Si
è chiusa con un appuntamento straordinario la seconda stagione di
concerti dell’Associazione Verona Lirica, come di consueto nella splendida cornice
del Teatro Filarmonico di Verona. Per la gioia dei suoi abbonati il concerto ha
visto come protagonista una Artista che da ben dieci anni consecutivi calca con
straordinari trionfi di pubblico e critica le scene dell’Arena e del
Filarmonico stesso, regalando autentiche emozioni al suo pubblico per le sue magnifiche
interpretazioni, e che sta contribuendo a fare la storia della lirica nel
mondo, portando alto il nome del nostro paese ovunque ella si rechi: Amarilli
Nizza. Il concerto di ieri sera è stato incorniciato dall’assegnazione
alla Signora Nizza del premio Giuseppe Verdi – Giovanni Zenatello, dal nome
delle due associazioni che fondendosi hanno dato vita all’attuale Verona
Lirica. Un concerto che ha voluto celebrare il soprano per i suoi meriti
artistici e l’abnegazione con cui si dedica al suo lavoro, con risultati di
eccellenza che sono ormai una certezza da anni.
Dopo
l’assegnazione del premio dalle mani del Direttore Artistico della fondazione
Arena di Verona, Paolo Gavazzeni, il pubblico ha potuto ascoltare una
emozionante interpretazione del recitativo, dell’aria e cabaletta di Abigaille
da Nabucco di Verdi. Come sempre la voce del soprano si espande in sala con corpo
e potenza, viaggiando con scioltezza in tutta la gamma del suo registro,
riuscendo di volta in volta ad ottenere il giusto suono, sempre pertinente a
ciò che il testo enuncia. L’interpretazione è accorata ed emozionante, senza mai
risparmiarsi ed il volto stesso dell’Artista esprime con intensità ogni singola
parola. Il pubblico le ha tributato diversi minuti di applausi al termine di
questa esecuzione con diverse manifestazioni di apprezzamento e stima a gran
voce.
Altra
perla della serata, l’idea di rappresentare l’intero terzo atto dalla Bohéme di
Puccini, con Amarilli Nizza nel ruolo di Mimì e gli altri ospiti della
serata nei ruoli di Rodolfo, Marcello e Musetta, rispettivamente Michail
Seshaberidze, Federico Longhi , Francesca
Martini.
Infine
il generoso soprano ha regalato al suo
pubblico una intensa interpretazione dell’aria ‘Sola, perduta, abbandonata’,
dalla Manon Lescaut di Puccini, eseguita con incredibile carattere e commovente
espressività.
Le
hanno fatto da cornice vocale, come detto, un gruppo di giovani artisti all’inizio
della carriera, che hanno avuto la gioia di esibirsi accanto ad una stella illustre e su un palcoscenico importante: i tenori Michail Seshaberidze e Maecio
Gomez, i soprani Luciana Distante e Francesca
Martini, il baritono Federico Longhi, già avviato verso una
carriera promettente, ed il mezzosoprano Elena Serra. Hanno offerto arie
tratte dal Corsaro di Verdi (Seshaberidze), dalla Tosca di
Puccini, dall’ Otello (Gomez) e dal Simon Boccanegra
verdiani (Distante ), dalla Carmen di Bizet (Distante), da I Puritani
di Bellini (Martini ), dal Faust di Gounod, (Longhi), dal Trovatore di Verdi (Longhi
e Serra), e da Adriana Lecouvreur di Cilea (Serra).
Un
bis improvvisato col ‘brindisi’ dalla Traviata ha chiuso la serata con consegna
della consueta targa ricordo ai partecipanti.
L’appuntamento
per la prossima stagione è ad ottobre per un altro anno di bella musica ed
emozioni con Verona Lirica.
MTG