sabato 21 giugno 2014

UN BALLO IN MASCHERA, GIUSEPPE VERDI – ARENA DI VERONA, venerdì 20 giugno 2014

Spesso i grandi uomini sono circondati da fama e successo, potere ed ammirazione generale, ma sono incredibilmente soli, con pochissimi amici scelti che in ogni caso non possono colmare il vuoto che alberga nel profondo del loro cuore. Così il giusto e magnanimo Riccardo, governatore di Boston, amato e rispettato dai cittadini che popolano la allora colonia inglese, pur governando saggiamente deve fare i conti con chi cospira contro di lui e soprattutto con il suo cuore votato all’amore per la dolce Amelia ma destinato a soffrire, perché ella è sposa del suo fidato segretario. Con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi si è aperta la nuova stagione d’opera all’Arena di Verona nel centounesimo anniversario dalla nascita del Festival più famoso al mondo. Per questa produzione è stato chiamato il grande regista Pier Luigi Pizzi, che vanta una presenza assidua nella città dell’amore sin dalla fine degli anni sessanta.

Questo titolo mancava da sedici anni ed è stato fortemente voluto dalla direzione artistica, come degna opera che si presta ad emozionare il pubblico che accorre nella prestigiosa Arena da ormai più di un secolo. La solitudine che caratterizza la vita del protagonista è il fulcro della visione di Pizzi, che concepisce un’ambientazione leggermente spostata in avanti, esattamente di un secolo rispetto al libretto e quindi ci troviamo nel tardo settecento americano. Il grande regista, scenografo e costumista ha ideato una struttura portante maestosa, in stile neoclassico, ove le innumerevoli colonne poste in forma cilindrica richiamano alla mente il celebre colonnato della Casa Bianca di Washington, che si trasforma in base alle esigenze sceniche, aprendosi e chiudendosi per l’occasione. L’idea di fondo è molto interessante, splendida concettualmente. Vi sono rappresentati camini, scale a chiocciola, bassorilievi sui muri, il tutto dal gusto molto raffinato e concentrato nelle varie parti che compongono la struttura portante.

Il bianco è il colore dominante della scenografia, mentre per quanto riguarda i costumi c’è una alternanza di colori forti e vistosi con colori che sfumano in gradazioni molto chiare; diffusa è anche la presenza del nero. Spicca il costume rosso con tanto di cappuccio del paggio Oscar, nonché il bizzarro abito della strega Ulrica: nero con applicazioni di piume rosse, che ci fanno venire alla mente le fiamme del fuoco magico che le arde in corpo. In questa mastodontica scenografia alcuni elementi si aggiungono man mano, come una sorta di cancellata con aculei che circonda ed opprime i protagonisti per l’abituro della maga, mentre i colonnati laterali sono coperti con materiale che rammenta superfici rocciose. Il campo ove gli amanti si dichiarano è semplicemente rappresentato da due alberi disposti al centro della scena. Non mancano bandiere inglesi sventolanti dal tetto a terrazza della struttura e i fuochi d’artificio esplosi a festa naturalmente nel terzo atto. L’effetto complessivo è sicuramente di grande suggestione. Ma qualcosa ci ha lasciato perplessi, come se la pesantezza nel cuore del protagonista avesse caratterizzato anche lo spettacolo in generale, privandolo della forza espressiva di cui questa grande opera è foriera. Anche le luci piuttosto impersonali hanno contribuito a lasciarci questa sensazione Infine il manto nero che viene adagiato sul corpo esanime di Riccardo completa e sottolinea questa sensazione di incupimento che aleggia lungo tutta la rappresentazione.

La compagine canora impegnata in questa prima serata ha visto il ritorno a Verona di Hui He nel ruolo di Amelia. Il soprano ha ancora una volta mostrato quanto meraviglioso sia il colore della sua voce dolcemente pastosa e con quanta austerità si possa interpretare il suo ruolo. Ci è parsa però leggermente trattenuta ieri sera e siamo sicuri che possa imprimere ancora più intensità sia alla resa canora che dal punto di vista attoriale.

Francesco Meli è il governatore Riccardo, conte di Warwich. La sua interpretazione conferma le doti canore ed interpretative di questo tenore che con eleganza ed un canto lineare ed armonico dona giusta anima e voce ad un personaggio tormentato e ricco di sfumature.

Luca Salsi nei panni di Renato ha offerto una interpretazione di forza e temperamento; la sua voce possente e robusta unitamente ad una forte espressività ne coronano una interpretazione convincente.

Non ci convince Elisabetta Fiorillo nelle vesti dell’indovina Ulrica. Ci è sembrata in difficoltà nel passaggio di registro e la sua voce non risulta dunque uniforme nella linea di canto; anche gli attacchi ci sono parsi talvolta un po’ bruschi e l’interpretazione a tratti troppo marcata.  

Il ruolo del simpatico Oscar è interpretato da una applauditissima Serena Gamberoni che ha regalato anche una acrobatica ruota in scena per la gioia del pubblico.

A chiudere il cerchio del cast William Corrò  è il congiurato Silvano,  Seung Pil Choi  Samuel;  Deyan Vatchkov  Tom, Antonio Feltracco  impersona il giudice, infine  Saverio Fiore interpreta un discreto servo di Amelia.

I balletti del corpo di ballo della Fondazione Arena, con primi ballerini Alessia Gelmetti, Evghenij Kurtsev arricchiscono come sempre lo spettacolo, con le loro soavi movenze coreografate da Renato Zanella. Il coro di Armando Tasso è impegnato come spesso accade posto in modo sparso lungo tutto il palcoscenico, cosa che non rende facile il canto di insieme.

Il Maestro Andrea Battistoni è alla guida dell’orchestra dell’Arena di Verona.  Ormai conosciamo lo stile ed il piglio sicuro del beniamino di casa. È impegnato come sempre anche nel seguire vocalmente i cantanti e lo scorrere degli eventi, offrendo il giusto apporto ad una rappresentazione dal tono austero, con una guida equilibrata e consona alla narrazione.  

Applausi convinti per tutti i protagonisti, mentre si è udita qualche contestazione per la regia proveniente dalle gradinate.
MTG

LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Andrea Battistoni
Regia, scene e costumi
Pier Luigi Pizzi
Coreografia
Renato Zanella
Lighting designer
Vincenzo Raponi
Maestro del coro
Armando Tasso
Direttore corpo di ballo
Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici
Giuseppe De Filippi Venezia

GLI INTERPRETI

Riccardo
Francesco Meli
Renato
Luca Salsi
Amelia
Hui He
Ulrica
Elisabetta Fiorillo
Oscar
Serena Gamberoni
Silvano
William Corrò
Samuel
Seung Pil Choi
Tom
Deyan Vatchkov
Giudice
Antonio Feltracco
Un servo di Amelia
Saverio Fiore

Primi ballerini: Alessia Gelmetti, Evghenij Kurtsev
Costumi realizzati con tessuti ‘Rubelli’

ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA

Foto ENNEVI  per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona.