Continua il percorso delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza che ha ospitato per una sera il mezzosoprano Laura Polverelli ed il Trio Albrizzi costituito da Andrea Dainese al flauto, Giuseppe Barutti al violoncello ed Elisabetta Bocchese al pianoforte.
Il programma molto ricco ed impegnativo comprendeva pezzi composti in un arco di tempo piuttosto ampio che va dalla seconda metà del diciottesimo alla prima metà del ventesimo secolo. Spicca nella prima parte del concerto la lunghissima e toccante cantata Arianna a Naxos composta da Haydn tra il 1789 ed il 1790 per solo voce e fortepiano e come noto orchestrata in un secondo momento. La forza drammatica della composizione è sottolineata già nei recitativi che precedono le due arie, pregni della disperazione che la principessa Arianna prova all’abbandono del suo amato Teseo. Sembra quasi di sentire la sofferenza e la relativa rabbia che fa mancare il fiato nell’accorgersi di essersi fatti illudere da un lusinghiero sogno fallace… La melodia stessa tratteggiata e poi trasognata si riflette nell’emissione vocale che da quasi accennata si fa sempre più intensa, fino ad esplodere nelle arie con energia e sentimento. Laura Polverelli è stata straordinaria nel sottolineare il testo e a dare realmente ‘voce’ alla parola affinché a noi arrivassero i lamenti della sfortunata principessa. Con i due Lieder completati nel 1884 da Brahms, Gestillte Sehnsucht e Geistliches Wiegenlied, vi è il passaggio dalla tempesta precedente all’elegia nostalgica e cullante di questi canti meditativi, che però nascondono eco di desideri non placati nel cuore, carichi di immagini e suoni naturalistici e lievi come il sonno di un neonato.
Il flauto è il protagonista evocato nel testo di Hugo da cui Saint Saёns e Caplet trassero rispettivamente la meravigliosa Une Flûte invisibile, breve e delicata come il soffio di una brezza inaspettata, e Viens! Une Flûte invisibile soupire.. a cui si aggiunge una sottile vela melanconica.
Della piccola sezione dedicata a Massenet molto gradevoli sono i due canti per voce e piano dedicati alla terra spagnola, ove il tocco dei tasti pare esaltare la sensualità dei versi in essi contenuti.
Infine un ritorno al sogno e all’idealizzazione con le Chansons Madécasses di Ravel del 1925. Una lunga dedica al Madagascar in cui torna il mito della Natura e della sua bontà contrapposta alla malvagità dell’uomo, in questo caso inteso come il colonizzatore invasore che tutto pretende e prende senza ritegno.
Se per ciascuno dei pezzi eseguiti Laura Polverelli è riuscita a porre il canto e la sua voce vellutata al servizio della parola, della melodia e del gusto delle diverse epoche compositive, meno convincente è a noi parso il trio Albrizzi, non molto coinvolgente sia in formazione completa che con i singoli elementi per quanto concerne l’ accompagnamento alla voce del mezzosoprano, ove ci è parso talvolta appesantire il suono più che coglierne il carattere e il sentimento. Meglio invece nei pezzi squisitamente strumentali, il Trio in Sol maggiore Hob XV:15 per pianoforte, flauto e violoncello di Haydn e l’élégie Op. 24 pour violoncello et piano di Fauré, ove forse una più aperta esposizione ha permesso di esprimere maggiormente la linfa vitale dei contenuti esposti.
In un teatro piuttosto pieno il pubblico attento e coinvolto ha mostrato di gradire l’intero programma con applausi convinti e prolungati.
Maria Teresa Giovagnoli
PROGRAMMA
Franz Joseph Haydn (1732-1809)
• “Arianna a Naxos”Cantata a voce sola con accompagnamento del fortepiano
Hob XXVIb:2
• Trio in Sol maggiore Hob XV:15 per pianoforte, flauto e violoncello
Johannes Brahms (1833-1897)
• Zwei Geistliche Lieder op. 91 per contralto, viola (o violoncello) e pianoforte
Camille Saint–Saëns (1835-1921)
• “Une Flûte invisibile” (Victor Hugo) pour chant, flûte et piano
André Caplet (1878-1925)
• “Viens! Une Flûte invisibile soupire...”
Gabriel Fauré (1845-1924)
• élégie Op. 24 pour violoncello et piano
Jules Massenet (1842-1912)
• élégie pour mezzosoprano, violoncelle et piano
• “Chanson andalouse” pour chant et piano
• “Nuit d’Espagne” pour chant et piano
Maurice Ravel (1875-1937)
• “Chansons Madécasses” pour chant, flûte, violoncelle et pianoFoto Teatro Olimpico Vicenza