domenica 25 maggio 2014

XIII EDIZIONE PREMIO MEMORIAL TULLIO BESA – AUDITORIUM FONATO CITTA’ DI THIENE (VI), sabato 24 maggio 2014.

L’appuntamento del 2014 con il premio Memorial Tullio Besa vede il ritorno al Jazz con un giovanissimo pianista che sta conquistando un folto pubblico sia nel nostro paese che all’estero: Alessandro Lanzoni. Dopo Francesco Cafiso premiato nel 2006 è la volta di questo giovane fiorentino, che ha al suo attivo premi quali il Massimo Urbani ed il Martial Solal di Parigi, il Premio Memorial Marino Peruzzi a Torre del Lago, ha partecipato al Festival Internazionale di Eilat in Israele e vanta anche numerose collaborazioni con artisti del settore quali Ares Tavolazzi, Walter Paoli, Lee Konitz, Kurt Rosenwinkel, Roberto Gatto e tanti altri. Non stupisce dunque che abbia catturato l’attenzione della promotrice del premio, Gigliola Trentin Besa, e che ora faccia parte dell’albo d’oro dei premiati.
Il concerto che ha sancito la sua vittoria ha visto Lanzoni offrire il meglio del suo repertorio, che è costituito da improvvisazioni, standard jazzistici ed anche da una sua composizione.

Come egli stesso ha spiegato Alessandro Lanzoni ama molto l’improvvisazione. Questo perché non essendo legato ad una partitura in modo pedissequo, in questo modo ha la possibilità di esprimere ciò che di suo percepisce in taluni pezzi piuttosto che in altri, partendo da un elemento armonico dinamico da sviluppare, per poi arrivare ad un concetto complessivo finale estemporaneo . Così i primi quattro brani sono state improvvisazioni per così dire ‘riscaldare’ la platea. Ecco che dal lirismo del primo brano, morbido e quasi cullante nel silenzio della sera, si è passati ad un ritmo più incalzante col secondo, privo di una melodia specifica o riconoscibile. Il toscano passa con libera scioltezza da momenti di lirismo puro a veri e propri sbalzi di umore, per così dire, rappresentati da salti di ottava, ritmi sostenuti, per poi tornare a tempi più distesi e suoni  addolciti. Quasi nostalgica la terza improvvisazione, che comunque non rimane legata sempre allo stesso tipo di atmosfera: i toni si fanno via via più accesi, l’intensità del suono cresce e le note diventano un fiume in piena. Attimi di attesa sonora per l’ultimo pezzo di questo tipo, con elementi melodici che si inseriscono man mano nell’incipit, per così ottenere un suono brillante, leggero, quasi ballabile nella sua scanzonatezza.  Vi si riconoscono i ritmi tipici del jazz: il bebop, il ragtime, e naturalmente tantissima fantasia.

Un omaggio ai grandi del jazz con l’esecuzione di brani tra cui ‘Work’ del musicista Telonious Monk. Anche in questo caso è evidente la sua personalizzazione nell’esecuzione, quanta partecipazione vi sia nel concepire il pezzo, cercando sempre qualcosa che vada aldilà di quanto scritto sul rigo musicale. Così con Cole Porter e la personalissima reinterpretazione della celebre Everything I love il pianista non si smentisce: tanta passione, trasporto nell’esecuzione, con un tocco sulla tastiera che sottolinea ed accompagna il diverso ‘sentire’ la musica a seconda del momento. Colpisce la linearità del fraseggio che si traduce in un continuum armonico; impressiona per la sicurezza esecutiva , in sintesi la sensazione che vi sia ‘un mondo’ esplicitato  in quelle note.

L’esecuzione del pezzo Dark flavour, composto dal musicista stesso e che di solito esegue in trio, in compagnia dei musicisti Enrico Morello e Matteo Bortone, ha offerto anche un momento particolarmente suggestivo e romantico.
In chiusura registriamo la splendida Rapsodia in blu di George Gershwin, con tanta carica emotiva, dinamicità e fluidità esecutive e naturalmente un tocco personale.
Tra i bis acclamati a gran voce spicca il brano ragtime del compositore Fats Waller.

La consegna del premio e i saluti conclusivi degli organizzatori e delle autorità presenti hanno chiuso un’altra serata all’insegna dell’eccellenza per questo riconoscimento che guadagna prestigio di anno in anno.
MTG