E’
nata una stella! Serata dedicata al vincitore del premio Memorial Tullio Besa all’auditorium
Fonato di Thiene, inserita all’interno della rassegna musicale Thiene Classica,
che ha visto numerosi interpreti di prestigio alternarsi nell’ambito della
programmazione di quest’anno. E di prestigio è sicuramente anche questo giovane
talento, il violinista Giovanni Andrea Zanon, che ha più
che degnamente meritato questo riconoscimento per tecnica, passione e totale
dedizione al suo lavoro, nonostante abbia soltanto quindici anni. Il premio
istituito nel 2002 è stato consegnato al termine del concerto dalla ideatrice e
curatrice dell’evento, la Sig.ra Gigliola Trentin Besa, in ricordo
del marito appassionato di musica e amante dei giovani talenti. In una serata
speciale, il giovane premiato ha offerto un concerto di incredibile difficoltà
esecutiva e intensità interpretativa. Ad accompagnare il giovane veneto, con perizia e grande feeling, il
Maestro Pierluigi Piran al pianoforte.
Il
programma ha previsto l’esecuzione della Sonata per violino in sol minore, detta
Il trillo del diavolo, di Giuseppe Tartini, vissuto tra il diciassettesimo ed il
diciottesimo secolo, famosa per essere incredibilmente
impegnativa. Si racconta che sia addirittura ispirata ad un sogno del
compositore in cui avrebbe visto apparirgli il diavolo che gli avrebbe ispirato le
melodie su cui si basa. Un pezzo che inizia appunto soavemente quasi come una
ninna nanna carica di pathos, per poi sfociare in un turbinio di note
virtuosistiche che richiamano ad una danza vorticosa.
Si va avanti di un secolo con H. Wieniawski e la sua Fantasia Brillante sul tema di Gounod ‘Faust’,
pezzo di incredibile intensità emotiva, per le note sottilissime che diventano
quasi ultrasuoni e si sposano in un dialogo dolce col pianoforte. Anche in
questo caso la calma apparente iniziale si trasforma in un vortice di ritmi
serratissimi, in cui i suoni esplodono letteralmente dal violino dell’Artista.
Con P. I. Tchaikovsky, e la
sua Meditation, op. 42 in Re
minore, restiamo
nel diciannovesimo secolo per la malinconia delle atmosfere russe, altro brano
di difficoltà esecutiva impressionante e assolutamente di atmosfera e ricco di
accenti, per poi finire con H. Vieuxtemps, autore
belga vissuto sempre nell’ottocento, con il meraviglioso Concerto n° 5 op 37 in La minore, il più noto del
compositore, in cui l’alternanza di vivacità e dolcezza estreme richiamano alla
sensazione della quiete dopo una tempesta inarrestabile.
Bis del difficilissimo e appassionato Streghe op. 8 del genio Paganini.
Non basterebbe un libro intero per descrivere cosa Giovanni è
in grado di dare con il suo strumento, bisogna ascoltarlo e vederlo. L’agilità
con cui si muove, con cui le sue piccole dita pizzicano le corde o le
accarezzano con l’archetto, oppure le sollecita a viva forza, sono
indescrivibili. Lo sguardo del giovane è spesso rivolto al suo violino, come se
stesse ordinandogli di fare esattamente ciò che ha in mente, e pone sempre lo
strumento innanzi a lui quando riceve gli applausi come a dire che il merito è
tutto dell’oggetto ‘incantato’. Sembra quasi che le note fuoriescano da sole, e
tutto è in completa simbiosi durante l’esecuzione: le mani, la mente, il cuore,
ed anche il corpo, che accompagna le note passo passo. Studio e dedizione
evidenti nella perizia tecnica dimostrata che lo porterà verso grandi mete. Un ragazzo
di una semplicità estrema che diventa un leone quando comincia a suonare. Straordinario!
E prima del premio Tullio Besa già altri riconoscimenti gli
sono stati tributati, ultimo proprio fresco di pochi giorni, il premio come
vincitore in una competizione durissima a Novosibirsk, in Siberia, ove oltre al
titolo di primo assoluto, ha ricevuto anche il premio speciale ‘Regina Sofia’ per ‘miglior talento del
concorso’, nonché il premio speciale per la sua interpretazione dell’ ‘anima
russa’.
Non c’è che dire, sentiremo parlare a lungo di questo talento e gli
facciamo un immenso in bocca al lupo ringraziandolo per l’emozione che ha
regalato ad un auditorium letteralmente in adorazione e pieno fino a scoppiare, tanto da
richiedere l’aggiunta di altre sedie in sala; una bella soddisfazione per l’arte
e la musica italiana in un momento così difficile.
Serata incantata, ad maiora!
MTG