La serata dedicata agli studenti è
sembrata quanto mai azzeccata per assistere a questa nuova produzione de Il
Barbiere di Siviglia al Teatro Filarmonico di Verona. Abbiamo avuto il piacere
di vedere un teatro gremito fin quasi a scoppiare di abbonati e ragazzi
festanti che hanno mostrato di gradire il capolavoro di Rossini, certo per la sua
natura di opera straordinaria e ricca di spunti, ma anche e soprattutto in
virtù dell’allestimento nato dalla felice collaborazione del regista Pier
Francesco Maestrini col disegnatore Joshua Held.
Se è vero che si è visto di tutto e di più
per questo ed altri capolavori, di sicuro ciò che è stato proposto dalla coppia
creativa è qualcosa di fresco e veramente fruibile da un pubblico vastissimo,
ricalcando e rimaneggiando completamente quanto già ottimamente realizzato dal
regista nel 2010 in Sudamerica e con grandissimo successo. Perché allora non
pensare che sia Rossini stesso in versione Cartoonia a dare in mano la
partitura fresca di penna al direttore d’orchestra che interagisce con lui sul
palco? E perché non concepire che tutti i personaggi ricordino nel volto e
nelle ‘misure’ il grande compositore, mescolandosi di continuo alle loro
controfigure disegnate, che vivono ed interagiscono con la realtà del palco? La
vicenda è presentata con tanto di sigla d’apertura con personaggi ed interpreti
proprio come in un cartone animato, che scorre sullo schermo e si fa
interattivo grazie ai trucchi scenici ed alla regia dinamica, che spinge gli
interpreti a vere e proprie gag e siparietti talvolta davvero impensabili, con
tanto di rumori fuori campo e scritte onomatopeiche degni dei migliori cartoni animati
della storia. Ebbene tutto questo ha offerto lo spettacolo a cui abbiamo
assistito, che nel filmato non si fa mancare neanche citazioni cinematografiche e addirittura caricature illustri come quelle
di Luciano Pavarotti e Giovanni Allevi, ad esempio.
I costumi riproducono naturalmente quelli
coloratissimi del disegno animato con vistosi parrucconi e tutti i protagonisti sono ‘allargati’
con enormi cuscini, rendendo lo spettacolo ancora più simpatico e divertente.
La compagnia di canto è stata accompagnata
da una orchestra areniana in grande forma, grazie soprattutto all’ottima mano
di Stefano Montanari, davvero esperto
ed a suo agio in questo tipo di repertorio, che ha saputo creare un suono multi
sfaccettato, col giusto mix di brio ed intensità elegiaca laddove richiesto,
con occhio attento al palco e molto abile nel non farsi distrarre dai rumori imposti
dai continui sketch che talvolta rischiavano di sovrastare il suono degli
strumenti.
Con tale guida anche i protagonisti hanno
dato tutti il meglio di sé nel canto e davvero molto ancora come
interpretazione, tenendo conto anche delle difficoltà dovute ai costumi molto
ingombranti che certo non facilitano l’azione. Bravo innanzitutto il
protagonista Figaro, Sundet Baigozhin che si è mostrato
un leone sul palcoscenico: pronto, spiritoso, sagace, coadiuvato da una bella
voce interessante sia per colore che per volume; davvero una bella sorpresa.
Così la Rosina di Silvia Beltrami è stata
al gioco, si è calata nel ruolo perfettamente con spirito e simpatia. Le
agilità sono fantastiche ed il colore della voce scuro si addice molto ad un
personaggio schietto e volitivo; pare soffrire un po’ nell’acuto, ma la sua
resta una serata molto positiva.
Il Conte è stato un Edgardo Rocha dalla voce
di bella pasta morbida e musicale. Il volume non è di quelli prepotenti che
sovrastano la pur attentissima orchestra e le agilità non sono impeccabili, ma il
suo canto è espressivo e armonico ed è dotato anch’egli di buone doti
attoriali.
Ci ha bene abituati Omar Montanari ad
interpretazioni davvero centrate per voce e presenza scenica, così il suo
Bartolo è risultato vincente anche questa volta.
Ben si è disimpegnato anche Marco
Vinco nel ruolo quanto mai strampalato di un Basilio maleodorante
bardato con vistosi occhiali, abito e cappello neri, al cui passaggio le
piante si seccano, i quadri cascano e gli animali soffocano.
Salvatore Grigoli e Irene Favro sono gli spigliati e
discreti Fiorello/Ufficiale e Berta. Ottimo il coro dell'Arena di Verona.
Pubblico molto ‘effervescente’ e divertito
ha tributato moltissimi applausi indistintamente a tutti i protagonisti per una
serata di successo pienissimo.
Maria Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Direttore d'Orchestra Stefano
Montanari
Regia Pier Francesco Maestrini
Scenografia animata
Regia Pier Francesco Maestrini
Scenografia animata
e Costumi Pier
Francesco Maestrini e Joshua Held
GLI INTERPRETI
Il Conte d'Almaviva
Edgardo Rocha
Bartolo Omar Montanari
Rosina Silvia Beltrami
Figaro Sundet
Baigozhin
Basilio Marco Vinco
Fiorello/Un Ufficiale
Salvatore Grigoli
Berta Irene Favro
Orchestra, Coro e
Tecnici dell'Arena di Verona
Direttore Allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Nuovo
allestimento della Fondazione Arena di Verona in coproduzione con il Teatro
Operbalet di Maribor.
Foto Ennevi per gentile concessione Fondazione Arena di Verona