mercoledì 26 giugno 2013

MADAMA BUTTERFLY, GIACOMO PUCCINI – TEATRO LA FENICE DI VENEZIA, martedì 25 giugno 2013, ore 19,00

È questo uno dei più rappresentati titoli di Puccini, Madama Butterfly, che vide la luce il 17 febbraio 1904 alla Scala di Milano senza ottenere il giusto successo, poi ottenuto dopo alcune sostanziali modifiche operate dall’autore, al Teatro Grande di Brescia, nel successivo mese di maggio. Questo intenso lavoro tratto dal dramma omonimo di Belasco, ha come origine un fatto realmente accaduto: una geisha era stata ingannata da un uomo forestiero ed aveva tentato il suicidio qualche anno prima. E’ un dramma che ottiene in modo particolare la compartecipazione del pubblico, poiché chi ascolta ed osserva vorrebbe quasi salire sul palco e gridare alla piccola Cio-Cio-San di non farsi illusioni, che il suo adorato salvatore non la porterà mai via dalla sua città, che è tutto evidente sin dall’inizio! E dobbiamo dire che lo spettacolo che abbiamo visto ci mette subito in questo stato di commozione nei confronti della protagonista, perché su tutto sono esposti gli stati d’animo, più che il contorno esteriore.

La produzione che il Teatro la Fenice di Venezia mette in scena quest’anno rientra in un progetto speciale nell’ambito della 55^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. La regia è curata da Àlex Rigola, che in collaborazione con Mariko Mori, scenografa e costumista, ha creato uno spettacolo senza tempo e senza specifica ambientazione, ma pieno di intensità e molto coinvolgente. Sono appunto in scena i sentimenti dei protagonisti, messi così a nudo da lasciare chi assiste senza parole, avvolgendolo continuamente con i suoi artifizi: il coro muto che circonda la platea alle sue spalle, la protagonista che resta sul palco in veglia durante il celebre intermezzo, mentre uno schermo sul palco proietta stelle cadenti dal nero cielo dell’universo. 

Al centro dell’ambientazione la lemniscata a simboleggiare l’infinito. I colori di fondo sono sempre su toni dal rosa al violetto, ma il bianco domina su tutto, anche nei delicati costumi delle ballerine che accompagnano larga parte della narrazione. Splendido il costume di Cio-Cio-San, una veste bianca a cui si appoggia un mantello con alle spalle delle ali colorate che ne esemplificano il celebre appellativo. Anche se sostanzialmente la scena è vuota, nell’ultima parte è addirittura tutto bianco senza arredi, tale è lo sforzo registico interpretato dagli artisti che non ci si accorge neanche di ciò che (non) li circonda.

Il ruolo del titolo è affidato ad una particolarmente ispirata Amarilli Nizza. Il soprano mostra tutte le sfaccettature del personaggio con straordinaria ricchezza interpretativa. Da delicata fanciulla in fiore nel primo atto, si trasforma in   donna tradita madre, che si appresta ad affrontare con dignità quasi regale un destino negato fino alla fine. A sostegno di ciò, una voce che soffre con i suoi filati delicati e intensi, piange con gli acuti ben assestati ed offre un colore ricco e importante. Splendida!

Andeka Gorrotxategui è Pinkerton. Lo strumento di cui dispone è di bel colore che non difetta in potenza nelle note di slancio, mentre scompare leggermente nell’orchestra se l’emissione si trova nel registro medio. L’impegno nel ruolo è stato discreto, ma manca ancora l’esperienza del personaggio che ne conferirebbe maggior credibilità ed autorevolezza.

Splendida Manuela Custer nel ruolo di Suzuki. Si cala nel personaggio con una compostezza ed una classe in perfetta simbiosi con la protagonista. Il colore scuro della sua voce è pieno e a tratti delicato, realmente compartecipe delle vicende in scena, convince a pieno e meritatamente.

Sharpless è un bravissimo Vladimir Stoyanov: molto espressivo, canta con decisione ed autorevolezza interpretando il suo ruolo e convincendo per tenuta vocale e resa scenica.
Goro è interpretato da Nicola Pamio. Non ci è molto chiara la scelta di fargli indossare degli occhiali da sole bianchi che lo rendono somigliante ad un Renato Zero un po’ anomalo, ma il suo personaggio di ‘combina matrimoni’è interpretato con buono spirito e doti vocali.  

Il principe Yamadori è William Corrò che esegue la sua parte con buono agio interpretativo e canoro, così come lo zio Bonzo, alias Riccardo Ferrari. Aggraziate e ben eseguite le parti della madre, zia e cugina di Butterfly: nell’ordine  Misuzu Ozawa, Marta Codognola, Sabrina Mazzamuto, come pure corretti Emanuele Pedrini, Ciro Passilongo ed Enzo Borghetti, rispettivamente il commissario imperiale, Yakusidé e l’ Ufficiale del registro. Infine Julie Mellor riesce ad interpretare in modo convincente il ruolo della vincitrice, ma compassionevole, Jane Pinkerton, con una voce interessante che ci dispiace aver udito per poco.

Molto bravi e leggiadri i ballerini Inma Asensio, Elia Lopez Gonzalez, Sau-Ching Wong, ancora una bella prova del coro diretto da  Claudio Marino Moretti.

L’orchestra di Omer Meir Wellber qui trova una direzione vibrante, dai ritmi sostenuti, che non scade nel banale sentimentalismo. Se anche nei crescendo tende a mettere in ombra gli interpreti, ha accompagnato con gesto elegante e compartecipe i musicisti in buca.
Pubblico visivamente emozionato, ha tributato applausi soprattutto ai protagonisti principali ed al direttore d’orchestra.
Davvero una bella ed interessante produzione!
MTG


  
LA PRODUZIONE

Maestro concertatore Omer Meir Wellber
e direttore
regia                           Àlex Rigola

scene e costumi          Mariko Mori
light designer             Albert Faura
head design               milliner by Kamo

GLI INTERPRETI
Cio-Cio-San              Amarilli Nizza
F.B. Pinkerton          Andeka Gorrotxategui
Kate Pinkerton         Julie Mellor
Sharpless                   Vladimir Stoyanov
Suzuki                        Manuela Custer
Goro                          Nicola Pamio

Zio Bonzo                  Riccardo Ferrari
Il principe Yamadori  William Corrò
Yakusidé                   Ciro Passilongo
Il commissario          Emanuele Pedrini
imperiale 
L’ufficiale                  Enzo Borghetti
del registro 
La madre                   Misuzu Ozawa
di Cio-Cio-San 

La zia                        Marta Codognola
La cugina                  Sabrina Mazzamuto



Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti

ballerini 
Inma Asensio, Elia Lopez Gonzalez, Sau-Ching Wong

con sopratitoli in italiano e in inglese

nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice 
| progetto speciale della 55. Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia 
| spettacolo sostenuto dal Circolo La Fenice con
il contributo di Van Cleef & Arpels