lunedì 27 aprile 2015

AIDA, G. VERDI – TEATRO DELL’OPERA DI ROMA, domenica 26 aprile 2015

Aida in versione “intimista” quella andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma.
La regia del grande Micha Van Hoecke infatti è priva di orpelli, di “lustrini” e di ogni simbolo normalmente associabile alla maestosità di questo titolo. Difettano di grandiosità le scene di assieme che, nonostante il numero di persone in palcoscenico sia copioso, sembrano sempre spoglie e svuotate di quell’energia che ci si aspetterebbe.
I momenti intimistici invece sono risolti con gesti e movimenti molto misurati, quasi che i protagonisti si muovessero sempre in una “bolla” di acqua e che questo fiume Nilo non scorresse accanto a loro ma li tenesse imprigionati con le gambe nel pantano.
Belle le luci di Vinicio Cheli, unico elemento che creava un po’ di atmosfera; migliorabili i costumi di Carlo Savi che “imprigionavano” i protagonisti rendendo anche i loro movimenti troppo plastici e poco morbidi.


La parte musicale ha avuto alcune stelle ed alcune ombre.

Trionfatrice della serata è stata la magnifica Amneris di Anita Rachvelishvili.
La cantante georgiana ha tutte le frecce al suo arco per affrontare al meglio questo temibile ruolo.
Ha voce timbratissima, ampia, scura, estesa e capace di svettare al di sopra delle grandi masse corali del secondo atto. E’ un’Amneris volitiva e forte ma che sa trovare nel suo canto anche tutte le sfumature di un amore e di un animo infranti. Un canto morbido, pastoso e setoso al contempo. Una grande prova per lei e l’affermazione definitiva della sua grande maturità artistica.

Meno bene la protagonista. Csilla Boross infatti, come Aida, fatica in un ruolo in cui il registro acuto è molto sollecitato e il suo personale bagaglio tecnico le deficita la salita alle note estreme.
Se la cava come interprete ma resta fin troppo attenta ed accorta alla parte vocale in cui non brilla.

Molto bene il Radames di Fabio Sartori, da cui si ascolta il ruolo cantato in modo magnifico e interpretato in maniera egregia. Forse con un regista più attento avrebbe potuto dare anche maggiore risalto ad una parte “attoriale” un pochino più marcata.

Splendido anche l’Amonasro di Giovanni Meoni che, con il suo canto nobile e sempre calibrato, rende non solo la parte eroica del suo ruolo ma anche quella più marcatamente regale e paterna.

Ottime le voci dei due bassi italiani; Luca Dall’Amico conferisce al Re la giusta e composta autorevolezza come pure Roberto Tagliavini infonde al Ramfis la ieraticità e la corretta ferocia del ruolo.

Molto bene a fuoco nei loro interventi il Messaggero di Antonello Ceron e la Sacerdotessa di Simge Buyukedes.

La direzione d’orchestra di Jader Bignamini lascia infine un giudizio piuttosto alterno.
Se le scene del primo atto fino a dopo il terzetto, del secondo atto fino alla grande scena del trionfo, l’intero terzo atto e il duetto finale dell’opera, lasciano molto favorevolmente impressionati per la ricerca dei colori, le sfumature, la ricchezza dell’accompagnamento ai cantanti e la padronanza di idee; tutto il resto dell’opera è molto deficitario. Si parla in particolare delle grandi scene di Assieme del Primo Atto (Nume custode vindice), l’intera Scena del Trionfo e il quarto atto (la scena del giudizio) dove sono innumerevoli le sfasature con il palcoscenico, moltissime sono le mende di alcune sezioni dell’Orchestra e il volume complessivo della buca sovrastava di molto il palcoscenico.

Al temine della recita applausi per tutti i protagonisti con punte di entusiasmo per Amneris e per Radames. Qualche piccolo ed isolato dissenso per la regia.


Rosy Simeone


LA PRODUZIONE


Direttore                      Jader Bignamini
Regia e Coreografia   Micha van Hoecke
Maestro del Coro       Roberto Gabbiani
Scene e costumi          Carlo Savi
Luci                             Vinicio Cheli


GLI INTERPRETI

Il Re                           Luca Dall'Amico
Amneris                     Anita Rachvelishvili
Aida                            Csilla Boross
Radames                    Fabio Sartori
Amonasro                  Giovanni Meoni
Ramfis                        Roberto Tagliavini
Un Messaggero          Antonello Ceron
Una Sacerdotessa      SimgeBüyükedes


ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA




Foto Teatro dell'Opera di Roma