Con la Bohème di Puccini si chiude la sezione invernale 2013/14
della stagione operistica a Verona. E per un classico come questo si è scelto
di creare una ambientazione di garbato gusto tradizionale. Il regista Pier
Francesco Maestrini ha immaginato infatti
che la storia della celebre fioraia Mimì si svolgesse intorno alla fine del
milleottocento, in pieno Impressionismo, poco più avanti rispetto al libretto
di Illica e Giacosa, reputando il periodo particolarmente congeniale ad
illustrare soprattutto visivamente la vita dei giovani bohémien. Carlo Savi
ha così allestito in tutto e per tutto le scene per i quattro quadri, arricchendole
dei magnifici dipinti impressionisti che fungessero da sfondo, di cui le scene
sul palco risultassero la naturale prosecuzione oppure una esemplificazione dei
contenuti. Ecco dunque sfilare in apertura L’atelier
di Jean Frédéric Bazille del 1870, un calzante richiamo
alla soffitta dei nostri amici artisti, ove sono proprio ritratti il pittore
con i suoi amici/colleghi, e via via i grandi capolavori di Manet, Van
Gogh, Degas, Toulouse-Lautrec e così via. I costumi
sempre ad opera di Savi sono perfettamente in linea con l’ambientazione e le
luci di Paolo Mazzon ben si integrano con i colori di scene
e dipinti.
La
compagnia di canto è entrata subito in atmosfera: si tratta di giovani pimpanti
che se pur poveri hanno tanta voglia di vivere e sognare; il regista li fa
muovere tanto, li fa sobbalzare all’arrivo di Benoît,
correre spesso da una parte all’altra del palco, fa perfino compiere allo
scatenato Colline un bel volo attaccato alla corda della soffitta. Insomma lo
spirito è vivo, l’entusiasmo tanto, e lo si è visto anche dal punto di vista
esecutivo.
Jean
François Borras entra a pieno titolo
nel ruolo di Rodolfo, con grande espressività facilitata dalla sua voce chiara
ed acuta. Il fraseggio è curato e la partecipazione massima, con ottimo feeling
con la compagna in scena e tutti i suoi amici artisti.
L’interpretazione
di Chiara Angella
è in linea col personaggio: una Mimì quasi sospesa fra le trame del suo destino,
tra lampi di allegrezza e sospiri di incertezza. Così anche il suo canto si
sviluppa in modo regolare, con la sua voce vellutata che sfoga in acuto senza
strafare.
Spumeggiante
la briosa Musetta di Daniela Bruera,
dalla voce piena e rotonda, da cui abbiamo sentito dei morbidi pianissimo
alternati ad acuti sicuri e possenti.
Fantastico
Alessandro Luongo
come Marcello. Il baritono conferma di possedere una voce brillante e molto
espressiva, ricca di sfumature che gli consentono di affrontare il ruolo con
personalità e carattere da vendere.
Altresì
dinamico e baldanzoso il Colline di Marco Vinco,
che forte della profondità del suo timbro può aggiungere anche un tono di
umanità alla sua esecuzione ben addentro al ruolo e pertanto convincente.
Bene
anche Francesco Verna
come Schaunard: voce piena e robusta che supporta una interpretazione
sicura ed accorata.
Completano
il cast il simpatico Salvatore Schiano di Cola come
Parpignol, Valentino Perera e Nicolo' Rigano nei panni del
Sargente dei doganieri e del Doganiere, l'Alcindoro di Pietro Toscano ed un davvero bravo e spigliato Davide Pelissero,
alias il padrone di casa Benoît.
Bravi
i piccoli del coro di voci bianche preparato da Paolo Facincani,
buona la prova offerta dal coro di Andrea
Cristofolini.
Condottiero valente dell’orchestra areniana il Maestro Jader Bignamini
è parso in gran spolvero. Questa partitura gli entra sempre più nel braccio, è
sicuro nel tenere in mano le redini dell’orchestra, il cui suono si fa profondo
ed ampio. Molto curati i dettagli, con sfumature atte a sottolineare gli
eventi, grazie a cui le musica di Puccini risuona ricca ed incredibilmente viva.
La
serata dedicata anche alle scuole ha riscosso molto successo, con applausi
equamente distribuiti tra tutti i protagonisti ed il direttore d’orchestra.
Maria Teresa Giovagnoli
LA PRODUZIONE
Direttore
d'orchestra
|
Jader Bignamini
|
Regia
|
Pier
Francesco Maestrini
|
Lighting
designer
|
Paolo Mazzon
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Direttore
allestimenti scenici
|
Giuseppe De
Filippi Venezia
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Scene e
costumi
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Carlo Savi
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Coro voci
bianche
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A.Li.Ve.
|
Direttore voci
bianche
|
Paolo Facincani
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GLI INTERPRETI
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Rodolfo
|
Jean
François Borras
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Schaunard
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Francesco Verna
|
Benoît
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Davide Pelissero
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Mimì
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Chiara Angella
|
Marcello
|
Alessandro Luongo
|
Colline
|
Marco Vinco
|
Alcindoro
|
Pietro Toscano
|
Musetta
|
Daniela Bruera
|
Parpignol
|
Salvatore Schiano di Cola
|
Sergente
dei doganieri
|
Valentino Perera
|
Un
doganiere
|
Nicolo' Rigano
|
Coro
preparato dal M° Andrea Cristofolini
ORCHESTRA CORO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA
ORCHESTRA CORO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA
Foto Ennevi per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona