Se
c’è qualcosa di cui la gente ha bisogno in certe occasioni è un momento per rilassarsi,
divertirsi, e passare quindi delle ore serene all’insegna del buon umore. Tutto
ciò può la musica, ed alla fine di un anno difficile per tutto il Paese è quel
che ci vuole per augurarsi che il successivo sia quanto meno più sereno. Così
il concerto di fine anno al Comunale di Vicenza ha voluto essere all’insegna della
danza e della leggerezza, con la bellezza delle note delle sinfonie operistiche di Rossini
e Mozart, delle melodie di Verdi, a concludere l’anno a lui dedicato, la
delicatezza di Lehar e qualche incursione negli immancabili pezzi degli Strauss
per approdare con più ottimismo al 2014.
L’Orchestra
del Teatro Olimpico ha offerto due tra le più celebri ed ascoltate ouverture
delle opere di Gioachino Rossini: quella del Barbiere di Siviglia e della Gazza
Ladra. A seguire W.A. Mozart e la sua ouverture da ‘Le nozze di Figaro’, il valzer ‘Fruehlingsstimmen’
di J.Strauss junior, e non poteva mancare il suo ‘An der schoenen blauen Donau’.
Ancora
una volta la OTO ha mostrato di sentirsi particolarmente a suo agio col proprio
direttore musicale. Il Maestro Giampaolo Bisanti con la sua solita
energia ha ormai un ottimo feeling con i ‘suoi ragazzi’, e trae dai loro strumenti
la giusta espressività, adattandosi allo stile proposto. Così per
questa serata spensierata, evitando di staccare ritmi troppo serrati e donando
una certa delicatezza di insieme, l’orchestra è stata equilibrata e mai sopra
le righe e soprattutto mai sopra i solisti, pur ponendosi con gran personalità.
Per
una indisposizione dell’ultimo minuto, l'annunciata Monica Tarone non ha potuto essere
presente alla serata. Al suo posto una elegantissima Gladys Rossi ha
interpretato dalla Traviata di Giuseppe Verdi ‘E’ strano…sempre libera’, con grinta e disinvoltura, che le sono valsi applausi
molto convinti, ed inoltre la Canzone di
Vilja da La Vedova allegra di Franz Lehar, ed il romantico duetto ‘Tace il labbro’ col baritono Emilio
Marcucci. Quest’ultimo ha voce sicura ed ampia, è un interprete molto
espressivo e davvero spigliato anche nelle arie che ha eseguito da solo: lo
scioglilingua rossiniano del mitico
Figaro: ‘Largo al factotum’ da Il
Barbiere di Siviglia, e la simpaticissima ‘Udite,
o rustici’, del furbo Dulcamara dell’ Elisir d’amore di Gaetano Donizetti.
Nella
fase centrale della serata, l’adolescente del momento, il violinista Giovanni
Andrea Zanon,
ha
eseguito quello che può già essere considerato un suo cavallo di battaglia, il ‘Capriccio Basco’ per Violino ed
Orchestra di Pablo de Sarasate. Il giovane virtuoso ha ormai saldo in
repertorio il pezzo, e con la sua asticella fa vibrare le corde del violino
accarezzandole ora con dolcezza, ora con vigore, con l’orchestra a seguirlo in
simbiosi, col suono che si mescola e si fonde in maniera straordinaria. Ma è il
bis che suscita incanto e commozione: la splendida e celeberrima Romanza per Violino e Orchestra n.2, op.
50 di L.V. Beethoven. Il momento più intenso della serata, lasciando in apnea
la platea fino all’ultima nota, ed al conseguente scroscio di applausi al
termine.
Dopo il brindisi di mezzanotte, chiusura di forza energica con la ‘Marcia di Radetzky’
di Johann Strauss senior, che non può mancare in un concerto del genere, ed un
improbabile e gradevole duetto soprano/baritono, in cui Rossi e Marcucci hanno
improvvisato il ‘Brindisi’ della
Traviata, con grande divertimento del pubblico.
La
serata, in diretta sulle tv venete TVA Vicenza e TeleChiara, presentata con grazia e competenza da Elisa
Santucci, ha registrato una folta presenza e molto entusiasmo tra il
pubblico.
MTG