi all’esasperazione le caratteristiche dei singoli
protagonisti: Donna Elvira è letteralmente una pantera furiosa quando entra in
scena, Zerlina è una donna assai facile con la borsa piena di oggettini erotici
con cui stuzzicare Masetto, che però si lascia distrarre soltanto da un
aggeggio elettronico cui fissare il video. Si intuisce pure una relazione
incestuosa tra Donna Anna e suo padre. Ma in realtà chi muove le fila della
vicenda qui è un Leporello stufo del padrone opprimente e sceglie di liberarsene, guidandolo
come una marionetta verso la perdizione, tanto da puntargli una pistola e
sparare per sincerarsi della definitiva scomparsa nel finale.
Dal
punto di vista musicale è stata scelta la versione viennese datata 1788 e
quindi abbiamo ascoltato, tra l’altro, l’aria di Don Ottavio ‘Alla sua pace’
invece di ‘Il mio tesoro intanto’, la scena di Elvira ‘In quali eccessi…Mi tradì
quell’alma ingrata’ (che spesso viene eseguita comunque) e l’inserimento del
duetto tra Zerlina e Leporello ‘Per queste tue manine’.
Molto bene complessivamente l’esecuzione canora per i giovani protagonisti.
Il guascone davvero impenitente è stato
interpretato come una seconda pelle da Luca Dall’Amico, calato nella parte in modo
totalizzante, tanto nel canto quanto nella recitazione: la gestualità, le
movenze ed il colore della voce ambrata si piegano al volere del personaggio
che quasi agisce inconsapevolmente mosso da una forza oscura che guida i suoi
passi.
Fantastico
anche il Leporello di Giovanni Furlanetto, tra il malvagio ed il
presuntuoso, sicuro, agile e dalla voce prorompente e ben salda in ogni
passaggio. Il burattinaio della compagnia,
una volta tanto non affidata soltanto ai vizi ed alle voglie del protagonista.
Don
Ottavio è il giovane Matteo Macchioni che ha una voce sottile ma molto
agile e dal suono piacevole. Il suo personaggio è il meno forte del gruppo, ma
il tenore regge la scena grazie alla sua precisa interpretazione vocale.
Bravissimo nel doppio ruolo di Masetto e Commendatore Abramo Rosalen che sfoggia anche una bella linea di canto grazie a voce sicura ed ampia per il suo registro.
Furiosa
e vendicativa ma allo stesso tempo pragmatica la donna Elvira di Arianna Vendittelli che esordisce con una foto dell’infedele
da mostrare a tutti ed esporlo al pubblico giudizio, ma poi divertita si mette
a scambiare figurine con Leporello per completare l’album delle conquiste dell’infedele. Inoltre tanta energia fa il paio con una vocalità interessante
ed un canto energico.
Davvero
una gattina vezzosetta la Zerlina di Minni Diodati, che con voce delicata e setosa canta in modo delizioso ed uniforme con espressività e buon fraseggio.
Abbiamo molto apprezzato il duettino con Leporello che raramente si ha la
fortuna di sentire.
Meno convincente dal punto di vista vocale la
Donna Anna di Anna Viola che ad una buona presenza scenica affianca
una voce dal suono poco pulito in diversi punti.
Buoni
gli interventi del Coro Iris Ensemble
di Marina Malavasi .
Ormai
collaudata la collaborazione con il Maestro Giovanni Battista Rigon,
anche in questa produzione le sezioni dell’ Orchestra di Padova e del
Veneto hanno agevolato il canto degli artisti, sottolineato i vari momenti della narrazione anche con grande personalità.
Successo
pieno per tutti i protagonisti che fa ben sperare per il proseguimento del Festival.
Maria Teresa Giovagnoli
LAPRODUZIONE
Maestro
concertatore
e direttore Giovanni Battista Rigon
Regia Lorenzo Regazzo
assistente alla regia Maria Selene Farinelli
Light Designer Claudio Cervelli
Scene
assistente alla regia Maria Selene Farinelli
Light Designer Claudio Cervelli
Scene
e costumi Maria Elena Cotti
assistente scene
assistente scene
e costumi Matteo Paoletti Franzato
GLI INTERPRETI
Don Giovanni Luca Dall’Amico
Donna Anna Anna Viola
Don Ottavio Matteo Macchioni
Commendatore Abramo Rosalen
Donna Elvira Arianna Vendittelli
Leporello Giovanni Furlanetto
Masetto Abramo Rosalen
Zerlina Minni Diodati
Donna Anna Anna Viola
Don Ottavio Matteo Macchioni
Commendatore Abramo Rosalen
Donna Elvira Arianna Vendittelli
Leporello Giovanni Furlanetto
Masetto Abramo Rosalen
Zerlina Minni Diodati
Coro Iris Ensemble
Maestro del coro Marina Malavasi
Orchestra di Padova e del Veneto
Stefano Gibellato maestro al cembalo
Foto Teatro Olimpico Vicenza