Cosa
contribuisce a creare uno spettacolo - capolavoro? Perché tutti i protagonisti
possano esprimere il meglio di loro stessi, vocalmente e fisicamente, perché il pubblico sia immerso
completamente nella rappresentazione di un'opera lirica, vi è il fondamentale lavoro alla
base, di chi concerta tutti gli elementi che ne fanno parte in modo che niente
sia lasciato al caso: il lavoro del regista. Esso è talvolta coincidente con quello di
scenografo, o anche di costumista, altre volte coadiuvato da altrettanti
scenografi e costumisti geniali, capaci di tradurre in concreto ciò che
partorisce la mente ispirata di questi artisti particolari, in grado di fare
sognare il pubblico e perché no, anche gli stessi interpreti.
Come abbiamo fatto sin qui, consapevoli della competenza e genialità di tanti registi nel mondo, ci soffermiamo in modo specifico su quelli cui ha dato i natali il nostro paese, per proseguire il viaggio intrapreso qualche tempo fa per valorizzare i giovani artisti italiani, soprattutto in un’epoca in cui pare che tanti se ne stiano dimenticando. Per questa volta dobbiamo innalzarci leggermente con l’età, diciamo abbondando nei quarant’anni, poiché sono necessari diversi anni di gavetta come collaboratori, accanto a nomi più importanti, per poi lanciarsi e partire con una propria carriera specifica. Resta il criterio dell’ordine alfabetico, sempre considerando una decina di artisti che soprattutto nelle recenti stagioni d’opera si stanno distinguendo per innovazione e consensi ottenuti.
Come abbiamo fatto sin qui, consapevoli della competenza e genialità di tanti registi nel mondo, ci soffermiamo in modo specifico su quelli cui ha dato i natali il nostro paese, per proseguire il viaggio intrapreso qualche tempo fa per valorizzare i giovani artisti italiani, soprattutto in un’epoca in cui pare che tanti se ne stiano dimenticando. Per questa volta dobbiamo innalzarci leggermente con l’età, diciamo abbondando nei quarant’anni, poiché sono necessari diversi anni di gavetta come collaboratori, accanto a nomi più importanti, per poi lanciarsi e partire con una propria carriera specifica. Resta il criterio dell’ordine alfabetico, sempre considerando una decina di artisti che soprattutto nelle recenti stagioni d’opera si stanno distinguendo per innovazione e consensi ottenuti.
Cominciamo la carrellata
con il giovane Fabio Ceresa. Dopo essere stato per tanti anni assistente di
regia con importanti colleghi, ha collaborato con grandi enti e fondazioni, quali
il Festival Monteverdi di Cremona, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Gran Teatre
del Liceu di Barcellona, il Teatro dell’Opera di Roma. Recentemente ha
firmato le regie di Tosca a Novara e di Madama Butterfly al Teatro Comunale di
Firenze, ottenendo un suo personale successo.
Proseguiamo con il valente toscano Andrea Cigni. La sua carriera è iniziata in prima linea come
attore egli stesso e collaborando con altri grandi registi. Dalla prosa è poi approdato
all’opera lirica come regista di successo, firmando notevoli produzioni che
spaziano dalla musica barocca fino alla contemporanea. Tra i suoi più recenti traguardi
la regia de Il cappello di paglia di Firenze di Rota al Maggio Fiorentino e quella veramente suggestiva di
Don Pasquale di Donizetti in prestigiosi teatri francesi.
Il
veneziano Massimo Gasparon si pone come uno dei registi più apprezzati
degli ultimi anni per le particolari produzioni che lo vedono coinvolto
anche come scenografo e costumista. Dopo aver collaborato con registi del
calibro di Pizzi per numerose regie di successo anche all’estero, ha perfino
curato esposizioni d’arte e progetti architettonici. Attualmente ha innumerevoli regie ascrivibili al suo nome, in prestigiosi teatri come il Carlo Felice di
Genova, la Fenice di Venezia, lo Sferisterio di Macerata, la Fondazione
Pergolesi di Jesi, per citarne solo alcuni, nonché all’estero: Città del Messico,
Tokyo, Londra, Seoul, ecc. Davvero un nome prestigioso per il nostro paese.
Altro
regista di forte originalità è il torinese Davide Livermore. Sua particolarità
il cercare sempre di attualizzare le ambientazioni in contesti specifici. Molto
controverso ma di indubbia originalità, si è guadagnato un posto di primo piano
anche a livello internazionale, tanto da ricoprire da circa un anno la carica
di direttore artistico del Centro Placido Domingo presso il Palau de les Arts
Reina Sofia di Valentia. Si occupa anche di teatro sperimentale, vocalità ed
educazione musicale.
Il
fiorentino e figlio d’arte Pierfrancesco Maestrini è un altro dei
nostri registi più affermati. Nel recente passato ha firmato regie nei principali
teatri nostrani ottenendo grandi successi; citiamo tra i tanti il Teatro Regio
di Parma, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro Comunale di Firenze, il Massimo
di Palermo, il San Carlo di Napoli, i teatri del circuito emiliano,ecc. Le sue ambientazioni spettacolari e suggestive, grazie anche all'utilizzo di scene raffinate e d’atmosfera, sono il punto
di forza del suo straordinario successo, che lo vede richiestissimo anche all’estero.
Altro personaggio di spicco è il bergamasco Francesco Micheli, attualmente anche Direttore artistico dello Sferisterio Opera Festival di Macerata. Suo è, tra i tantissimi altri successi, l’allestimento di Roméo e Juliette che è ormai un must fisso nel calendario areniano di ogni estate a Verona, spettacolo di grandissimo successo, come lo straordinario Otello andato in scena la scorsa stagione alla Fenice di Venezia, per fare solo due esempi. Le sue regie dinamiche ed innovative lo hanno portato a grandi trionfi internazionali di cui noi tutti siamo molto orgogliosi.
Roméo et Juliette all'Arena di Verona. Foto Ennevi
Roméo et Juliette all'Arena di Verona. Foto Ennevi
Autentico
genio è il giovanissimo fuoriclasse veneziano Damiano Michieletto. Muovendosi
facilmente tra il tradizionale ed il contemporaneo, è in grado di creare oseremmo dire quasi degli
autentici fenomeni di costume. Le sue produzioni lasciano il segno e non
conoscono il significato della parola banalità. I suoi recenti successi sia in
Italia che nei prestigiosi teatri e festival internazionali (La trilogia mozartiana
alla Fenice di Venezia, Falstaff al Festival di Salisburgo, Madama Butterfly al
Regio di Torino, Un ballo in maschera alla Scala di Milano, ecc.) lo hanno già incoronato tra i migliori registi al mondo.
Leo
Muscato è un altro interessante regista che ha
calcato le scene egli stesso a inizio carriera e si è rivolto soprattutto alla
drammaturgia moderna. Alla prosa ha iniziato con successo ad affiancare regie d’opera e ad oggi si pone come altro grande
protagonista delle recenti stagioni operistiche, con bei successi in teatri
quali la Fenice di Venezia, Pergolesi di Jesi, Regio di Parma, San Carlo di
Napoli, per citarne solo alcuni.
Altro
talento che vale la pena di menzionare è il giovane italo-sudafricano Alessandro
Talevi. Definito da alcuni critici come un genio, ha già al suo attivo
numerose regie d’opera, nonché prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro. Impegnato
sia in Italia che all’estero, le sue regie che impiegano ambientazioni molto particolari,
offrono una ricchezza di dettagli, di effetti visivi, sono spettacoli
coinvolgenti ed accattivanti.
E
chiudiamo con Stefano Trespidi. Anche per questo
regista sono preceduti molti anni di gavetta in collaborazioni con colleghi più
‘anziani’, come Pizzi, Zeffirelli, de Hana, ecc. sono poi seguite regie in
prima persona sia in Italia, per il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro
Verdi di Trieste, il Teatro Sociale di Lecco, ecc, nonché all’estero: ad Amarante in Portogallo, a Tokyo in Giappone, ecc. Attualmente è Responsabile dell’Ufficio
Regia della Fondazione
Arena di Verona, per cui ha già firmato, oltre che regie d’opera, anche messe
in scena di importanti manifestazioni culturali.
Ringraziando
questi talenti per il lavoro che svolgono nei nostri teatri ed in giro per il
mondo, il nostro augurio è che portino sempre più in alto il nome della nostra
arte, della nostra fantasia e genialità come hanno fatto sin ora e ancora per
tantissimo tempo, magari vedendosi presto affiancati, a loro volta, da giovani
promesse pronte a lasciare il loro marchio nel mondo incantato dell’Opera futura.
MTG