Con
l’arrivo della primavera l’Associazione Verona Lirica ha voluto regalare al suo
affezionato pubblico un pomeriggio in serenità a gaiezza, che in un Teatro Filarmonico
sempre più pieno ha davvero trascorso ore liete grazie ai quattro interpreti
che ieri si sono esibiti con vera generosità, entusiasmo e qualità. Questa
volta l’Associazione ha scelto un programma con l’intento di alternare gli
evergreen come Verdi e Puccini, alle arie d’opera più celebri del repertorio
belcantistico e francese: una garanzia di successo.
Il
soprano Stefania Bonfadelli, il baritono Bruno de Simone, il
tenore Giorgio Misseri ed il mezzosoprano Daniela Pini hanno così regalato
assaggi dai capolavori di Rossini, Bellini e Donizetti, Gounod, e come detto
Verdi e Puccini.
L’ospite
più atteso, Bruno de Simone, non ha deluso le aspettative dei suoi
ammiratori. È più che mai istrionico e dimostra di divertirsi ancora tanto
quando sale sul palcoscenico, sì da far sentire anche gli altri interpreti a
proprio agio. Così il duetto d’apertura da L’italiana in Algeri di Rossini nei
panni di Taddeo, con Daniela Pini come sua compagna Isabella ha esaltato questo
aspetto. Altrettanto azzeccato il ruolo
di Dulcamara nel celeberrimo ‘Udite, o rustici’ dall’Elisir d’amore di
Donizetti, che lo ha visto trionfare proprio su questo palco quasi un anno fa
esatto, seguito dal duetto dalla stessa opera con Adina/Stefania Bonfadelli. E via
con il fantastico monologo del protagonista da Gianni Schicchi di Puccini, ed
uno splendido Don Magnifico da La Cenerentola di Rossini. Insomma il meglio del
suo repertorio che non poteva che strappare ovazioni generali.
Via
via sempre più convincente il soprano Stefania Bonfadelli, che ha brillato
soprattutto con la cosiddetta aria dei gioielli dal Faust di Gounod e con la
chicca del duetto da la Barcarolle di Offenbach insieme alla collega Pini. La sua
voce acuta e leggera vi si adatta particolarmente e anche l’interpretazione è
centrata. Ha proposto ad inizio concerto anche l’aria ‘Tu che di gel sei cinta’
dalla Turandot di Puccini.
Bella
voce che vola alto anche quella del giovane tenore Giorgio Misseri. Anch’egli
apprezzato interprete belcantista, ha eseguito con molto fervore l’aria per
mezzosoprano di Romeo ‘E’ serbato questo acciaro’ da I Capuleti e Montecchi di
Bellini, ‘Tornami a dir che m’ami’ con la Signora Bonfadelli dal Don Pasquale
di Donizetti, ed ha voluto stupire
tutti con la arcinota e difficile aria da ‘La fille du regiment’ : ‘Pour mon
âme, quel destin ‘di Donizetti
. Omaggio a Verdi con ‘La donna è mobile’ dal Rigoletto.
Infine
molto bene il mezzosoprano Daniela Pini. Timbro color dell’ebano
e buon volume per questa giovane interprete molto apprezzata anche recentemente
in questa stagione al Filarmonico, proprio nel ruolo di Romeo nei Capuleti e
Montecchi. L’aria del finale di Cenerentola di Rossini, una deliziosa ‘Canzonetta
spagnuola’ scritta dal pesarese tra le innumerevoli sue composizioni, oltre ai suddetti
duetti con i suoi colleghi, hanno messo in luce le sue qualità artistiche.
Non
poteva mancare il quartetto dal terzo atto di Rigoletto per coinvolgere tutti
gli interpreti. Al pianoforte come sempre la bravissima Patrizia Quarta.
Pomeriggio
gradevolissimo e che la bella stagione porti ancora tante belle gioie in musica
nei mesi a venire!
MTG