GRETEL
Ho sognato Ho visto una scala dorata
di ascoltare un
sussurro, un tintinnio e angeli che scendevano da quella,
come cori di
angeli, angeli molto belli, con ali dorate.
come un canto
che veniva dal cielo. HANSEL
Nubi di cotone
bagnate di luce Devono essere stati almeno quattordici!
si avvicinavano
flottando nell’oscurità. GRETEL
e poi
d’improvviso tutto era luce, Li hai visti anche tu?
luce che
scendeva dal cielo HANSEL
e si spargeva in
tutte le direzioni. Sì che li ho visti! Era meraviglioso…
E ho visto come
se ne andavano per di lì.
Opera
rappresentatissima nei paesi di lingua tedesca in generale, questo capolavoro
di Humperdinck, risulta quasi una rarità in Italia e pure in Francia dove a
Parigi è stato rappresentato solo tre volte nel '900.
Incredibile
davvero come questa sublime partitura, pensata per i più piccoli ma con un
occhio ai grandi non riesca ad entrare nel repertorio dei nostri teatri. Eppure
Hänsel und Gretel è comunque “merce pregiata”, di quelle, intendo, che
soddisfano anche il palato più fino. Lo aveva già compreso Richard Strauss al
quale si rivolse il compositore per proporgli la direzione della prima
rappresentazione. “Veramente, questo è un capolavoro di prima categoria. E’ da
molto tempo che un’opera non esercita su di me tale impressione: che calore,
che fascino, che semplicità, che arte. Mio caro amico Voi siete un grande
maestro!” – questo scrisse Strauss a Humperdinck accettando di dirigere la
première di Weimar, il 23 dicembre 1893, tra l’altro accolta da un clamoroso
successo.
Per sopperire a
questa lacuna, l'Opéra de Paris ha pensato di allestire una nuova produzione al
Palais Garnier, affidando la regia a Mariame Clément, la quale ovviamente per
non passare come una banale naif che pensa malauguratamente di allestire il
semplice racconto dei fratelli Grimm come si debba, cioè con la casetta di
marzapane, la foresta incantata, la fata Sabbiolina e la fata Rugiadina, pensa
ad un allestimento onirico, ove tutta la fiaba risulti come un sogno dei
bambini protagonisti.
Sdoppiamento
quindi della realtà, scena divisa in quattro piani differenti, dove la vita di
tutti i giorni viene affidata a degli attori (bravissimi tra l'altro) mentre il
sogno (l'opera vera e propria) ai cantanti, risultando questo confine spesso
labile e da oltrepassare.
Non si esce mai
dall'appartamento di famiglia, ma si passa costantemente dal sogno alla realtà
e dalla realtà al sogno. Sogno inteso proprio come momento onirico notturno dei
bambini nei loro lettoni.
Ecco quindi che
i luoghi del quotidiano si contaminano nel mondo immaginario, come quando i
bambini (cantanti) si credono perduti nella foresta incantata e urlano la loro
paura, i genitori (attori), che si trovano nel salotto buono a passare una
serata con degli amici, inviano nella camera dei ragazzi (attori) una amabile
zietta che li consola dal loro incubo, diventando al contempo la fata
Sabbiolina della storia.
I bambini
resuscitati dall'incantesimo finale diventano qui gli amichetti che a sorpresa
vengono a festeggiare il compleanno di Hansel dividendo una grossa torta che
già fu la casetta di marzapane della strega, la quale ovviamente ha le
sembianze della mamma, una mamma divoratrice e sensuale in abiti borghesi che
nascondono in realtà abiti ben più succinti.
Un allestimento
insomma pensato più per i grandi che per i piccini, e se al sottoscritto è
piaciuto immensamente, forse il pubblico parigino si sarebbe aspettato qualcosa
di più semplice e meno concettuale, visto i sonori ‘buu’ che hanno accolto la
regista al suo presentarsi in proscenio per gli applausi finali.
Le scene e i
costumi pensati da Julia Hansen, ritraggono l'interno di una famiglia piccolo
borghese di fine ‘800 con i suoi bei mobili Biedermeier e i loro membri vestiti
in perfetto stile fin de siècle.
Sul versante
musicale, la coppia dei discoli fratellini erano Daniela Sindram (Hansel),
un mezzosoprano solido, dalla tenuta vocale perfetta e perfettamente credibile
nel ruolo en travesti e Anne-Catherine
Gillet (Gretel), dalla voce fresca e delicata, ma salda e sicura nel
registro acuto.
Perfettamente a
loro agio anche Irmgard Vilsmeier (Gertrud) e Jochen Schmeckenbecher
(Peter), hanno saputo confezionare una coppia di genitori da manuale.
Corretti musicalmente
e scenicamente anche Elodie Hache (Sandmannchen) e Olga
Seliverstova (Taumannchen).
Per impersonare
il ruolo della strega cattiva (Knusperhexe) l'opéra de Paris ha pensato di
chiamare un mostro sacro come Anja Silja, la quale nonostante la
buona volontà e le consumate doti di artista non è riuscita a convincere nella
non facile parte.
Nonostante un
vibrato ormai compromesso dal passare degli anni, gli acuti restano sonorissimi
e sicuri ma ahimè i gravi sono inudibili al limite del sussurro, privando il
suo personaggio di una gran parte di quel carattere cattivo e perfido dovuto.
A capo di una
ispiratissima orchestre de l'Opéra National de Paris, Claus Peter Flor ha
saputo gestire con i giusti contrasti drammatici, un notevole scatto ritmico e
soprattutto un’efficacissima cura degli impasti timbrici la partitura. Al
direttore tedesco deve evidentemente piacere molto dosare le dinamiche
strumentali per trovare il miglior colore possibile. Lo si è notato sia nel
Preludio dell’opera che nella Pantomima che chiude il secondo atto e, direi, un
po’ in tutto il corso della rappresentazione. Atmosfere davvero seducenti in
orchestra - questa è una partitura meravigliosa, stesa con rara sapienza e
gusto da un Humperdinck che, ricordo, aveva collaborato una decina di anni
prima con Richard Wagner ai preparativi per l’allestimento di Parsifal a
Bayreuth - hanno minuziosamente punteggiato l’evolversi degli avvenimenti in un
clima fiabesco di incanto e fantasia.
Bravissimi anche
le voci bianche del Choeur
d'enfant de l'Opèra de Paris.
Successo per
tutti, tranne qualche contestazione alla responsabile della regia, in un
teatro, come sempre, stracolmo di pubblico attento e partecipe.
Pierluigi Guadagni
LA PRODUZIONE
Direttore d'orchestra Claus
Peter Flor
Regia Mariame Clément
Scene e costumi Julia Hansen
Luci Philippe Berthomé
Coreografie Mathieu Guilhaumon
GLI INTERPRETI
Peter Jochen
Schmeckenbecher
Gertrud Irmgard
Vilsmaier
Hansel Daniela
Sindram
Gretel Anne-Catherine
Gillet
Die
Knusperhexe Anja
Silja
Sandmannchen Elodie Hache
Taumannchen Olga Seliverstova
MAÎTRISE DES HAUTS-DE-SEINE ⁄ Paris Opera Children's Chorus