mercoledì 15 aprile 2015

IL BARBIERE DI SIVIGLIA , G. ROSSINI – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, MARTEDI’ 14 APRILE 2015

La serata dedicata agli studenti è sembrata quanto mai azzeccata per assistere a questa nuova produzione de Il Barbiere di Siviglia al Teatro Filarmonico di Verona. Abbiamo avuto il piacere di vedere un teatro gremito fin quasi a scoppiare di abbonati e ragazzi festanti che hanno mostrato di gradire il capolavoro di Rossini, certo per la sua natura di opera straordinaria e ricca di spunti, ma anche e soprattutto in virtù dell’allestimento nato dalla felice collaborazione del regista Pier Francesco Maestrini col disegnatore Joshua Held.

Se è vero che si è visto di tutto e di più per questo ed altri capolavori, di sicuro ciò che è stato proposto dalla coppia creativa è qualcosa di fresco e veramente fruibile da un pubblico vastissimo, ricalcando e rimaneggiando completamente quanto già ottimamente realizzato dal regista nel 2010 in Sudamerica e con grandissimo successo. Perché allora non pensare che sia Rossini stesso in versione Cartoonia a dare in mano la partitura fresca di penna al direttore d’orchestra che interagisce con lui sul palco? E perché non concepire che tutti i personaggi ricordino nel volto e nelle ‘misure’ il grande compositore, mescolandosi di continuo alle loro controfigure disegnate, che vivono ed interagiscono con la realtà del palco? La vicenda è presentata con tanto di sigla d’apertura con personaggi ed interpreti proprio come in un cartone animato, che scorre sullo schermo e si fa interattivo grazie ai trucchi scenici ed alla regia dinamica, che spinge gli interpreti a vere e proprie gag e siparietti talvolta davvero impensabili, con tanto di rumori fuori campo e scritte onomatopeiche degni dei migliori cartoni animati della storia. Ebbene tutto questo ha offerto lo spettacolo a cui abbiamo assistito, che nel filmato non si fa mancare neanche citazioni cinematografiche e addirittura caricature illustri come quelle di Luciano Pavarotti e Giovanni Allevi, ad esempio.

I costumi riproducono naturalmente quelli coloratissimi del disegno animato con vistosi parrucconi e tutti i protagonisti sono ‘allargati’ con enormi cuscini, rendendo lo spettacolo ancora più simpatico e divertente.

La compagnia di canto è stata accompagnata da una orchestra areniana in grande forma, grazie soprattutto all’ottima mano di  Stefano Montanari, davvero esperto ed a suo agio in questo tipo di repertorio, che ha saputo creare un suono multi sfaccettato, col giusto mix di brio ed intensità elegiaca laddove richiesto, con occhio attento al palco e molto abile nel non farsi distrarre dai rumori imposti dai continui sketch che talvolta rischiavano di sovrastare il suono degli strumenti.

Con tale guida anche i protagonisti hanno dato tutti il meglio di sé nel canto e davvero molto ancora come interpretazione, tenendo conto anche delle difficoltà dovute ai costumi molto ingombranti che certo non facilitano l’azione. Bravo innanzitutto il protagonista Figaro, Sundet Baigozhin che si è mostrato un leone sul palcoscenico: pronto, spiritoso, sagace, coadiuvato da una bella voce interessante sia per colore che per volume; davvero una bella sorpresa.

Così la Rosina di Silvia Beltrami è stata al gioco, si è calata nel ruolo perfettamente con spirito e simpatia. Le agilità sono fantastiche ed il colore della voce scuro si addice molto ad un personaggio schietto e volitivo; pare soffrire un po’ nell’acuto, ma la sua resta una serata molto positiva.
Il Conte è stato un Edgardo Rocha dalla voce di bella pasta morbida e musicale. Il volume non è di quelli prepotenti che sovrastano la pur attentissima orchestra e le agilità non sono impeccabili, ma il suo canto è espressivo e armonico ed è dotato anch’egli di buone doti attoriali.

Ci ha bene abituati Omar Montanari ad interpretazioni davvero centrate per voce e presenza scenica, così il suo Bartolo è risultato vincente anche questa volta.
Ben si è disimpegnato anche Marco Vinco nel ruolo quanto mai strampalato di un Basilio maleodorante bardato con vistosi occhiali, abito e cappello neri, al cui passaggio le piante si seccano, i quadri cascano e gli animali soffocano.
Salvatore Grigoli e Irene Favro sono gli spigliati e discreti Fiorello/Ufficiale e Berta. Ottimo il coro dell'Arena di Verona.

Pubblico molto ‘effervescente’ e divertito ha tributato moltissimi applausi indistintamente a tutti i protagonisti per una serata di successo pienissimo.

Maria Teresa Giovagnoli


LA PRODUZIONE

Direttore d'Orchestra          Stefano Montanari
Regia                                     Pier Francesco Maestrini
Scenografia animata
e Costumi                              Pier Francesco Maestrini e Joshua Held

GLI  INTERPRETI

Il Conte d'Almaviva             Edgardo Rocha
Bartolo                                  Omar Montanari
Rosina                                   Silvia Beltrami
Figaro                                    Sundet Baigozhin
Basilio                                    Marco Vinco
Fiorello/Un Ufficiale             Salvatore Grigoli
Berta                                      Irene Favro


Orchestra, Coro e Tecnici dell'Arena di Verona
Direttore Allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona in coproduzione con il Teatro Operbalet di Maribor.













Foto Ennevi per gentile concessione Fondazione Arena di Verona