Il Bassano OperaFestival dedica la conclusione della stagione lirica 2013
allo Scarpia italiano per eccellenza, Tito Gobbi, i cui natali sono proprio ascrivibili alla
città di Bassano del Grappa, che vestì i panni dell’inflessibile capo di
polizia per ben novecento volte, e di cui ricorrono i cento anni dalla nascita
proprio in quest’anno di grandi celebrazioni che ormai volge al termine.
Lo spettacolo vede l’intero pacchetto di regia luci e costumi ad opera di Hugo de Ana, ripresa per l’occasione da Giulio Ciabatti, per una messa in scena dalle tinte così fosche che è quasi difficile definirle. Il gioco di chiaro scuro rende l’atmosfera costantemente sospesa, come se i fin troppo noti eventi potessero cambiare con qualche colpo di scena diverso ed improvviso. Gli stessi protagonisti sono illuminati a risaltare sul resto, e tutto ciò che ruota attorno è in ombra, come per esempio i gendarmi che accompagnano Cavaradossi all’esecuzione, completamente al buio mentre il pubblico vede solo il condannato, affinché l’attenzione sia concentrata su di lui ed il suo tormento. A contorno di tali idee una bellissima scenografia in cui gli ambienti sono riprodotti grazie agli sfondi che rappresentano la chiesa di Sant'Andrea della Valle, la sala in cui cena Scarpia, ed infine il tetto di Castel Sant’Angelo, che con l’aggiunta di dettagli fondamentali hanno reso possibile una ambientazione del tutto realistica dei luoghi.
L’oscurità delle scene non è altro che il buio
dell’animo umano quando si lascia sopraffare dalle passioni senza controllo. Scura è l’anima dell’ossessivo Scarpia, crudele fino al punto di inscenare una via di
salvezza per la donna oggetto del suo desiderio, mentre predispone subdolamente la morte di colui che lei ama. Scura è l’anima di Floria Tosca, quando sopraffatta dagli eventi non
trova altra soluzione che assassinare il suo nemico e deriderlo nell’ammirare
il cadavere ai suoi piedi (è bravissima Tiziana Caruso nell’esprimere
tutta la sua soddisfazione pronunciando la celebre ‘E avanti a lui tremava
tutta Roma!). Scuro è certamente l'animo del povero Mario finché si appresta al fatal traguardo ritenuto complice
del ricercato Angelotti. Ancora, scura e cupa è l’anima di tutti coloro che
eseguono gli infausti ordini del terribile Barone. Insomma non c’è luce per questi tragici personaggi, e De Hana lo esprime a chiare lettere, grazie certo alla
musica di Puccini che è l’humus incommensurabile che alimenta ed esalta tutte queste incredibili
sensazioni.
La giovane Tiziana Caruso è interprete di Floria Tosca, un ruolo che
metterebbe paura a chiunque, ma che invece affronta con grande classe ed ottima
padronanza della scena, forte di una voce particolarmente calda e potente che
trasmette tutta la passione di questa donna fiera, ribelle ed inarrestabile.
Tantissimo impegno e cuore per il Cavaradossi
di Francesco Anile, che senza alcun risparmio si presta ad affrontare il suo destino
segnato sin dall’inizio con coraggio e sparando tutte le cartucce che la sua bella
voce sa sempre scagliare.
Sorprende il Barone Scarpia di Elia Fabbian. Molto misurato nel primo atto, rende
ovviamente il meglio di sé nel secondo, ma senza calcare troppo sul personaggio
e riuscendo a bilanciare canto ed interpretazione attoriale in maniera molto
apprezzabile.
Christian Starinieri è
un buon e simpatico Sagrestano, ed il resto del cast è completato discretamente
dallo Spoletta di Orfeo Zanetti, dall'Angelotti di Paolo Battaglia, da Andrea Zanin nei panni di Sciarrone, e dal carceriere di Victor Sierra . Concentratissimo ed intonato il piccolo Simone
Stocchero nei panni del
pastorello.
Bene il coro Lirico Veneto Li.Ve di Dino
Zambello
e bravi e corretti i piccoli Cantori di San Bortolo diretti da Giorgio Mazzucato.
Giampaolo
Bisanti dirige
la Filarmonia Veneta con la consueta attenzione ai dettagli e sensibilità
musicale, riuscendo a sottolineare l’operato dei cantanti, che nella pur infelice
acustica del palazzetto sportivo, si esaltano in perfetta simbiosi con la
musica, la quale è servita da un fine conoscitore della partitura che si mette ancora una volta al suo servizio, sottolineando ogni passaggio di volta in volta con la forza, la passione, o la delicatezza necessari.
Pubblico plaudente e caloroso per tutti gli interpreti, spettacolo molto
gradito.
MTG
LA
PRODUZIONE
Maestro concertatore Giampaolo Bisanti
e direttore
Maestro concertatore Giampaolo Bisanti
e direttore
Regia,
scene, costumi e luci Hugo de Ana
(ripresa da Giulio Ciabatti)
Light designer Sandro Dal Prà
Light designer Sandro Dal Prà
Maestro del
coro Dino Zambello
GLI
INTERPRETI
Floria
Tosca,
Tiziana
Caruso
Mario
Cavaradossi, Francesco Anile
Il Barone
Scarpia, Elia
Fabbian
capo della
polizia
Cesare
Angelotti Paolo Battaglia
Il
Sagrestano
Christian Starinieri
Spoletta,
agente di
polizia Orfeo Zanetti
Sciarrone,
gendarme Andrea Zanin
Un
carceriere
Victor Sierra
Un pastorello Simone Stocchero
ORCHESTRA
FILARMONIA VENETA
Coro Lirico
Veneto Li.Ve
Coro Voci
bianche Piccoli Cantori di San Bortolo diretti da Giorgio Mazzucato
FOTO GIANCARLO CECCON