Quando
lasciare il proprio posto a teatro è veramente un sacrificio, quando si
vorrebbe che la musica continuasse ancora a risuonare e a colpire dritto ai
cuori dei presenti.. Sono innumerevoli le sensazioni raccolte dopo il meraviglioso
concerto lirico tenutosi ieri al Teatro Comunale Città di Vicenza. Nel pieno
dei festeggiamenti carnevaleschi, un gala lirico di grande qualità artistica ha
letteralmente estasiato il pubblico che non finiva più di applaudire.
Grazie anche alla collaborazione col Maestro Giampaolo Bisanti, da quest’anno direttore
principale dell’Orchestra Olimpica, nella stagione in corso i vicentini stanno
apprezzando eventi di incredibile valore musicale, i migliori degli ultimi
anni, che registrano sin dal primo appuntamento il tutto esaurito. In questa
ottica i due interpreti dell’appuntamento di Carnevale sono stati due
acclamatissimi Artisti di fama internazionale: il soprano Silvia dalla Benetta ed
il baritono Luca Grassi.
Un
programma ricco ed appassionante ha dato pieno risalto alle doti vocali e
tecniche dei due protagonisti ed alle prodezze dell’orchestra. Musiche di Verdi,
Bellini, Mozart, Mascagni: arie e sinfonie celeberrime, con un’attenzione particolare
a Verdi e alle opere della trilogia popolare, in linea con i festeggiamenti per
il bicentenario della nascita del compositore che si stanno susseguendo in
tutti i teatri del mondo.
Il
soprano Silvia dalla Benetta è un’interprete raffinatissima e
straordinariamente preparata, che ha conquistato tutti i presenti con la sua
verve interpretativa e la bellezza della sua voce. Sin dall’aria “Ah fors’è lui…Sempre libera”, dalla
celeberrima Traviata verdiana, ha mostrato la sua stoffa: le agilità sono sicure, la
voce è ricca di sfumature, il colore è caldo e corposo nel registro medio e
diventa cristallino quando sale sull’ottava acuta. Il soprano possiede una perfetta
padronanza del suo strumento, ed interpreta sentitamente ogni singola aria del
concerto, come sa fare chi calca le scene dei più importanti teatri mondiali da
anni.
La raggiunge successivamente sul palco il bravissimo baritono Luca
Grassi nello struggente duetto tra il Padre di Alfredo, Giorgio
Germont, e Violetta. Interessante voce, il sammarinese è in grado di arrivare
sino ai suoni più infidi del registro basso e la voce corre sciolta in avanti nella sala,
grazie al suo volume considerevole, sicura anche nella gamma più acuta .
L’intesa col soprano vicentino riesce a dar vita ad un pezzo davvero
commuovente. Sempre da Traviata poi ‘Di
Provenza il mar il suol’, eseguita dal baritono, ha strappato molti
applausi di ammirazione ed è stata forse la sua più sentita esecuzione.
La
splendida sezione del secondo atto di Rigoletto, con protagonisti Gilda e suo
padre, con finale dell’appassionata ‘Sì vendetta, tremenda
vendetta’ , ha regalato ancora un momento di grande musica e spettacolo. Atmosfere
quasi epiche ha offerto il soprano vicentino con una memorabile ‘Casta diva’ dalla Norma di Vincenzo
Bellini, con ammirevole fusione con l’orchestra. Inoltre da Il Trovatore, l’aria del Conte di Luna “Il Balen del suo sorriso”, una delle più
applaudite della serata, seguita dall’aria di Leonora “D’amor sull’ali rosee” e dal potente duetto tra i due protagonisti
“Mira di acerbe lagrime”, bissato a fine serata per ringraziare il caloroso pubblico.
Il
programma si è concluso con il duetto tra Amonasro e Aida dal Terzo Atto, una
delle pagine più toccanti e forti del melodramma italiano.
L’Orchestra
del Teatro Olimpico ha potuto dare sfoggio di sé grazie alle note del dolce e
carezzevole “Preludio” da La Traviata
di Giuseppe Verdi, in apertura concerto, eseguito con la dolcezza ed eleganza
che contraddistingue questo pezzo introduttivo di una delle più popolari opere
verdiane, per poi colpire nel segno col Preludio del Rigoletto, nonché nella
seconda parte, con la sinfonia da ‘Le
nozze di Figaro’di Mozart, e l’Intermezzo
dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, a mettere in risalto quanto l’Orchestra
del Teatro Olimpico migliori prova dopo prova. Con questi pezzi di incredibile
difficoltà e raffinatezza, ancora una volta il Maestro Giampaolo Bisanti ha fatto capire chiaramente dove vuole portare
la sua OTO: l’eleganza esecutiva e la sensibilità che lo contraddistinguono risuonano
nell’orchestra con una sempre maggiore puntualità, ricchezza nei suoni e
sfumature assolutamente in linea con le scritture originali.
Con
degli interpreti di prim’ordine come quelli che abbiamo avuto il piacere di
ascoltare un concerto lirico non poteva che registrare un grande successo,
confermato sin dalle premesse. La stagione sinfonica si chiuderà con l’ultimo
appuntamento a fine marzo, in attesa di un altro straordinario anno con la OTO.
MTG