lunedì 21 gennaio 2013

I MASNADIERI, GIUSEPPE VERDI – VENEZIA, TEATRO LA FENICE, DOMENICA 20 GENNAIO 2013, ORE 15,30


Ancora una volta siamo calati nel passato storico di un grande popolo, grazie ad un’opera di Giuseppe Verdi; un altro salto nel tempo per soffrire ed imparare con le gesta di eroi- attori, e godere di altissimi e intensi momenti musicali. Siamo nella Germania del sedicesimo secolo, nel pieno di una terribile faida famigliare: un figlio crede di essere stato bandito dal padre, a mezzo una falsa lettera scritta dal fratello; decide quindi di mettersi a capo di una masnada di banditi per vendicarsi, macchiandosi di crimini efferati a sua volta; ama ricambiato una angelica fanciulla, che alla fine sarà essa stessa una delle sue vittime...

Insomma un vero dramma in piena regola con tutti i crismi del caso: storia, guerra, amore e odio fraterno, morte. Il tutto esaltato dalla potenza drammatica della musica verdiana, che richiama con le sue note in ogni momento alla violenza della battaglia, per poi sciogliersi nell’intensità dell’amore profondo … Questa in estrema sintesi l’opera I Masnadieri, produzione in collaborazione con il San Carlo di Napoli che la ha ospitata la scorsa primavera, e che in questi giorni è riproposta al Teatro La Fenice di Venezia, per proseguire con le celebrazioni verdiane, iniziate lo scorso novembre 2012.
Andata in scena il 22 luglio 1847 all’ Her Majesty’s Theatre di Londra per la prima volta, fu tratto a suo tempo dalla tragedia omonima Die Räuber di Friedrich Schiller, scritta a fine secolo XVIII e che piacque molto al grande compositore, proprio per i temi affrontati.

Gabriele Lavia però sposta il tutto molti secoli più avanti, vicino ai giorni nostri. Ci troviamo in una specie di angolo suburbano, ove le pareti dei palazzi sono completamente ricoperte da graffiti inneggianti alla libertà. La scena creata con Alessandro Camera resta sostanzialmente questa per tutta la recita, con al centro dei lampioni di ferro sottile sparpagliati sul palco, una struttura di legno, su cui nel secondo atto penderà un crocifisso enorme, a simboleggiare la supposta sepoltura del conte, ed una poltrona posta innanzi alla scena in luogo di un letto, ove all’occorrenza gli interpreti vi si adagiano. Probabilmente il regista vuole sottolineare il fatto che tematiche del genere siano adatte ad ogni epoca, e del resto qui i Masnadieri sono di fatto una banda giovanile di ribelli disperati, pronti a tutto per un futuro migliore di libertà , senza temere un sicuro destino di sconfitta e morte. Infine, i costumi moderni di Andrea Viotti  (cappotti e giacche di pelle) concorrono a sottolineare l’atemporaneità di suddetti ideali.

Per dar vita al ruolo di Carlo è stato chiamato il tenore Andeka Gorrotxategui. La sua interpretazione è stata notevolmente accorata, grazie allo strumento vocale di cui è in possesso: una voce che si spinge in avanti con forza e corre via nella sala. Buona l’interpretazione del suo personaggio sul palco.
Giacomo Prestia ha offerto un ottimo Massimiliano. Il basso non è nuovo al ruolo e lo ha certamente nelle sue corde. Possiede una voce profonda che si tramuta quasi in tenebrosa nel sottolineare il dramma delle parole cantate nei momenti più intensi. Imprime la giusta forza e pathos al personaggio, grazie anche alla buona intesa col personaggio di Amalia, evidenziata bene dal duetto nel primo atto.
Convincente e assolutamente grande l’interpretazione del ‘villain’ dell’opera, il Francesco di Artur Rucinski: il baritono riesce a dare il giusto carattere al deforme fratello malvagio, sia con il canto che con le movenze in scena. Sottolinea con maestria le parole, sfruttando ora il registro grave per momenti di riflessione, ora il registro più acuto nelle fasi più concitate.

Una splendente Maria Agresta è l’infelice Amalia. La sua voce piena ed armoniosa in tutta la gamma le permette di dare anima e corpo al suo ruolo centrandolo con vera arte. Sul palco è sicura e la sua sofferenza è espressa con profondità di carattere, così come vera è la gioia nello scoprire i suoi cari ancora vivi nel secondo atto, mostrando doti attoriali notevoli. La sua tecnica è stata apprezzata in tutte le arie che il suo personaggio offre, con scale, acuti, trilli e pianissimo eseguiti correttamente e con sentimento.

Un buon Cristiano Olivieri è Arminio: il tenore mostra bel colore nella voce chiara ed interpreta con forza e carattere il suo personaggio. Anche il ruolo di Rolla ci è parso convincente nel complesso, interpretato da Enrico Masiero.  Cristian Saitta è altrettanto valido nel breve ruolo del pastore Moser.
La sezione maschile del coro del Teatro la Fenice, diretto da  Claudio Marino Moretti, ha mostrato un bel carattere e doti interpretative in quest’opera che ne da’ grande rilievo, accompagnando gli artisti in scena col giusto vigore.
Al debutto nella direzione di questo dramma verdiano il giovane Maestro Daniele Rustioni. La sua interpretazione della partitura è molto attenta: cerca di non scivolare mai nell’esagerazione, né nell’eccessivamente tragico e quindi pesante, né nel carattere ‘bandistico’ che taluni momenti potrebbero ispirare, col ritmo incalzante delle note. Intensa la sinfonia in apertura che ha guadagnato lunghi applausi. Attento ad ogni dettaglio, sia musicale che vocale, ha dato tanto ed il pubblico lo ha grandemente applaudito per la particolare ‘verve’ che ha impresso alla sua conduzione.
Premiati tutti gli interpreti dal pubblico entusiasta, che si possa definire Verdi minore o meno, la sua musica resta un dono per il nostro Paese, che continua ad illuminare le sale dei teatri in tutto il mondo con la sua stupefacente bellezza.

MTG


LA PRODUZIONE

Maestro concertatore           Daniele Rustioni
e direttore
Regia                                     Gabriele Lavia
Scene                                     Alessandro Camera
Costumi                                 Andrea Viotti

GLI INTERPRETI

Massimiliano,                        Giacomo Prestia
conte di Moor
Carlo di Moor                        Andeka Gorrotxategui
Francesco di Moor                Artur Rucinski
Amalia                                    Maria Agresta
Arminio                                 Cristiano Olivieri
Moser                                     Cristian Saitta
Rolla                                      Enrico Masiero

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti

con sopratitoli
nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice
in coproduzione con Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli
nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi