Tra
le innumerevoli iniziative del Teatro la Fenice di Venezia si inserisce questa di
ospitare alcune produzioni delle diverse province venete. In questo caso è il Malibran
a mettere in scena Il Campiello di Wolf - Ferrari con l’allestimento del Teatro
Sociale di Rovigo, andato in scena questa stessa stagione nella provincia
rodigina. Precedentemente la Fondazione della Fenice ha già portato sul palco
altre opere dell'autore veneziano, ossia i Quatro Rusteghi e la Vedova Scaltra. Si tratta infatti di un percorso che vuole riscoprire le opere del compositore italo tedesco (il
suo doppio cognome è difatti l’unione di quello paterno tedesco e materno
veneziano), per le quali trasse ispirazione dal suo conterraneo Carlo Goldoni, il
grande commediografo veneziano, vissuto all’incirca due secoli prima di lui. L’autore
di questa deliziosa commedia in musica amava molto le opere del settecento, così come apprezzava in particolar modo il teatro comico. Così intinse il suo operato di una leggerezza di insieme ed un brio delicato
che pervadono tutta la sua esposizione. Del resto Ermanno Wolf
amava molto anche autori quali Mozart e Gallupi, il che lo portò anche a
rielaborare alcuni loro lavori, e non solo. Dunque anche se la prima ebbe luogo
a Milano l’11 febbraio 1936, in mezzo agli umori del regime dittatoriale delle
sue due patrie, troviamo ancora il modo di godere del gusto e dello stile del
secolo dei Numi.
La
regia di Paolo Trevisi prevede come di consueto una scena fissa,
opera di Giuseppe
Ranchetti, a rappresentare appunto il campiello veneziano, una
piazzetta ove si animano i personaggi protagonisti, che dialogano dalla piazza
ai rispettivi balconcini e viceversa, così da rendere leggermente più dinamica
una messa in scena che altrimenti potrebbe risultare monotona. Ma ci pensa la
compagnia di canto a rendere vivace l’atmosfera, con interpretazioni omogenee e
ben eseguite nel complesso.
La
scanzonata Gasparina è Roberta Canzian. Ha il suo bel
daffare non solo con il dialetto veneto del libretto, ma soprattutto con la
particolare pronuncia del suo personaggio, che sostituisce sistematicamente il
suono ‘s’ in ‘z’, risultando ancora più particolare ed eccentrica, e mostrando
una bella fluidità nel canto anche intonato.
Bene
anche la sua collega Diana Mian come Luçieta. Oltre all’interpretazione
disinvolta, il soprano offre una voce
ambrata e robusta che arriva agilmente anche sull’acuto.
Assolutamente
meravigliosi i tenori Max
René Cosotti e Gregory Bonfatti, nei ruoli femminili
delle madri di Luçieta, Dona Cate Panciana, e di Gnese, Dona Pasqua Polegana: sciolti, con voce
sicura e ben emessa.
Gnese è una molto brava Patrizia Cigna,
che fa sentire la sua bella voce acuta e squillante, che emette anche dei bei
filati sottili. Il tenore Giacomo Patti ha una voce
leggera e melodica che va benissimo per il ruolo dell’innamorato di Gnese, il
giovane Zorzeto.
Bene nel ruolo anche Cristina Sogmaister, la madre di
Zorzeto, Orsola e lo zio di Gasparina, Gabriele Bolletta, dalla
bella pasta vocale scura. Si disimpegnano bene nei rispettivi ruoli anche Maurizio
Leoni come Cavaliere Astolfi e Italo Proferisce
come Anzoleto.
L’orchestra
Regionale Filarmonia Veneta guidata da Stefano
Romani ha seguito
con attenzione i protagonisti in scena. Brillante e fluida, soltanto un po’ abbondanti
i volumi nelle scene in cui è coinvolta tutta l’orchestra.
Il
lieto fine della commedia sancisce anche lo scroscio degli applausi e la
soddisfazione generale di tutti, con applausi convinti per l’intero cast ed il
direttore d’orchestra.
MTG
LA
PRODUZIONE
Maestro concertatore Stefano Romani
e direttore
Regia Paolo Trevisi
Scene Giuseppe Ranchetti
Regia Paolo Trevisi
Scene Giuseppe Ranchetti
GLI
INTERPRETI
Gasparina Roberta
Canzian
Dona Cate Panciana Max René Cosotti
Luçieta Diana Mian
Dona Pasqua Polegana Gregory Bonfatti
Gnese Patrizia Cigna
Orsola Cristina Sogmaister
Zorzeto Giacomo Patti
Anzoleto Italo Proferisce
Il cavaliere Astolfi Maurizio Leoni
Fabrizio dei Ritorti Gabriele Bolletta
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta ORV
Coro Lirico Veneto
allestimento del Teatro Sociale di Rovigo
progetto "I Teatri del Veneto alla Fenice"
Dona Cate Panciana Max René Cosotti
Luçieta Diana Mian
Dona Pasqua Polegana Gregory Bonfatti
Gnese Patrizia Cigna
Orsola Cristina Sogmaister
Zorzeto Giacomo Patti
Anzoleto Italo Proferisce
Il cavaliere Astolfi Maurizio Leoni
Fabrizio dei Ritorti Gabriele Bolletta
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta ORV
Coro Lirico Veneto
allestimento del Teatro Sociale di Rovigo
progetto "I Teatri del Veneto alla Fenice"
FOTO
MICHELE CROSERA