Spesso
i grandi uomini sono circondati da fama e successo, potere ed ammirazione
generale, ma sono incredibilmente soli, con pochissimi amici scelti che in ogni
caso non possono colmare il vuoto che alberga nel profondo del loro cuore. Così
il giusto e magnanimo Riccardo, governatore di Boston, amato e rispettato dai
cittadini che popolano la allora colonia inglese, pur governando saggiamente deve
fare i conti con chi cospira contro di lui e soprattutto con il suo cuore votato
all’amore per la dolce Amelia ma destinato a soffrire, perché ella è sposa del
suo fidato segretario. Con Un ballo in
maschera di Giuseppe Verdi si è aperta la nuova stagione d’opera all’Arena
di Verona nel centounesimo anniversario dalla nascita del Festival più famoso
al mondo. Per questa produzione è stato chiamato il grande regista Pier
Luigi Pizzi, che vanta una presenza assidua nella città
dell’amore sin dalla fine degli anni sessanta.
Questo
titolo mancava da sedici anni ed è stato fortemente voluto dalla direzione
artistica, come degna opera che si presta ad emozionare il pubblico che accorre
nella prestigiosa Arena da ormai più di un secolo. La solitudine che
caratterizza la vita del protagonista è il fulcro della visione di Pizzi, che concepisce
un’ambientazione leggermente spostata in avanti, esattamente di un secolo
rispetto al libretto e quindi ci troviamo nel tardo settecento americano. Il
grande regista, scenografo e costumista ha ideato una struttura portante
maestosa, in stile neoclassico, ove le innumerevoli colonne poste in forma
cilindrica richiamano alla mente il celebre colonnato della Casa Bianca di
Washington, che si trasforma in base alle esigenze sceniche, aprendosi e
chiudendosi per l’occasione. L’idea di fondo è molto interessante, splendida
concettualmente. Vi sono rappresentati camini, scale a chiocciola, bassorilievi
sui muri, il tutto dal gusto molto raffinato e concentrato nelle varie parti
che compongono la struttura portante.
Il bianco è il colore dominante della scenografia,
mentre per quanto riguarda i costumi c’è una alternanza di colori forti e
vistosi con colori che sfumano in gradazioni molto chiare; diffusa è anche la
presenza del nero. Spicca il costume rosso con tanto di cappuccio del paggio
Oscar, nonché il bizzarro abito della strega Ulrica: nero con applicazioni di
piume rosse, che ci fanno venire alla mente le fiamme del fuoco magico che le
arde in corpo. In questa mastodontica
scenografia alcuni elementi si aggiungono man mano, come una sorta di
cancellata con aculei che circonda ed opprime i protagonisti per l’abituro della
maga, mentre i colonnati laterali sono coperti con materiale che rammenta superfici
rocciose. Il campo ove gli amanti si dichiarano è semplicemente rappresentato
da due alberi disposti al centro della scena. Non mancano bandiere inglesi
sventolanti dal tetto a terrazza della struttura e i fuochi d’artificio esplosi
a festa naturalmente nel terzo atto. L’effetto complessivo è sicuramente di
grande suggestione. Ma qualcosa ci ha lasciato perplessi, come se la pesantezza
nel cuore del protagonista avesse caratterizzato anche lo spettacolo in
generale, privandolo della forza espressiva di cui questa grande opera è
foriera. Anche le luci piuttosto impersonali hanno contribuito a lasciarci
questa sensazione Infine il manto nero che viene adagiato sul corpo esanime
di Riccardo completa e sottolinea questa sensazione di incupimento che aleggia
lungo tutta la rappresentazione.
La
compagine canora impegnata in questa prima serata ha visto il ritorno a Verona di
Hui He nel ruolo di Amelia. Il
soprano ha ancora una volta mostrato quanto meraviglioso sia il colore della
sua voce dolcemente pastosa e con quanta austerità si possa interpretare il suo
ruolo. Ci è parsa però leggermente trattenuta ieri sera e siamo sicuri che
possa imprimere ancora più intensità sia alla resa canora che dal punto di
vista attoriale.
Francesco Meli è il governatore Riccardo, conte
di Warwich. La sua interpretazione conferma le doti canore ed interpretative di
questo tenore che con eleganza ed un canto lineare ed armonico dona giusta anima
e voce ad un personaggio tormentato e ricco di sfumature.
Luca Salsi nei panni di Renato ha
offerto una interpretazione di forza e temperamento; la sua voce
possente e robusta unitamente ad una forte espressività ne coronano una
interpretazione convincente.
Non ci convince Elisabetta Fiorillo nelle vesti dell’indovina
Ulrica. Ci è sembrata in
difficoltà nel passaggio di registro e la sua voce non risulta dunque uniforme
nella linea di canto; anche gli attacchi ci sono parsi talvolta un po’ bruschi
e l’interpretazione a tratti troppo marcata.
Il ruolo del simpatico Oscar è interpretato da una applauditissima Serena Gamberoni che ha regalato
anche una acrobatica ruota in scena per la gioia del pubblico.
A chiudere il cerchio del cast William Corrò è il congiurato Silvano, Seung Pil Choi Samuel; Deyan Vatchkov Tom, Antonio
Feltracco impersona il giudice,
infine Saverio Fiore interpreta
un discreto servo di Amelia.
I
balletti del corpo di ballo della Fondazione Arena, con primi ballerini Alessia Gelmetti, Evghenij Kurtsev arricchiscono come sempre lo spettacolo, con
le loro soavi movenze coreografate da Renato Zanella.
Il coro di Armando Tasso
è impegnato come spesso accade posto in modo sparso lungo tutto il palcoscenico,
cosa che non rende facile il canto di insieme.
Il Maestro Andrea Battistoni
è alla guida dell’orchestra dell’Arena di Verona. Ormai conosciamo lo stile ed il piglio sicuro
del beniamino di casa. È impegnato come sempre anche nel seguire vocalmente i
cantanti e lo scorrere degli eventi, offrendo il giusto apporto ad una rappresentazione dal tono austero, con una guida equilibrata e consona alla narrazione.
Applausi
convinti per tutti i protagonisti, mentre si è udita qualche contestazione per
la regia proveniente dalle gradinate.
MTG
LA
PRODUZIONE
Direttore
d'orchestra
|
Andrea Battistoni
|
Regia,
scene e costumi
|
Pier
Luigi Pizzi
|
Coreografia
|
Renato Zanella
|
Lighting
designer
|
Vincenzo Raponi
|
Maestro
del coro
|
Armando Tasso
|
Direttore
corpo di ballo
|
Renato Zanella
|
Direttore
allestimenti scenici
|
Giuseppe De
Filippi Venezia
|
GLI
INTERPRETI
Riccardo
|
Francesco Meli
|
Renato
|
Luca Salsi
|
Amelia
|
Hui He
|
Ulrica
|
Elisabetta Fiorillo
|
Oscar
|
Serena Gamberoni
|
Silvano
|
William Corrò
|
Samuel
|
Seung
Pil Choi
|
Tom
|
Deyan Vatchkov
|
Giudice
|
Antonio Feltracco
|
Un servo di Amelia
|
Saverio Fiore
|
Primi ballerini:
Alessia Gelmetti, Evghenij Kurtsev
Costumi realizzati con tessuti ‘Rubelli’
ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA
DI VERONA
Foto ENNEVI per gentile concessione della Fondazione
Arena di Verona.