lunedì 20 aprile 2015

LA CENERENTOLA, G. ROSSINI – TEATRO SOCIALE DI ROVIGO, DOMENICA 19 APRILE 2015


Conclusione della stagione d’opera al Sociale di Rovigo con la Cenerentola di Rossini, nella versione coloratissima e dalle atmosfere leggere e ricca di siparietti tragicomici ideati dal regista Francesco Esposito, che cura anche i vistosi costumi color pastello. Se i vari personaggi sono lo specchio delle varie classi sociali, in questo allestimento vengono esasperati fin quasi alla caricatura, fermo restando una fragilità di fondo di ognuno di essi, artefici o distruttori del proprio destino. Don Magnifico è qui un voglioso uomo di mezza età che sogna ancora di saziare i suoi appetiti erotici; il servo Dandini nell' impersonare il principe di Salerno è invece agghindato da sultano con tanto di sudditi al seguito e scorta di sicurezza, armata di radioline ed auricolari; il filosofo Alidoro ci ricorda un circense che porta palloncini e dispensa saggezza ed il principe stesso si presenta in scena fotografando a destra e a manca con la sua fotocamera professionale, fingendosi una specie di fotografo di corte.  Tra essi le due sorellastre sono più svampite che mai e la povera Angelina è l’unica dotata di raziocinio in mezzo ad una autentica gabbia di matti.

Su una scena fissa ovoidale a scalini, opera di Mauro Tinti, che cambia aspetto a seconda delle luci curate da Alessandro Canali, vengono allestiti i vari ambienti con semplici aggiunte o drappi colorati, oppure elementi sullo sfondo. La festa del principe viene illuminata con le ben note sfere da discoteca calate dal soffitto, ed il palco viene prolungato anche intorno alla buca per permettere all’azione di proseguire anche oltre il piccolo palco del Sociale. Non mancano elementi di eccentricità come una croce contornata da lampadine, simbolo della presunta morte della povera Cenerentola in mano a Don Magnifico, oppure una scopa altrettanto circondata di luci ad uso della protagonista. Qua e là il direttore d’orchestra interagisce con i protagonisti che sfruttano le proprie voci anche per crearne sfumature quasi da parodia. In definitiva uno spettacolo molto brioso, allegro, che scorre via tra le immancabili risate del pubblico formato anche da tanti bambini.

Debutto più che positivo nel ruolo centrale per Marina De Liso, che gioca in casa e porta con sé un autentico trionfo. Ottime le agilità, ben studiato il personaggio della povera bistrattata dagli stessi famigliari, bella e ricca la pasta vocale, un autentico trionfo per lei.
Non alla sua altezza il tenore Filippo Adami nei panni di Don Ramiro che pur mostrando un colore interessante ed una buona dote nel recitare ci sembra soffrire l’acuto in taluni punti e mancare per incisività esecutiva.

Autentico mattatore Domenico Colaianni che scherza col suo personaggio di Don Magnifico sì da conquistare sempre la scena, coadiuvato da corretta esecuzione e bel timbro di basso ampio e ricco.
Enrico Maria Marabelli è un Dandini disinvolto, scherzoso e coinvolgente che offre bella prova sia attoriale che vocale.

Rocco Cavalluzzi  offre una gran bella voce ricca e profonda che fa onore al suo ruolo di Alidoro. Tra le sorellastre un buon successo per Linda Campanella  dalla voce chiara e pastosa che conferma anche la sua verve interpretativa raggiungendo il suo climax nell’aria finale. Paola Pittaluga sembra leggermente disomogenea nell’affrontare la scrittura vocale del suo ruolo, ma porta a casa una prova complessivamente positiva soprattutto per interpretazione.

Giovanni Di Stefano è stato impegnato alla guida di una buona Orchestra Sinfonica di Sanremo e molto disponibile nel collaborare con le varie situazioni pensate in ‘combutta’ con i protagonisti; mancava forse quel quid che rende le partiture si Rossini uniche e magistrali, ricche di sfaccettature e di continue piccole magie. Ben preparato il coro Lirico “Pietro Mascagni” di Savona dal maestro Gianluca Ascheri.
Pubblico festante e soddisfatto ha lasciato il teatro solo dopo diverse chiamate alla ribalta di tutti i protagonisti, con ovazioni per la protagonista De Liso.
   
Maria Teresa Giovagnoli

LA PRODUZIONE

Maestro concertatore
e direttore d’orchestra         Giovanni Di Stefano
Regia e costumi                     Francesco Esposito
Scene                                      Mauro Tinti
Light design                          Alessandro Canali



GLI INTERPRETI

Don Ramiro                          Filippo Adami
Dandini                                  Enrico Maria Marabelli
Don Magnifico                      Domenico Colaianni
Angelina, detta Cenerentola Marina De Liso
Alidoro                                  Rocco Cavalluzzi
Clorinda                                Linda Campanella
Tisbe                                      Paola Pittaluga

Orchestra Sinfonica di Sanremo
Coro Lirico “Pietro Mascagni” di Savona
maestro del coro Gianluca Ascheri
Coproduzione Teatro Sociale di Rovigo e Teatro dell’Opera Giocosa O.N.L.U.S di Savona




Foto Luigi Cerati