domenica 22 giugno 2014

CARMEN, GEORGES BIZET – ARENA DI VERONA, SABATO 21 GIUGNO 2014

Con la spettacolare produzione che debuttò in Arena nell’ormai lontano 1995, rivisitata ed ‘alleggerita’ nell’allestimento del 2009, la Fondazione Arena ha deciso di rendere omaggio alla più amata e celebre opera di Bizet per festeggiare un’occasione speciale: il centesimo anno dalla sua prima rappresentazione al Festival, per celebrare un’opera che in pratica ha contribuito a fare la storia stessa della Fondazione e che è stata rappresentata per ben duecentoventisei volte fino a questa stagione. E se bisogna festeggiare in grande, l’imponente e cinematografica messa in scena del Maestro Franco Zeffirelli è chiaramente atta allo scopo. L’ormai mitico allestimento è uno dei più graditi al pubblico areniano ed anche in questo caso ha raccolto nell’anfiteatro un pubblico entusiasta e partecipe quasi come ad una partita di calcio.

Abbiamo ritrovato quindi la collaudatissima ambientazione sivigliana ricca di spunti e decisamente dinamica, incorniciata da coloratissimi teli che aiutano a completare la già folta scenografia. Come sempre Zeffirelli ci proietta esattamente al centro degli eventi dotando il palco di tutto ciò che può essere utile alla messa in scena: abbiamo ritrovato la famosa piazza di Siviglia, la ricca e colorata taverna di Lillas Pastia, siamo stati poi catapultati dall'accampamento dei contrabbandieri alla Plaza dos Toros come in un set cinematografico, con i meravigliosi e ricchi abiti di Anna Anni. Non mancano i consueti quadrupedi che qualche volta tendono ad agire non proprio ‘secondo copione’ regalando anche graziosi fuori programma. In sintesi estrema un allestimento immenso per un immenso traguardo raggiunto a Verona da questo dramma.

Dramma della donna in tutte le sue sfaccettature, nel suo porsi in essere in una società che non la accetta perché gitana e ribelle, nel porsi con il sesso opposto come dominante per non soccombere ella stessa, nel suo vivere senza regole dettate dal bon ton ma dettate dal suo essere donna e libera. Il ruolo di Carmen è uno scoglio difficilissimo da sormontare e rappresenta una punta di diamante per tantissime interpreti che abbiano raggiunto il traguardo di poterla eseguire. Dispiace molto che  Ekaterina Semenchuk non ci abbia trasmesso le vibranti emozioni che un ruolo del genere richiede. La sua Carmen non è stata la donna di profondità e spessore che il personaggio dovrebbe esprimere. Non ci ha convinto neanche dal punto di vista vocale, né per intonazione né per fraseggio.

Palma d’oro della serata ad una splendente Irina Lungu come Micaela. Impeccabile scenicamente nel ruolo della donna per bene ed innamorata, perfetto contraltare di Carmen nei modi e nei costumi. Grazie alla sua voce piena dall’ottimo volume, unitamente ad una emissione sicura e precisa può considerarsi la vera protagonista della serata. Le ovazioni interminabili del pubblico al termine della rappresentazione hanno sancito una serata davvero molto positiva per il soprano.

Il Don Josè di Carlo Ventre è appassionato e come sempre da’ prova di possedere uno strumento vocale di notevole spessore. Non sempre però il risultato di tanto ardore sia canoro che attoriale risulta impeccabile.
Sotto tono ci è sembrata anche l’interpretazione di Carlos Alvarez nel ruolo dell’acclamato e desiderato Escamillo. Pur possedendo una voce molto suadente soprattutto quando scende verso il registro più grave non ne ha beneficiato per ottenere una performance all’altezza della sua bravura.
Graziose e discrete Francesca Micarelli e Cristina Melis, le maliarde Frasquita e Mercedes. Completano il ricco cast il bravo Federico Longhi come Dancairo, Paolo Antognetti, Seung Pil Choi e un buon Francesco Verna nei panni di Remendado, Zuniga e Morales.

Bene i piccoli cantori del Coro voci bianche A.Li.Ve. di Paolo Facincani e pregevole il lavoro del Coro dell’Arena di Verona di Armando Tasso. Non possiamo dimenticare il contributo ormai celebre delle coreografie di El Camborio riprese da una applauditissima Lucia Real per le coinvolgenti danze del corpo di ballo areniano, con primi ballerini Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche, Antonio Russo.

Il Maestro Henrik Nánási è stato alla testa dell’orchestra della Fondazione. Con il direttore ungherese abbiamo potuto ascoltare una Carmen di vigore, energica e vivace, che ha lasciato anche il posto all’intensità ed al dramma nei momenti più intensi.

Il pubblico effervescente ha applaudito con generosità tutti i protagonisti riservando una autentica ovazione alla signora Lungu.
MTG

LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Henrik Nánási
Regia e scene
Franco Zeffirelli
Costumi
Anna Anni
Coreografia
El Camborio ripresa da Lucia Real
Maestro del coro
Armando Tasso
Direttore corpo di ballo
Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici
Giuseppe De Filippi Venezia
Coro voci bianche
 A.Li.Ve.
Direttore voci bianche
Paolo Facincani


GLI INTERPRETI
Carmen
Ekaterina Semenchuk
Micaela
Irina Lungu
Frasquita
Francesca Micarelli
Mercedes
Cristina Melis
Don Jose'
Carlo Ventre
Escamillo
Carlos Alvarez
Dancairo
Federico Longhi
Remendado
Paolo Antognetti
Zuniga
Seung Pil Choi
Morales
Francesco Verna

Primi ballerini: Teresa Strisciulli, Amaya Ugarteche, Antonio Russo.

ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA









Foto ENNEVI  per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona