lunedì 29 aprile 2013

IL ‘SUONO’ DELLA OTO E BATTISTONI PER L’INAUGURAZIONE DELLA RASSEGNA AL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA, domenica 28 aprile 2013, ore 21,00.


Nel descrivere il concerto inaugurale di ieri sera al Teatro Olimpico di Vicenza per l’annuale rassegna ‘Il suono dell’Olimpico’,  non si può fare a meno di pensare che ben quattro grandi nomi si siano incontrati in una sola serata di straordinario valore artistico, in cui la grandezza dell’arte è stata dunque protagonista nel senso più completo del termine. Innanzitutto i due giganti della musica internazionale come Verdi e Wagner, presentati in una carrellata delle loro sinfonie più note; poi la straordinaria bravura e personalità del giovane direttore d’orchestra Andrea Battistoni , che è tornato in città se vogliamo ancora più trionfalmente dello scorso dicembre;  infine, il sommo Andrea Palladio, il cui teatro stupisce ogni volta per perfezione architettonica e splendore. Qui l’orchestra che prende il nome proprio da questo gioiello, ritrova una sonorità ed una profondità di accenti ancor più che in altri luoghi. E da un incontro così felice di grandezze, una serata magica ne è stata la naturale conseguenza.

In apertura la sinfonia del Nabucco, ove il Maestro ha fatto subito intendere con che spirito avrebbe condotto l’orchestra durante la serata. Piglio deciso  per un ritmo serrato ma mai eccessivo, controllo delle dinamiche e attenzione costante verso tutte le sezioni. Con la sinfonia dal wagneriano Rienzi il suono si fa intenso e maestoso, carico di tensione e sentimento, per poi divenire più leggero e misurato con Stiffelio.

Un cambio di luci ha introdotto le atmosfere della seconda parte con Eine Faust Ouverture, ove il Maestro veronese è riuscito a trasmettere sensazioni di mistero e sospensione, con suoni che quasi trascendono l’attimo in corso, a sottolineare l’argomento misterico del dramma che tale musica descrive. Uno dei pezzi più riusciti del concerto. 
Molto bene i legni in evidenza nella ouverture di Giovanna d’Arco, ove tensione e precisione di insieme si mescolano alla dolcezza quasi fiabesca dei solisti che dialogano meravigliosamente tra loro.

Nelle note dell’Idillio di Sigfrido sono evidenti molteplici sensazioni che a nostro avviso l’orchestra ha potuto trasmettere grazie al carisma del suo direttore: pathos, romanticismo, delicatezza, ricordi sognanti, passione.. Questo meraviglioso pezzo orchestrale fu infatti scritto dal compositore di Lipsia per la signora Cosima Wagner, in occasione della nascita del terzo figlio della coppia e che non avrebbe neanche mai dovuto essere eseguito in pubblico. Con alcuni temi tratti dall'opera Sigrfied, questo delicato omaggio alla serenità coniugale desta quasi commozione, soprattutto nel riconoscibile ‘motivo della purezza’ che descrive  Sigfrido appunto, il cui nome era stato dato al neonato. Gran finale con La battaglia di Legnano, ove le note si rincorrono come cavalli al galoppo verso una trionfale chiusura del concerto.

L’Orchestra del Teatro Olimpico ha mostrato una sezione dei legni ben equilibrata che si è fatta notare positivamente, come detto,  soprattutto nelle parti solistiche. Il tutto accompagnato da violini che viaggiano sempre più all'unisono. Anche la sezione degli ottoni sta trovando un buon equilibrio nell’organico, per un risultato di insieme che evidenzia l’impegno dei professori e di chi li sta accompagnando nella loro crescita. Pregio del Maestro Andrea Battistoni è l’estrema versatilità nella sua direzione. Sicurezza dovuta ad una profonda conoscenza musicale, che gli permette di guidare i musicisti in modo da ottenere un suono di volta in volta diverso, in linea con quanto richiesto dalla partitura, ma anche dalla tensione narrativa di ciò che queste sinfonie raccontano. Il pubblico lo ha applaudito lungamente richiamandolo sul palco svariate volte, venendo premiato con il bis del primo pezzo in programma. Una serata di giganti, e come lo stesso Maestro ha sottolineato prima del bis: ‘Viva Verdi…ma anche Riccardo!’.
MTG