Si
chiude con la più simpatica delle opere che costituiscono la fortunata trilogia
librettistica di Da Ponte, sulla splendida musica di Mozart, la imponente produzione riproposta quest’anno al Teatro La Fenice di
Venezia con la regia di Damiano Michieletto , le scene di Paolo
Fantin e naturalmente i costumi di Carla Teti . Se con Don Giovanni
eravamo nel settecento e poi un secolo avanti con Le nozze di Figaro, sempre a
casa sua scenograficamente, qui l’impianto girevole si trasforma addirittura in
un hotel, praticamente ai giorni nostri, con tanto di tv a schermo piatto alla
parete e arredi moderni nelle camere dei protagonisti.
Il furbo Don Alfonso è
il proprietario dell’albergo, e le donzelle beffate e fedifraghe sono le
clienti in vacanza. Che la musica di Mozart si adatti ad ogni messa in scena lo
si evince dal successo delle trovate registiche. Non mancano ovvi
corteggiamenti con palloncini a forma di cuore o le classiche rose lanciate in
aria, ma è il modo in cui il tutto si svolge tendendo sempre al riso e allo
scherzo, che diverte molto il pubblico. Così i due giovani gagliardi, con
camicie a fiori stile hawaiano, occhiali da sole e capelli lunghi fluenti, si
gettano letteralmente ai piedi delle donnine davanti ad un ascensore. Citiamo anche
un improbabile balletto con la scopa della cameriera Despina usata anche come
chitarra finta, e la 'calamita' che rianima i ragazzi è proprio un defibrillatore che fa solo scintille. Insomma un insieme di luoghi comuni della goliardia giovanile
che il regista ha pensato non dovesse essere limitato agli anni del compositore
e basta. Il percorso dei sentimenti parte coevo al loro autore per arrivare
fino a noi con questo ultimo allestimento.
Giovani
e brillanti anche i protagonisti della serata. Fiordiligi è Maria Bengtsson. Non avrà
il calore di Napoli nel sangue o la verve delle ferraresi, ma ha la grinta
giusta nell’impersonare la dolce innamorata che alla fine cede alle ‘cortesie’
di chi ella crede essere uno sconosciuto. La sua voce si esprime meglio in
acuto e risolve discretamente le agilità. Nelle arie impegnative mostra
carattere e tenuta di fiato.
Decisamente
focosa la Dorabella di Josè Maria Lo Monaco. In questo
repertorio è sicuramente a suo agio ed il colore piuttosto scuro della voce le
permettono di impersonare una dama sanguigna e centrata. Anicio Zorzi Giustiniani è Ferrando:
dal timbro sottile e setoso la sua voce gli consente una buona esecuzione, pur
risultando leggermente forzata nel registro più acuto. Mostra di divertirsi
parecchio e di immergersi bene nel ruolo del furbo corteggiatore.
Guglielmo
è impersonato da un molto capace Alessio Arduini, che possiede un
buon fraseggio, personalità, ed un bel colore di voce baritonale che si
risolvono in un personaggio ben centrato, spavaldo e sicuro. Spicca su tutti il
ruolo di Despina, interpretato dalla bravissima Caterina Di Tonno. La voce
è sicura, uniforme ed intonata, a fronte di una immersione totale nel
personaggio: furba, gaia, smaliziata, perfettamente a suo agio con le talvolta
estremamente burlesche trovate registiche, rende la sua interpretazione la
ciliegina della serata.
Ben
calato nel suo ruolo anche Luca Tittoto, Don Alfonso, nonostante il suo look
fosse decisamente poco affascinante: capelli radi ma lunghi ed una barba incolta
ad esagerare l’aspetto fisico del vecchio filosofo che la sa lunga: non il
massimo del buon gusto. Tuttavia si muove bene sulla scena, la voce è profonda
e ben udibile in sala, fa suo il ruolo con scioltezza.
Ancora
una ottima prova da parte del Maestro Antonello
Manacorda, che senza colpo ferire porta a termine un’altra positiva
direzione orchestrale attenta, precisa e mai scontata, coadiuvata come sempre
dall’ottimo coro della Fenice di Claudio Marino Moretti, simpatica e partecipe clientela dell'hotel.
Il
terzo appuntamento mozartiano registra anche in questo caso un bel successo di
pubblico, soprattutto per le protagoniste femminili e grande apprezzamento per
il direttore d’orchestra.
MTG
LA
PRODUZIONE
maestro Antonello Manacorda
maestro Antonello Manacorda
concertatore e direttore
regia Damiano Michieletto
scene Paolo Fantin
costumi Carla Teti
light designer Fabio Barettin
regia Damiano Michieletto
scene Paolo Fantin
costumi Carla Teti
light designer Fabio Barettin
GLI
INTERPRETI
Fiordiligi Maria Bengtsson
Dorabella Josè Maria Lo Monaco
Guglielmo Alessio Arduini
Despina Caterina Di Tonno
Ferrando Anicio Zorzi Giustiniani
Don Alfonso Luca Tittoto
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti
maestro al cembalo Roberta Ferrari
con sopratitoli in italiano e in inglese
nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice