Opera
romantica in tre atti.
Staccarsi
dalla vita reale e sognare avventure in terre sconosciute solcando i mari su di
una nave leggendaria. Possibile? È quello che la dolce eroina Senta si chiede
certamente, quando sogna ad occhi aperti sul ritratto del misterioso Fliegende
Holländer, anima in pena costretta a percorrere per una maledizione vie
infinite per i mari di ogni dove, ogni volta per sette lunghi anni, per poi ricominciare ancora l’errante viaggio
del supplizio. Soltanto un cuore puro e fedele può
spezzare l’incantesimo e far guadagnare la salvezza al nostro protagonista,
rendendogli finalmente una compagna di vita, senza più esser costretto a vagare
senza meta, trovando finalmente riparo
in una dimora famigliare ed accogliente. Ed il nostro riesce finalmente a
trovare il suo angelo, la figlia del marinaio Daland; ma quanto è vero che la
felicità spesso è troppo bella per essere vera, così l’uomo misterioso si
lascia cogliere da dubbi ed incertezze verso la sua dolce promessa, spingendola
a sacrificarsi per salvare se stessa e l’anima del suo amore impossibile.
Opera
questa che debuttò a Dresda nel 1843 in un unico atto, poi suddivisa
successivamente negli attuali tre, che segna l’inizio del percorso in cui Richard Wagner analizza a fondo i sentimenti umani di amore e redenzione dalle colpe passate, concetti su cui fonderà come noto i suoi grandissimi
capolavori successivi.
Nella
produzione del Circuito Lirico Lombardo, che si avvale della regia del giovane Federico
Grazzini, la storia si svolge più
o meno ai giorni nostri, così la protagonista non si getta nelle acque per
inseguire l’Olandese che fugge via sulla sua nave come nel libretto, ma si
spara un colpo di pistola in testa, raggiungendo così l’anima del suo amato che
si accascia al suolo con lei. Un finale che non disturba e che non travisa
affatto ciò che il libretto dello stesso compositore prescrive.
Anche le
ambientazioni scenografiche di Andrea Belli sono attualizzate, così
come i costumi di Valeria Bettella, ma con intelligenza, atte in ogni caso ad
esemplificare ciò che effettivamente la narrazione richiede. Così il secondo
atto si apre in un laboratorio ove lavorano Senta e le sue colleghe/amiche che
allegramente stirano camicie fresche di bucato, mentre la fanciulla contempla
non un quadro, ma una fotografia del misterioso navigatore errante, e dunque la
nutrice di Senta è la responsabile di questo luogo in cui lavora anche il
povero disilluso Erik.
A contorno di ciò, le luci, gli effetti sonori e tutti i
piccoli dettagli scenografici, pur semplici ed essenziali, sono talmente
suggestivi da portare comunque lo spettatore in un’atmosfera fiabesca. Si pensi
soprattutto al primo atto, in cui uno schermo enorme a sfondo del palco reca
suggestive proiezioni di un mare in
tempesta in una nebbia che fittamente pervade la scena, il tutto condito da colori molto scuri ed effetti di penombra. La stessa nave volante è ovviamente proiettata
nelle immagini video, tra lo stupore dei marinai che la osservano attoniti. In sintesi
uno spettacolo equilibrato, il che si può affermare anche dal punto di vista
canoro e musicale.
L’olandese
è un intenso e cupo Thomas Hall, in grado di donare al suo personaggio quell’aura
di austerità e mistero che, unitamente ad una voce che viaggia sicura anche nella
zona più scura, nonché grazie al suo incedere imperioso, coronano una
performance ben centrata.
Altrettanto
bene si può dire di Elena Nebera nel ruolo di Senta. La sua vocalità è piuttosto corposa,
che a tratti si avvicina alla corda del mezzosoprano, ma poi si apre bene in
avanti anche nei suoni più acuti, senza esitare.
Buono
anche il Daland di Patrick Simper. Ottima la mimica
facciale, estroso e diremmo simpatico padre se pur po’ opportunista. Così simpatico
e spigliato il suo timoniere Gabriele Mangione, che pur non
dotato di grande estensione vocale, insieme al suo capitano ci regala i momenti
più leggeri dell’opera.
Il
povero e respinto Erik è Tomislav Muzek, anch’egli molto in
vena, supera discretamente la prova grazie alla sua voce non potentissima ma
corretta.
Nadiya
Petrenko completa dignitosamente il cast con il ruolo
della nutrice Mary.
Buona
la prova del coro Circuito Lirico
Lombardo preparato da Antonio Greco attivissimo nella
narrazione e molto disinvolto.
In
fine, l’orchestra I Pomeriggi Musicali
di Milano ha offerto una lettura asciutta
ed equilibrata della non semplice partitura grazie al Maestro Roman
Brogli-Sacher, evitando appesantimenti e tenendo sempre saldo il legame
tra palco e buca.
Molti
gli applausi al termine, con punte di intensità per Hall e Brogli-Sacher, in un
teatro strapieno sia in platea che in ogni ordine di palco.
MTG
LA
PRODUZIONE
Maestro
concertatore
e
Direttore Roman Brogli-Sacher
Regia
Federico Grazzini
Scene
Andrea Belli
Costumi
Valeria Bettella
Maestro
del coro Antonio Greco
GLI
INTERPRETI
Daland
Patrick Simper
Senta
Elena Nebera
Holländer Thomas Hall
Erik Tomislav
Muzek
Mary Nadiya
Petrenko
Steuermann Gabriele Mangione
Orchestra
I Pomeriggi Musicali di Milano
Coro
del Circuito Lirico Lombardo
Nuovo
allestimento
Coproduzione
Teatri del Circuito Lirico Lombardo
Teatro
Ponchielli di Cremona
Teatro
Sociale di Como
Teatro
Grande di Brescia
Teatro
Fraschini di Pavia