KOSTELNICKA
“Fra un momento... un momento...”
e io devo aspettare qui tutta
un’eternità,
l’eternità di un’anima?
Il Teatro
Nazionale di Praga ha deciso di mettere in scena il capolavoro di Janacek con il
suo titolo originario, Jeji Pastorkyna (la sua figliastra), invece del più
comune Jenufa, spostando cosi il baricentro dell'attenzione drammatica da
Jenufa appunto a Kostelnicka, vera chiave e motore dell'intera azione.
Il primo vero
capolavoro di Janacek, nel quale si denota senza ombra di dubbio la sua
originalissima scrittura musicale scevra da influenze di altri compositori o
scuole nazionali, ha un'impostazione che potrebbe quasi dirsi “verista” per l'ambientazione
naturalistica (il piccolo ambiente di un villaggio dove trionfano pregiudizi
sociali e cattivi pettegolezzi) la cruda caratterizzazione dei personaggi,
divisi in buoni e cattivi, protagonisti di un una vicenda a tinte forti.
Ma qui il
verismo ha anche risvolti simbolisti, ecco quindi che personaggi e vicenda
diventano esempio di un conflitto tra le ragioni di una verace vitalità e le
costrizioni, gli odi e le paure di un ordine sociale oppressivo e una simile
ricca umanità trova modo di manifestarsi
più compiutamente in una particolarissima sensibilità di Janacek per il
rapporto testo-musica, tanto da far derivare dal dettato del linguaggio parlato
la curva melodica della musica, originalissima nella ripetizione ossessiva, ma
incessantemente variata, degli spunti melodico-ritmici.
L'allestimento
di Jiri
Nekvasil, supportato dai costumi e dalle scene di Daniel Dvorak, scorre nel
filo della tradizione senza particolari colpi di scena o innovazioni
particolari, spostando tutta l'attenzione sul personaggio di Kostelnicka,
facendo diventare Jenufa una timida e sprovveduta ragazzina di campagna senza
arte ne parte.
Eva
Urbanovà ha interpretato la parte della Sagrestana con una potenza
espressiva e una forza vocale straordinari da vera star del Teatro Nazionale
Ceco. Acclamatissima dal pubblico, ha delineato un'interpretazione tutta tesa
allo scavo psicologico del personaggio
in relazione alla particolarissima scrittura di Janaceck, superando senza
problemi lo scoglio del secondo atto, vero banco di prova per questo
personaggio. Ha saputo misurare e modellare ogni singola parola e frase con
altissima professionalità e concentrazione, regalandoci emozioni veramente
rare, supportata da una voce ancora fresca e duttilissima, e per una volta
tanto abbiamo sentito finalmente cantare questa stupenda parte da un soprano
drammatico in piena forma e non da una vecchia gloria in disarmo o ancora
peggio un mezzo soprano con troppe ambizioni.
Dana
Buresovà è stata una Jenufa ambiziosissima, dalla voce potente ma ottimamente
gestita, supportata da una tecnica vocale eccellente, che le ha permesso di
regalarci acuti limpidissimi, mezze voci, filati ed altre meraviglie vocali in
una parte che non si risparmia da questo punto di vista. E' artista completa
che ci auguriamo di ascoltare presto in teatri maggiori.
Il personaggio
di Laca è stato un concentratissimo Jaroslav Brezina che si è fatto
carico di un'interpretazione sofferta e viva dello sfortunato e appassionato
pretendente di Jenufa. Lo spavaldo e inconcludente Steva ha trovato in Richard
Samek degno interprete nella parte, associando a buone capacità vocali
una smisurata interpretazione scenica e ottimi doti di ballerino nelle danze
del primo atto.
Lenka
Smidovà è stata una Nonna con tutti i tratti tipici della parte,
impersonando la vecchia del villaggio con il carisma vocale e scenico degni
della capostipite del clan Burja.
Completavano il
nutrito cast Ivan Kusnier (Starek mugnaio), Ludek Vele (il sindaco), Jitka
Burgetovà (La moglie del sindaco), Alzbeta Polackovà (Karolka), Katerina
Jalovcovà (la vaccara) Lucie Silkenovà (Barena), Barbora
Pernà (Jano), tutti ottimi componenti della troupe stabile del teatro
nazionale di Praga.
Robert
Jindra ha diretto un 'orchestra del Teatro Nazionale di Praga in
splendida forma che possiede nelle sue corde più intime la capacità di esaltare
e valorizzare una partitura che è vero monumento all' arte musicale Ceca.
Corretto e a
proprio agio anche nelle parti delle danze del primo e terzo atto, il coro del
Teatro nazionale diretto da Pavel Vanek.
Successo
trionfale per tutti con ovazioni per Eva Urbanovà.
Pierluigi
Guadagni
LA PRODUZIONE
Direttore
d’orchestra
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Robert Jindra
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Regia
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Jiri
Nekvasil
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Scene e costumi
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Daniel
Dvorak
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GLI INTERPRETI
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La vecchia Buryja
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Lenka Smidovà
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Laca Klemen
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Jaroslav Brezina
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Stewa Buryja
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Richard Samek
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Sagrestana Buryja
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Eva
Urbanovà
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Jenufa
|
Dana Buresovà
|
Sindaco
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Ludek
Vele
|
Sua moglie
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Jitka Burgetovà
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Karolka
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Alzbeta Polackovà
|
Vaccara
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Katerina Jalovcovà
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Barena
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Lucie
Silkenovà
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Jano
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Barbora Pernà
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Il mugnaio Ivan
Kusnier
ORCHESTRA E CORO TEATRO NAZIONALE DI PRAGA
Foto Teatro Nazionale di Praga