venerdì 7 marzo 2014

LA VEDOVA ALLEGRA, FRANZ LEHAR – TEATRO FILARMONICO DI VERONA, giovedì 6 marzo 2014.

Per la stagione lirica 2013-14 del teatro Filarmonico di Verona che si concluderà come di consueto nel prossimo autunno, la Fondazione Arena ha deciso di proseguire con il filone giocoso dei precedenti due eventi e puntare su un titolo di sicuro impatto sul pubblico, che infatti, grazie anche alla felice presenza delle scuole, sta registrando un folto numero di presenze in questi giorni. La vedova allegra di Lehar, ha offerto uno spettacolo completo, ove musica, danza e prosa si sono intersecate per circa tre ore di spettacolo, ed in cui non sono mancati colpi di scena, risate, ma anche poesia e delicatezze.

Il compositore Franz Lehar iniziò come autore di opere liriche, ma con scarso successo. Fu con il genere dell’operetta che il suo estro creativo ebbe modo di estrinsecarsi ed ottenere il tanto agognato riconoscimento tra i maestri del genere,  come Offenbach e Strauss figlio. La sua formazione classica, nonché la vita in continuo viaggio, gli permisero sì la conoscenza dei grandi compositori del passato, ma anche di quanto alla sua epoca offriva il panorama musicale internazionale. Ciò gli consentì di inserire tutto ciò che era il suo vissuto personale e di studio nelle sue composizioni. Così potremmo affermare che c’è praticamente tutto ne La vedova allegra: il lirismo dovuto alle storie d’amore che si intrecciano, gli scambi di persona, i tradimenti e le conseguenti corna,  i dissesti finanziari, già notissimi al pubblico appassionato di opere, ma anche le musiche dei valzer tanto cari agli austriaci, e persino i canti degli zingari.

Ci si immerge in tutto questo trovandosi nello specifico nella grande Francia della belle époque, con le sue luci e colori, con le sue ‘donnine allegre’, le danze, le feste, i locali alla moda un po’ equivoci, e naturalmente gli amori. Tutti elementi di sicuro fascino per un pubblico che già nel 1905, anno della prima rappresentazione a Vienna, apprezzava questo nuovo genere, decretandone uno straordinario successo sin dall’inizio ed incoronando il genio del suo autore a livello internazionale. Oggigiorno il capolavoro di Lehar è molto amato e riscuote sempre grandi consensi per le arie ben note, come ‘Tace il labbro’ oppure ‘La romanza della Vilja’, ma soprattutto per i balletti ivi inseriti e per l’atmosfera di gaiezza che sprigiona.
 
Per questa versione italiana della Fondazione Arena datata 2005 (l’originale è in tedesco), con la regia di Gino Landi, siamo in una Francia un po’ veneta ed anche un po’ napoletana, per via di certi piccoli riferimenti alla città di Verona e naturalmente per la forte ed accentratrice presenza dell’attrice partenopea Marisa Laurito. Quello che di solito è l’impiegato di cancelleria dell’armata di Pontevedro, paese nella cui ambasciata a Parigi  è ambientata la storia, qui è la scaltra, furba ed impicciona segretaria dell’ambasciatore pontevedrino Zeta. Con le sue battute ed improvvisazioni viene ad essere la mattatrice dello spettacolo, mettendo a segno una battuta dietro l’altra, intrattenendo letteralmente il  pubblico e strappando anche applausi a scena aperta. Il tutto è incorniciato dalle splendide scene di Ivan Stefanutti, che riproducono ambienti signorili di inizio secolo scorso e giardini meravigliosi con statue che si rivelano essere ballerini in carne ed ossa nella scena del duetto tra Hanna ed il conte Danilowitsch. Meravigliosi anche i costumi perfettamente in stile di William Orlandi.

La vedova in questione è stata una brillante Mihaela Marcu. Oltre ad avere indubbiamente il physique du rôle, ha interpretato con molta classe e spigliatezza il suo ruolo. La voce forse non è perfettamente a suo agio per la tessitura richiesta, soprattutto sul grave, ma ha confermato di possedere una bella linea di canto e dei suoni emessi con sicurezza, dai pianissimo agli acuti di slancio.

In grandissima forma il baritono Markus Werba. Perfetto per il ruolo del conte, ben recitato e ben cantato, è interprete di sicuro piglio sul palco e utilizza la sua voce con compostezza ed omogeneità, spingendosi anche verso zone piuttosto acute.

A suo agio anche una eccentrica e disinvolta Daniela Schillaci come Valencienne, con il suo maritino dalla testa pesante, il barone Mirko Zeta, un buon Francesco Verna, di spirito ed anche ottimo attore. Bella voce anche se un po’ sottile il tenore Anicio Zorzi Giustiniani, Camille de Rosillonche si è ben difeso sul palco, anche se più dimesso rispetto ai suoi colleghi.

Le coppie Bogdanowitsch con la moglie Sylviane, rispettivamente Andrea Vincenzo Bonsignore e Francesca Martini, Kromow e la sua consorte Olga, ossia Nicolo' Ceriani, veramente bravissimo e centrato nel suo ruolo, ed Elena Serra, nonché Pritschitsch e Praskowia, alias Romano Dal Zovo e Alice Marini, insieme ai simpatici Dario Giorgelè e Francesco Pittari come pretendenti, il visconte Cascada e Raoul de St. Brioche, completano il cast.

Compartecipe e buon interprete il coro preparato da Armando Tasso. Menzione particolare va fatta al corpo di ballo che nel terzo atto ha eseguito parte del balletto ‘Gaité parisienne’ di Jacques Offenbach e Manuel Rosenthal, con numeri strepitosi e di grande impatto visivo, inseriti per l’occasione.

L’orchestra condotta da Roberto Gianola si è inserita perfettamente nel clima festoso dello spettacolo, con interventi anche in scena e con il giusto brio ed accompagnamento agli artisti.
Pubblico in delirio per la Signora Laurito e molti applausi anche per Werba e Marcu. Successo pieno per tutti gli interpreti.
MTG



LA PRODUZIONE 
Direttore d'orchestra
Roberto Gianola
Regia
Gino Landi
Scene
Ivan Stefanutti
Costumi
William Orlandi

GLI INTERPRETI
Il barone Mirko Zeta
Francesco Verna
Valencienne
Daniela Schillaci
Il Conte Danilo Danilowitsch
Markus Werba
Hanna Glawari
Mihaela Marcu
Camille de Rosillon
Anicio Zorzi Giustiniani
Il visconte Cascada
Dario Giorgelè
Raoul de St. Brioche
Francesco Pittari
Bogdanowitsch
Andrea Vincenzo Bonsignore
Sylviane
Francesca Martini
Kromow
Nicolo' Ceriani
Olga
Elena Serra
Pritschitsch
Romano Dal Zovo
Praskowia
Alice Marini
Njegus
Marisa Laurito

ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DELL’ ARENA DI VERONA

Maestro del coro                     Armando Tasso
Direttore corpo di ballo           Renato Zanella

Direttore allest. scenici           Giuseppe Filippi Venezia





Foto Ennevi