giovedì 16 maggio 2013

PIERANUNZI E GONZALEZ INFIAMMANO L’ OLIMPICO DI VICENZA CON LA OTO, mercoledì 15 maggio 2013, ore 21,00

Si parla sempre di come avvicinare i giovani alla musica, di come sarebbe bello vedere i teatri gremiti di pubblico plaudente che possa farne letteralmente risuonare le mura con applausi di gioia… e cosa c’è di meglio di un concerto che possa unire i grandi compositori del passato con gli straordinari autori contemporanei? Se a questo si aggiunge un tocco di Spagna, di ritmi accattivanti e sensuali, di interpreti di primo piano a livello internazionale, il gioco è fatto e la scommessa è vinta. 

Un felice connubio tra musica classica e grande jazz è stato il protagonista di un’altra serata di successo per la rassegna ‘Il suono dell’Olimpico’, per questa occasione inserita nell’ambito dell’altrettanto prestigioso festival ‘Vicenza Jazz’, importante appuntamento musicale che ha luogo ogni anno nella primavera vicentina e con sempre crescente successo di pubblico, giunto alla sua diciottesima edizione, quest'anno 'sottotitolata' Nel Fuoco dei Mari dell'Ovest - West coast and the Spanish Tinge. In una serata in cui diversi sono stati gli eventi concertistici dislocati in più luoghi della città berica, la nostra attenzione è stata catturata da questo evento, i cui interpreti della serata hanno allietato il pubblico con brani che vanno dalle atmosfere del sei-settecento, fino alle contemporanee melodie latine dei decenni appena passati o addirittura contemporanee.

Il grande Maestro Enrico Pieranunzi ad aprire ‘le danze’, con il ‘Concerto n. 5 in do minore’ di B. Galuppi ed il ‘Concerto in fa minore BWV 1056’ di J.S. Bach, accompagnato dalla sezione degli archi dell’Orchestra del Teatro Olimpico.
La tecnica ed espressività eccezionali del pianista si esprimono immediatamente con i due celeberrimi concerti, ed ancor meglio nel suo momento solistico in cui improvvisa sulle composizioni di Scarlatti, facendo quasi saltare i tasti del suo strumento e lasciando il pubblico a bocca aperta, per poi tributargli il meritatissimo applauso al termine, con ripetute chiamate sul palco premiate dal delizioso bis ‘Horizontes finales’, un brano dello stesso Pieranunzi, che richiama i suoni latino-americani e che tocca note di una dolcezza e atmosfera particolarissimi, quasi invitando alla danza.  

Con Pedro Javier Gonzàles si resta decisamente in ambito latino con un’intera sezione dedicata ad improvvisazioni di flamenco, con brani composti dallo stesso chitarrista, che ha annunciato di ispirarsi anche ai testi del grande García Lorca. È straordinaria la sensibilità di questo Artista, di come utilizza la chitarra e le sue mani per battere il ritmo, come se avesse anche delle nacchere a disposizione, e l’intensità dell’esecuzione ad occhi chiusi, come a lasciarsi trasportare dalle melodie estraniandosi per un momento dalla realtà oggettiva, è di grande effetto. E a suggellare una magnifica performance il connubio con la OTO, qui con l’aggiunta di legni ed ottoni, nel meraviglioso e notissimo ‘Concierto de Aranjuez’ di J. Rodrigo, ove la fusione con l’orchestra ha creato sensazioni molto forti, soprattutto nel secondo movimento, in cui i fiati solisti si sono distinti positivamente e sono stati lungamente applauditi alla fine dell’esecuzione, bissata proprio col dolcissimo adagio.

L’Orchestra del Teatro Olimpico si trova ben a suo agio anche con un organico ridotto, e con interpreti di tal calibro la fusione di intenti e di ottime prestazioni è assicurata. Il maestro Giuseppe Acquaviva ha saputo trovare un giusto equilibrio tra le non facili parti orchestrali e lasciato che ad emergere fossero soprattutto gli ospiti della serata nei momenti di particolare intensità espressiva, fornendo un morbido manto sonoro che sostenesse le melodie portanti.
Grandissimo successo di pubblico, applauditi tutti gli interpreti, altra grande serata magica per il teatro palladiano e la sua città.
MTG