Il circolo Verona Lirica prosegue con i suoi
concerti all’insegna della bella musica ed assegnando il premio alla carriera
agli artisti che si sono resi meritevoli in questi anni di rappresentazioni di
successo in giro per il mondo. Ieri è stata la volta del tenore Carlo
Ventre e del baritono Silvano Carroli, il primo per i
successi che ottiene da anni con grandi consensi nei principali teatri d’Opera,
in particolare per il suo modo di interpretare il ruolo di ‘Radames’ nell’ Aida
di Giuseppe Verdi; il secondo per celebrare tutta la sua onorata carriera da
baritono, in produzioni storiche che difficilmente si vedono oggigiorno (come
egli stesso ha sottolineato nel ringraziare i presenti). Uno schermo sul
palcoscenico ha mostrato una storica esecuzione della cabaletta ed aria di Ezio
dal verdiano Attila, interpretate qualche anno fa in Arena dal baritono, con
grande commozione del presidente dell'Associazione Tuppini ed applausi di riconoscimento del
pubblico.
La squadra messa a punto per il concerto ha
visto impegnati il tenore premiato, insieme al soprano Seda Ortac, il baritono Simone
Piazzola, ed il basso Marco Spotti, come sempre
accompagnati dal Maestro Patrizia Quarta al pianoforte, con
mano consapevole e puntuale.
Il soprano Seda Ortac ha offerto arie di
Abigaille dal Nabucco di Verdi, dalla Gioconda di Ponchielli, dalla Turandot di
Puccini, ed in duetto con Ventre l’aria dalla Tosca di Puccini ‘Mario! Mario!..’,
nonché ‘Pur ti riveggio, mia dolce Aida’ , naturalmente di Verdi. La voce del
soprano è certamente di timbro molto acuto, ed infatti nel registro di testa
offre le migliori prestazioni, anche con buon volume d’emissione, tant’è che l’aria
‘In questa reggia’ ci è parsa la migliore, proprio perché più adatta a queste caratteristiche;
certamente ha le doti per migliorare anche la gamma centrale, ove il suono
tende leggermente ad indebolirsi.
Carlo Ventre, oltre ai duetti con la collega, ha
cantato arie dalla Manon Lescaut di Puccini, l’immancabile ‘Nessun dorma’ dalla
citata Turandot, ed il bis a ringraziamento del premio, ‘Granada’, ove la sua
potenza di emissione ha potuto essere sfogata liberamente, mentre il talaltre
esecuzioni potrebbe essere anche più contenuta.
Come ormai ci ha abituati, il baritono Simone
Piazzola ha eseguito con classe ed intensa partecipazione le sue arie,
rendendo quasi possibile immaginare un palcoscenico allestito per una
produzione intera, tanto egli si immedesima in ciò che esegue, senza mai essere
eccessivo, con grazia e bella voce piena da baritono: arie dalla Lucia di
Lammermoor di Donizetti, dalla Traviata di Verdi, nel cui ruolo di Germont è
particolarmente a suo agio, e la meravigliosa ‘Morte di Rodrigo’ dal Don Carlo,
sempre di Verdi.
Infine, il basso Marco Spotti ha eseguito
arie dal Macbeth, I Masnadieri ed il Simon
Boccanegra di Verdi, e dalla Gioconda di Ponchielli, con timbro di basso di
buona forza, ma che potrebbe donare di più in quanto ad interpretazione.
Con la consueta targa agli artisti premiati per
la loro presenza, ed un accenno al duetto d’amore Zerlina/Don Giovanni dalla
celebre opera di Mozart di Carroli con l’esordiente Anna Consolaro, si è chiuso anche questo festoso concerto
domenicale, presentato anche stavolta dal simpatico Davide Da Como della Fondazione Arena di
Verona.
MTG