domenica 12 aprile 2015

CONCERTO DI VERONA LIRICA- TEATRO FILARMONICO DI VERONA, 11 aprile 2015


Si è conclusa la stagione concertista del circolo Verona Lirica con questo settimo concerto che ha visto protagonisti sul palco del Teatro Filarmonico di Verona il soprano Francesca Dotto, il tenore Piero Pretti, il basso Antonio Di Matteo, accompagnati dal pianista Pietro Salvaggio e l'ensemble I Fiati di Verona.

Dopo i consueti saluti di rito ai soci e agli illustri ospiti presenti in teatro, tra i quali piace ricordare Cecilia Gasdia, Bruno de Simone, Francesco Ellero D'Artegna e Francesco Ernani, introdotti con la consueta simpatia e professionalità da Davide Da Como, ecco che l'ensemble I Fiati di Verona apre il concerto con l'impegnativa trascrizione della sinfonia de La Forza del Destino di Giuseppe Verdi, eseguita con impeccabile professionalità e capacità da questo gruppo costituito interamente da professori provenienti dalle file dell'orchestra areniana. La capacità nel far risaltare le massicce sonorità orchestrali, e le delicatissime parti solistiche, pur ridotte ai soli suoni del flauto, clarinetto, fagotto, oboe, corno e un contrabbasso, hanno reso l'esecuzione veramente di alto livello. Nel corso del concerto, il gruppo di strumentisti si produrrà in altre trascrizioni per insieme di fiati della sinfonia dal Signor Bruschino di G. Rossini e la sinfonia da Nabucco di G. Verdi, sempre con una maestria e professionalità impeccabili.

Al giovane basso Antonio di Matteo spetta il compito di aprire la parte solistica con l'esecuzione dell'aria “Vi ravviso o luoghi ameni” dalla Sonnambula di V.Bellini, a cui farà seguito nel corso del pomeriggio l'interpretazione di “Isis und Osiris” da “Die Zauberfloete” di W.A.Mozart e “Il lacerato spirito” dal Simon Boccanegra di G.Verdi.
Interprete ancora acerbo per quel che riguarda interpretazione e fraseggio, Antonio di Matteo mostra però una notevole dote vocale per sonorità e per gamma armonica che siamo certi saprà coltivare e raffinare nel corso degli anni.

Alla giovanissima soprano Francesca Dotto, ormai non più una promessa ma già certezza del nuovo panorama lirico, spetta il compito di unica voce femminile del pomeriggio musicale, che sa regalare al pubblico momenti di partecipe coinvolgimento con l'interpretazione di “Mi chiamano Mimi” da Bohème di G.Puccini, “Chi il bel sogno di Doretta” da la Rondine di G.Puccini e infine in coppia con Piero Pretti il duetto “Un di felice” da la Traviata di G.Verdi.
Dalla bella vocalità di soprano lirico di coloratura, Francesca Dotto si cimenta anche in ruoli più schiettamente lirici come quelli di Puccini, evidenziando una notevole dimensione vocale e perfetto controllo dei fiati e dell'emissione sonora, soprattutto nella non facile aria da “La Rondine”.

Il tenore Piero Pretti ha voce meravigliosa di lirico vero, e ha saputo regalare al pubblico veronese autentiche perle per raffinatezza di fraseggio e cura interpretativa  come “Tombe degli avi miei” da Lucia di Lammermoor di G.Donizzetti, “Quando le sere al placido” da Luisa Miller di G.Verdi, “Ah si ben mio” da Il Trovatore di G. Verdi e come detto in coppia con Francesca Dotto il duetto “Un di felice” da Traviata di G. Verdi. Piero Pretti ha un gusto nel porgere il canto veramente encomiabile, unito ad un notevole volume sonoro e una naturale capacità interpretativa che lo rendono uno dei tenori italiani della sua generazione più richiesti.


Pubblico entusiasta e partecipe, ha tributato agli artisti tutti e agli organizzatori ai quali si unisce il nostro più vivo e sentito plauso per sapere promuovere ed organizzare concerti di belcanto di un buon livello qualitativo in una realtà artistica sempre più desolante, ovazioni sincere con la promessa di rivederci in autunno per una nuova sfida organizzativa e di qualità.


Pierluigi Guadagni