La
stagione dell’associazione Verona Lirica sta volgendo al termine con una escalation di stelle che via via si alternano sul palcoscenico del bellissimo Filarmonico
di Verona. E’ uno spettacolo il pubblico stesso che riempie sempre più
calorosamente la platea del teatro manifestando un affetto ed una soddisfazione
per tutta l’organizzazione e per le serate di musica offerte.
Così
ieri un altro bel concerto ha salutato una primavera finalmente arrivata a
scaldare non solo il clima, ma anche i cuori dei presenti.
Tenore
di fama internazionale, Francesco Meli, prossimo Nemorino
nell’Elisir donizettiano proprio sullo stesso palco, non si è risparmiato
offrendo interpretazioni accorate di tutte le arie in cui si è cimentato, che
vanno dal Simon Boccanegra di Verdi, dalla Tosca (E lucean le stelle) ed il
duetto col basso dal quarto quadro della Bohème, di Puccini, ed ancora Verdi con
Trovatore (Ah sì, ben mio) e Rigoletto, con l’ intenso quartetto dell’ultimo
atto insieme alle altre tre voci. Il tenore canta con voce di petto piena e
spinta in avanti, capace anche di emettere dei piano ben appoggiati e dall’emissione
sicura, con una intensità d’interpretazione notevole e convinta, senza mai
trattenersi appunto.
Il
soprano Lada Kyssykova è stata una piacevole scoperta, soprattutto con le
arie pucciniane tratte dalla Turandot (Tu che di gel sei cinta), dalla Bohème
(la celeberrima Sì, mi chiamano Mimì), dalla Rondine (Chi il bel sogno di
Doretta) e dalla Butterfly in duetto con il mezzosoprano, nonché il citato quartetto
dal Rigoletto. La cantante kazaka ha sicuramente un buono strumento a sua disposizione,
rotondo e dal suono pieno anche sul registro più acuto; potrebbe offrire
qualcosa in più nell’interpretazione dei personaggi, anche se non manca certo
di presenza scenica.
Rossana Rinaldi è già nota al
pubblico del circolo lirico per la sua esibizione l’anno scorso sempre sul
palco del Filarmonico. Con molto calore è stata salutata per quanta
espressività e compartecipazione offrano le sue esecuzioni canore. Ha cantato
senza esitazione e con la sua voce da mezzosoprano pieno, corposa e senza
sbavature, oltre ai citati duetti, le arie tratte da Samson et Dalila di Saint-Saëns
(Amour viens aider ma faiblesse), dalla Favorita di Donizetti (Oh mio Fernando),
ed un omaggio alla sua terra con la canzone popolare ‘I’ te vurria vasà’.
A chiudere la ‘squadra’ di talenti, il baritono Gezim
Myshketa, anche lui impegnato nell'Elisir al Filarmonico, con arie da Faust di Gounod, dal Don Carlos
di Verdi (la bellissima ‘morte di Rodrigo’), e dal Falstaff (E’ sogno o realtà),
sempre di Verdi. Sia da solo che con i colleghi della serata, ha mostrato una
buona voce piena e spinta anche verso il tono tenorile, dal suono caldo e
potente nell’emissione.
Il
Maestro Patrizia Quarta ha infine omaggiato i presenti per la prima volta con
due pezzi solistici sempre tratti da repertorio operistico e che sovente vengono
eseguiti in concerto: gli intermezzi da Cavalleria Rusticana di Mascagni e
dalla Manon Lescaut di Puccini. Sempre perfetta nelle sue esecuzioni, sembra davvero
di ascoltare una intera orchestra con il suo pianoforte.
Premiati
tutti gli Artisti come di consueto, applausi ed ovazioni per tutti. Grande soddisfazione
per questo Circolo sempre più grande per qualità ed organizzazione.
MTG