In un teatro
Filarmonico gremitissimo di pubblico, si è tenuto il concerto conclusivo per
l'anno 2013 dell'associazione Verona Lirica con ospiti Elena Gabouri, Maria Josè Siri,
Luciano Ganci, Vladimir Stoyanov e il Quartetto d'archi dell'Arena di Verona.
A causa della
defezione dell'immancabile Davide da Como, il presidente Tuppini si è cimentato nella veste di presentatore, introducendo le
varie performance degli artisti con fare competente e preciso.
Il mezzo Elena
Gabouri, felicissima “scoperta” in Arena nel 2012 quando sostituì in
extremis l'indisposta Dolora Zajick in una recita di Aida e da allora ospite
fissa del Festival Veronese, pur annunciando una leggera indisposizione, non si
è risparmiata al pubblico veronese inanellando via via una serie di successi in
duetti verdiani (prima scena secondo atto di Aida con M.J.Siri, prima scena, secondo atto del Trovatore con L.Ganci) e interpretazioni solistiche quali
il “Liber scriptus” dalla Messa
da Requiem di Verdi, e “Oh don fatale” dal Don Carlo, sempre
di Verdi.
Voce ampia,
fraseggio curato e fiato da vendere sono gli assi nella manica di questa
cantante, uniti ad una costante ricerca di un'interpretazione mai banale.
Qualche problema
nel passaggio di registro dovuto probabilmente all'annunciata indisposizione
non ha inficiato un'interpretazione centrata completamente. Il suo “Oh don
fatale” dal Don Carlo è stato da manuale.
Maria
Josè Siri, soprano uruguayano ma veronese di adozione, ormai è una
stella dei teatri lirici internazionali, soprattutto di quello areniano dove è
stata una incredibile Aida nel recente festival del centenario.
Anche lei non si
è risparmiata regalando al caloroso pubblico, duetti verdiani ( prima scena, secondo atto di Aida con E. Gabouri, scena seconda, quarto atto del Trovatore
con V.Stoyanov) e parti solistiche da Andrea Chenier di U.Giordano (“La
mamma morta”) in coppia con la violoncellista Sara Airoldi del Quartetto
Arena e da La Forza del Destino di Verdi (“Pace
mio dio”).
Dotata di una
voce di lirico pieno che non teme affatto le impennate alla parte alta del
rigo, la Siri possiede una proprietà di canto e una tecnica tale che le
permettono di sorreggere il fiato con una cura non indifferente, risolvendo le
agilità (nel Trovatore ad esempio) e le
indicazioni agogiche della partitura, con precisione e dovizia, uniti ad un
temperamento interpretativo notevole.
Il baritono Vladimir
Stoyanov, altra stella dei teatri di mezzo mondo, ha regalato al
pubblico del Filarmonico il duetto del primo atto (versione in 4 atti) dal Don
Carlo di Verdi in coppia con L.Ganci, “Di Provenza” dalla Traviata di
Verdi, “Eri tu” da Ballo in
maschera di Verdi e la scena seconda del quarto atto dal Trovatore di Verdi in coppia con M.J.Siri.
Dotato di una
voce non voluminosa, Vladimir Stoyanov è baritono e
personaggio di indole lirica e cantabile, paterna e riflessiva piuttosto
che proterva e imperiosa; ci
auguriamo vivamente di ascoltarlo presto nei teatri della nostra città.
Al tenore Luciano
Ganci va il merito di possedere una facilità all'acuto e una voce
generosissima e squillante che sa accattivare il pubblico con la giusta dose di
interpretazione e gusto. Un'attenzione più precisa al fraseggio e al controllo
dell'organo vocale renderebbero le sue performance superlative.
Ha regalato al
pubblico veronese brani da Don Carlo di Verdi (duetto del primo atto, versione
in 4 atti, in coppia con V.Stoyanov), da Trovatore ( prima scena, secondo atto
con E.Gabouri), dal Corsaro ( “Tutto parea sorridere” e “Di corsari il
fulmine”) e dall'operetta Il paese
del sorriso di Lehar (“Tu che m'hai preso il cuor).
Degna cornice
alla serata, gli interventi felicissimi del Quartetto Arena di Verona che hanno eseguito con maestria la
riduzione dalla sinfonia di Norma di V.Bellini, lo scherzo dal quartetto in mi
minore di G.Verdi e una fantasia dal Trovatore sempre di G.Verdi.
La pianista Patrizia
Quarta ha accompagnato gli artisti impegnati e il quartetto con la
consueta competenza e precisione.
Con la
premiazione agli artisti premiati per la loro presenza, si è chiuso anche
questo festoso concerto domenicale, e un arrivederci al concerto del 26 Gennaio
2014.
Pierluigi
Guadagni