lunedì 20 ottobre 2014

LA FORZA DEL DESTINO, G. VERDI – FESTIVAL VERDI, TEATRO REGIO DI PARMA, DOMENICA 19 OTTOBRE 2014


La forza del destino è potente e non conosce ostacoli, si compie ineluttabilmente nel bene e nel male e non resta che arrendersi ad esso. Stefano Poda vede tutto buio nella sua concezione dell’opera verdiana, che secondo lui non ha bisogno di scene mastodontiche, palazzi principeschi o chiese con mille navate per stupire ed arrivare al cuore. Piuttosto buio è il palco pressoché vuoto, scuri sono i costumi (tranne il mantello rosso della baldanzosa Preziosilla), le luci sono soltanto lampi di chiarore che servono ad esaltare espressioni ed azioni, in una atmosfera nel complesso quasi sacrale. A nostro avviso qualche scelta non risulta del tutto comprensibile, come la palla gigantesca che Alvaro spinge qua e là mentre prega l'amata, oppure la spada scagliata dall'alto alla morte di Leonora, che giunge quasi a distogliere l'attenzione dal momento solenne. Ma se si escludono episodi come questi, possiamo comunque affermare che l’idea del regista sia complessivamente arrivata, creando in chi osserva un certo intimismo, un' idea di sospensione nell'attesa che il destino si compia.

Roberto Aronica  è parso piuttosto in forma nei panni di Don Alvaro: unisce al temperamento di uomo d’onore e d’amore un canto di vigore che ha offerto dei bei numeri, raggiungendo l’apice sia nell’aria per Leonora che nel duetto con Don Carlo.
Ottimo Luca Salsi nel ruolo del vendicativo fratello implacabile. Ancora una volta il colore della sua voce si mostra perfetto per un ruolo dinamico: brunito e profondo con fraseggio corretto unito ad interpretazione decisamente sentita.
Piuttosto raccolta invece Virginia Tola come Leonora. Il soprano ha privilegiato un canto contenuto ed emotivamente toccante, tralasciando forse l’aspetto più passionale di una donna comunque innamorata e dal temperamento forte.
Convincente  Michele Pertusi nel ruolo del Padre guardiano: dalla cava profonda del suo timbro risalta un vocione adattissimo al ruolo del religioso austero e saggio, come pure Roberto De Candia è un Fra Melitone dal bellissimo timbro baritonale, dalla dizione chiara ed efficace dal punto di vista recitativo.
A dir poco straordinaria Chiara Amarù come zingarella. Il mezzosoprano colpisce per la scioltezza con cui adopera il suo strumento, che non teme di arrivare anche molto in alto per la sua tessitura, in aggiunta ad una capacità di stare sul palco davvero prepotente e molto gradita al pubblico.
Davvero gradevole l’intervento di Andrea Giovannini come Mastro Trabuco, il cui mantello ‘ripieno’ di cianfrusaglie, unito ad un canto più che discreto, ha aiutato non poco il simpatico tenore a divertire e convincere nel suo ruolo.   
Molto bravo Simon Lim come marchese, stesso dicasi per la buona Raffaella Lupinacci come cameriera di Leonora. Completano il cast il chirurgo di Gianluca Monti e Daniele Cusari come Alcade.
Molto ben preparato da Salvo Sgrò il coro del Teatro Regio di Parma.

Alla testa dell’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini il Maestro Jader Bignamini. Con lui l’orchestra assume sonorità asciutte, non cade nella tentazione di appesantire i volumi nei momenti in cui ci si aspetterebbe l’esplosione, mantenendo sempre un suono nell’insieme coerente, che si fa  sofisticato nel lirismo più intimo.
Salvo qualche contestazione diretta al soprano Tola, la sala gremita di un pubblico molto attento ha decretato il successo dello spettacolo, che il teatro ha dedicato al compianto Carlo Bergonzi.

Maria Teresa Giovagnoli

LA PRODUZIONE

Maestro concertatore e direttore                            Jader Bignamini
Regia, scene, costumi, coreografia e luci               Stefano Poda
Maestro del coro                                                      Salvo Sgrò
Maestro all’organo                                                  Simone Savina 

GLI INTERPRETI

Il marchese di Calatrava
Simon Lim
Donna Leonora, sua figlia
Virginia Tola
Don Carlo di Vargas, suo figlio
Luca Salsi
Don Alvaro
Roberto Aronica
Preziosilla, giovane zingara
Chiara Amarù
Il Padre guardiano
Michele Pertusi
Fra Melitone
Roberto De Candia
Curra, cameriera di Leonora
Raffaella Lupinacci
Mastro Trabuco, mulattiere, poi rivendugliolo
Andrea Giovannini
Un alcade
Daniele Cusari
Un chirurgo


Gianluca Monti




FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Allestimento del Teatro Regio di Parma
Spettacolo con sopratitoli in italiano e in inglese





Foto Roberto Ricci, Teatro Regio di Parma