Con
lo straordinario Flauto Magico di Mozart il Teatro Comunale di Bologna prosegue
la sua stagione d’opera con una nuova produzione in collaborazione con il gruppo di
ricerca Fanny & Alexander che qui esordisce nella regia operistica.
Omaggiando il regista Ingmar Bergman sia per il nome scelto dal team che per questo
spettacolo, ci viene proposto un accostamento tra la sublime opera di
Mozart ed il complesso tessuto psicologico del celebre film che vedeva nel 1982
i due piccoli Fanny ed Alexander guardare il mondo come fosse contenuto nel
loro teatrino di marionette ed i personaggi come delle pedine da muovere a proprio
piacimento.
Questo parallelo ha cercato di esprimere Luigi De Angelis alla regia, coadiuvato per le scene e le luci da Nicola Fagnani e da Chiara Lagani per la drammaturgia ed i costumi, ma a nostro avviso l'obiettivo non è stato raggiunto completamente. Lo spettacolo si presentava molto atteso per l’annunciata
messa in scena in 3D che presupponeva una certa dinamicità e plausibilmente un qualche coinvolgimento del
pubblico. Ma in realtà l’apporto dei filmati ad opera del Zapruderfilmmakersgroup
è stato tutto sommato minimo e neanche indispensabile. Così abbiamo indossato
gli occhiali per osservare soltanto più da vicino i due fanciulli ed il loro giocattolo
in foggia di teatro d’opera, il finto drago che spunta fuori per inseguire
Tamino, il flauto in questione che pare volteggiare in platea e pochi altri
elementi significativi. Infine un classico: il coro intorno alla platea qui
vestito come le maschere del teatro, il che avrebbe dovuto simboleggiare l’interscambiabilità dei
due mondi scenico/reale. Folta presenza di bimbi in scena, tutti piccoli ‘complici’
di Fanny ed Alexander, forse proiezioni degli stessi e del loro desiderio di
far parte del mondo fantastico cui assistono.
Il
palcoscenico appare naturalmente vuoto; unico elemento pregnante è costituito
dallo sfondo che tra diaframmi verdi, rossi e blu si apre per mostrare lo
schermo video. Le luci appositamente
degli stessi colori riprendono gli effetti delle immagini 3D. Molto colorati e
gradevoli i costumi di Chiara Lagani che interpretano nelle fogge e nei colori
scelti gli elementi fiabeschi e naturistici dell’opera.
In
questo contesto i protagonisti sono stati molto abili nell’interpretare i ruoli
con davvero poco a disposizione. Dal punto di vista musicale infatti sono state
tante e piacevoli le conferme.
Citiamo
per primo lo straordinario Nicola Ulivieri come Papageno. Non solo
ha cantato ottimamente mostrando di conservare il suo bel timbro ricco e duttile,
ma si è rivelato il vero mattatore dello spettacolo, sia per il personaggio in se
stesso, sia e soprattutto per la sua capacità di personalizzarlo, di
interpretarlo e sentirlo davvero a tutto tondo, con il giusto mix di ironia,
purezza e sbadataggine.
Aggraziata,
dolce e leggiadra la Pamina di Maria Grazia Schiavo. Perfetta per incarnare
l’ideale della principessina indifesa ed innamorata che può mostrare le unghie
con coraggio quando serve. Offre una voce acuta e delicata ma mai sovrastata
dall’orchestra; fraseggia con espressività unendo alla giusta tecnica una
interpretazione sentita e perfettamente calata nel ruolo.
Altrettanto
positiva la serata per Tamino, alias Paolo Fanale,
in azzurro con mantello come si conviene ad un principe. La sua voce vellutata e
morbida qui è esaltata dalla giusta capacità di impersonare il giovane e
coraggioso innamorato che sfida l’oscurità per la sua bella.
Un
austero e molto intenso Sarastro è il basso Mika Kares. Anch’egli perfetto per il ruolo
data l’imponente statura, con la sua voce profonda e cavernosa riesce ad
imprimere autorevolezza e credibilità ad un ruolo particolarmente difficile che
lo vede giustamente trionfare nel bene e nella luce al termine della vicenda.
Non
del tutto convincente la Könegin der Nacht di Christina
Poulitsi. La voce è possente e dotata di buono squillo ed
affronta con successo le asperità dei famosissimi sovracuti. Ci sembra però mancare
l’intensità drammatica e la doppiezza che il ruolo richiede, apparendo
semplicemente una donna che gioca ad ottenere i suoi scopi principalmente con
la sensualità.
Convincente
invece il Monostatos di Gianluca Floris: simpatico, espressivo e
per certi versi anche sensibile nel suo ruolo molto ben cantato, come pure Anna Corvino deliziosa e molto coinvolta come
Papagena.
Funziona
molto bene anche il trio delle dame costituito da Diletta Rizzo Marin, Diana Mian e Bettina Ranch.
Completano
il folto cast i sacerdoti di Simone Casolari, Cristiano Olivieri e Carlo
Alberto Brunelli , il secondo uomo corazzato di Luca Gallo ed i piccoli fanciulli Marco Conti, Pietro Bolognini, Susanna Boninsegni cui forse la
tanta emozione ha condizionato in taluni punti l’intonazione.
Il Maestro Michele
Mariotti interpreta la partitura con la
duttilità che le pertiene, attribuendo ora la leggerezza dell’ingenuità infantile ora la
drammaticità dell’oscurità, ora il trionfo della luce ai diversi momenti della
narrazione. Sottolinea gli accenti dei cantanti, segue il palco costantemente e
conferisce alle sezioni dell’orchestra una omogeneità che si traduce in ottima
intesa generale.
Bene
il coro preparato come sempre da Andrea
Faidutti.
Applausi
smisurati per tutti i protagonisti e per i responsabili della regia al termine
dello spettacolo che ha visto il pubblico festante e soddisfatto.
Maria Teresa Giovagnoli
la produzione
Direttore
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Michele Mariotti
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Regia
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Luigi De Angelis
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Scene e luci
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Luigi De Angelis e Nicola Fagnani
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Drammaturgia e costumi
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Chiara Lagani
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Aiuto regia
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Gianni Marras e Giorgina Pilozzi
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Assistente alla regia
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Greta Benini
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Assistente ai costumi
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Paola Crespi
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Video makers
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ZAPRUDER filmmakersgroup
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Maestro del Coro
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Andrea Faidutti
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gli interpreti
Sarastro
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Mika Kares
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Tamino
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Paolo Fanale
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Sprecher/Oratore
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Andrea Patucelli
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Erster Priester/Primo sacerdote
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Simone Casolari
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Zweiter Priester/Secondo sacerdote
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Cristiano Olivieri (anche Primo armigero)
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Dritter Priester/Terzo sacerdote
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Carlo Alberto Brunelli
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Könegin der Nacht/La regina della
notte
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Christina Poulitsi
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Pamina
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Maria Grazia Schiavo
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Erste Dame/Prima Dama
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Diletta Rizzo Marin
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Zweite Dame/Seconda Dama
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Diana Mian
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Dritte Dame/Terza Dama
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Bettina Ranch
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Erster Knabe/Primo fanciullo
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Marco Conti
|
Zweiter Knabe/Secondo fanciullo
|
Pietro Bolognini
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Dritter Knabe/Terzo fanciullo
|
Susanna Boninsegni
|
Papagena
|
Anna Corvino
|
Papageno
|
Nicola Ulivieri
|
Monostatos
|
Gianluca Floris
|
Erster geharnischter Man/Primo
uomo corazzato
|
Cristiano Olivieri
|
Zweiter geharnischter Man/Secondo
uomo corazzato
|
Luca Gallo
|
Nuovo allestimento del Teatro Comunale
di Bologna in collaborazione
con Fanny & Alexander
con Fanny & Alexander
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro
Comunale di Bologna
Foto Rocco Casaluci