Si è conclusa la stagione
concertista del circolo Verona Lirica con questo settimo concerto che ha visto
protagonisti sul palco del Teatro Filarmonico di Verona il soprano Francesca
Dotto, il tenore Piero Pretti, il basso Antonio
Di Matteo, accompagnati dal pianista Pietro Salvaggio e l'ensemble
I Fiati di Verona.
Dopo i consueti saluti di rito ai
soci e agli illustri ospiti presenti in teatro, tra i quali piace ricordare
Cecilia Gasdia, Bruno de Simone, Francesco Ellero D'Artegna e Francesco Ernani,
introdotti con la consueta simpatia e professionalità da Davide Da Como, ecco
che l'ensemble I Fiati di Verona apre
il concerto con l'impegnativa trascrizione della sinfonia de La Forza del
Destino di Giuseppe Verdi, eseguita con impeccabile professionalità e capacità
da questo gruppo costituito interamente da professori provenienti dalle file
dell'orchestra areniana. La capacità nel far risaltare le massicce sonorità
orchestrali, e le delicatissime parti solistiche, pur ridotte ai soli suoni del
flauto, clarinetto, fagotto, oboe, corno e un contrabbasso, hanno reso
l'esecuzione veramente di alto livello. Nel corso del concerto, il gruppo di
strumentisti si produrrà in altre trascrizioni per insieme di fiati della
sinfonia dal Signor Bruschino di G. Rossini e la sinfonia da Nabucco di G. Verdi,
sempre con una maestria e professionalità impeccabili.
Al giovane basso Antonio
di Matteo spetta il compito di aprire la parte solistica con
l'esecuzione dell'aria “Vi ravviso o luoghi ameni” dalla Sonnambula di
V.Bellini, a cui farà seguito nel corso del pomeriggio l'interpretazione di
“Isis und Osiris” da “Die Zauberfloete” di W.A.Mozart e “Il lacerato spirito”
dal Simon Boccanegra di G.Verdi.
Interprete ancora acerbo per quel
che riguarda interpretazione e fraseggio, Antonio di Matteo mostra però una
notevole dote vocale per sonorità e per gamma armonica che siamo certi saprà
coltivare e raffinare nel corso degli anni.
Alla giovanissima soprano Francesca
Dotto, ormai non più una promessa ma già certezza del nuovo panorama
lirico, spetta il compito di unica voce femminile del pomeriggio musicale, che
sa regalare al pubblico momenti di partecipe coinvolgimento con
l'interpretazione di “Mi chiamano Mimi” da Bohème di G.Puccini, “Chi il bel
sogno di Doretta” da la Rondine di G.Puccini e infine in coppia con Piero
Pretti il duetto “Un di felice” da la Traviata di G.Verdi.
Dalla bella vocalità di soprano
lirico di coloratura, Francesca Dotto si cimenta anche in ruoli più schiettamente
lirici come quelli di Puccini, evidenziando una notevole dimensione vocale e
perfetto controllo dei fiati e dell'emissione sonora, soprattutto nella non
facile aria da “La Rondine”.
Il tenore Piero Pretti ha voce
meravigliosa di lirico vero, e ha saputo regalare al pubblico veronese
autentiche perle per raffinatezza di fraseggio e cura interpretativa come “Tombe degli avi miei” da Lucia di
Lammermoor di G.Donizzetti, “Quando le sere al placido” da Luisa Miller di
G.Verdi, “Ah si ben mio” da Il Trovatore di G. Verdi e come detto in coppia con
Francesca Dotto il duetto “Un di felice” da Traviata di G. Verdi. Piero Pretti
ha un gusto nel porgere il canto veramente encomiabile, unito ad un notevole
volume sonoro e una naturale capacità interpretativa che lo rendono uno dei
tenori italiani della sua generazione più richiesti.
Pubblico entusiasta e partecipe,
ha tributato agli artisti tutti e agli organizzatori ai quali si unisce il nostro più vivo e sentito
plauso per sapere promuovere ed organizzare concerti di belcanto di un buon
livello qualitativo in una realtà artistica sempre più desolante, ovazioni
sincere con la promessa di rivederci in autunno per una nuova sfida
organizzativa e di qualità.
Pierluigi Guadagni