‘La Cenerentola’ di Rossini è una fiaba dal
sapore romantico che ci spinge a riflettere su amore/ famiglia, l’onestà e la
nobiltà d’animo, in contrapposizione con l’indifferenza, l’inganno e la
dabbenaggine. Una delle storie più celebri del mondo infantile è portata in
scena al Filarmonico di Verona con una produzione che coniuga realtà e sogno con
ironia, leggerezza e uno sguardo costante alla vita nel suo quotidiano. In un
impianto abbastanza semplice ma colorato, luminoso ed estremamente funzionale,
ideato da Franco Armieri, il regista Paolo Panizza mette in piedi una
Cenerentola per tutti, guardando alla tradizione ma con l’occhio puntato alla
modernità dei contenuti. Riesce ad entrare perfettamente nel soggetto senza
reinventarlo o sconvolgerlo, proponendo però i personaggi con estrema modernità
e concretezza, tanto che potremmo riconoscere
in ognuno di essi qualcuno di nostra conoscenza.
Cenerentola è una ragazza normalissima
che vive tra sogni e malinconie e pare muoversi come un cartone animato: punta
i piedi, mostra i pugnetti e agita le braccia come farebbe un’adolescente; le
sorellastre sono due sciocche sempliciotte parecchio sguaiate ma convinte di
essere della gran dame, il loro genitore è una summa di ipocrisia, goffaggine e
cialtroneria, ma così buffo che non si riesce a volergli male. Il principe Ramiro
è un dolce gentiluomo che non manca in astuzia, Dandini è un servo/finto
principe tendente al dandy, il saggio Alidoro ricorda un santone dai mille
consigli. Insomma il libretto di Ferretti è qui studiato, approfondito e
rappresentato con rispetto, eleganza e giusto equilibrio tra ironia e
riflessione. Ottimo il lavoro sui personaggi di sottofondo con servitori che assecondano
i siparietti, il coro che non sta mai fermo senza ragione, ed i passi dei
danzatori ad arricchire i momenti topici. Colorati e molto ricchi i costumi di
un settecento stilizzato da Valerio Maggioni. In estrema sintesi
uno spettacolo gustoso sotto ogni punto di vista.
Bene anche la compagnia
musicale che vedeva anche alcuni solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala, impegnata
in questo spettacolo ricco di belle voci ed ottima recitazione.
Aya Wakizono è davvero deliziosa
come Angelina: un po’ impaziente ed
irrequieta, un po’sognatrice dai mille
sospiri, sottolinea l’aspetto giovanile del
suo personaggio anche grazie alla voce duttile ed incredibilmente agile,
perfetta per questo repertorio; è dotata
altresì di un volume straordinario che si lancia in avanti con ottima spinta.
Il Principe di Salerno è un Pietro Adaini la cui voce dalla pasta morbida e sinuosa calza a pennello col
ruolo interpretato con un canto di grazia e dal buon fraseggio. Spigliato e con giusta
ironia senza però cadere nel ridicolo il Don Magnifico di Giovanni Romeo. Altrettanto
ottimo nella parte assegnatagli il Dandini di Modestas Sedlevicius, dal
timbro ambrato e che offre un personaggio davvero imprevedibile, tanto da portare
il pubblico al riso in più occasioni. Cecilia Lee e Chiara Tirotta sono due
fantastiche bisbetiche sorellastre, dotate di voci deliziose oltre che di buona
propensione al recitato. Chiude il cast Simon Lim come Alidoro che forse ci
convince di più in altro repertorio, ma ne apprezziamo come sempre il colore della voce profonda che lo porta spesso ad interpretare ruoli
austeri.
Il coro della Fondazione Arena, partecipe e preciso, è stato
preparato da Vito Lombardi.
L’Orchestra diretta dal
braccio di Sebastiano Rolli concede ampio respiro ai cantanti, lascia
godere la musica di Rossini rispettando i suoi tempi, senza mai abbandonare la
scena e con precisa cura delle dinamiche, offrendo una lettura puntuale e non
genericamente farsesca della partitura.
Successo davvero convinto per tutti: interpreti, direttore ed
equipe della regia, con particolari ovazioni a Cenerentola che saluta il pubblico
dalla carrozza luminescente.
Maria
Teresa Giovagnoli
LA
PRODUZIONE
Direttore d’orchestra Sebastiano Rolli
Regia e luci Paolo
Panizza
Scene Franco
Armieri
Costumi Valerio
Maggioni
Coreografia Lino
Villa
Maestro del Coro Vito Lombardi
Maestro del Coro Vito Lombardi
GLI INTERPRETI
Don Ramiro, Pietro Adaini
Principe di Salerno
Dandini, Suo Cameriere Modestas Sedlevicius*
Don Magnifico, Giovanni Romeo*
Barone di Monte Fiascone
Clorinda Cecilia Lee*
Tisbe Chiara Tirotta*
Angelina, Sotto il Nome Aya Wakizono*
Dandini, Suo Cameriere Modestas Sedlevicius*
Don Magnifico, Giovanni Romeo*
Barone di Monte Fiascone
Clorinda Cecilia Lee*
Tisbe Chiara Tirotta*
Angelina, Sotto il Nome Aya Wakizono*
di Cenerentola
Figliastra di Don Magnifico
Alidoro, Simon Lim
Alidoro, Simon Lim
Filosofo, maestro di Don
Ramiro
* Solisti dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano
Direttore del Corpo di Ballo Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Allestimento della
Fondazione Arena di Verona in collaborazione con Opera Futura
ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA
DI VERONA
FOTO ENNEVI, FONDAZIONE ARENA DI VERONA