lunedì 16 settembre 2013

CARMEN, GEORGES BIZET, VENEZIA – GRAN TEATRO LA FENICE, domenica 15 settembre 2013, ore 15,30

Con una lodevole iniziativa legata ai contenuti ed alle tematiche affrontate, il Teatro La Fenice di Venezia riprende questa produzione di Carmen, collegandola alla campagna per la libertà delle donne ed alla lotta contro il femminicidio. In un' ambientazione tutt’altro che tradizionale, questo allestimento, privo di fronzoli e di tipici riferimenti al folclore spagnolo, si colloca tra l’epoca del Franchismo e più o meno i giorni nostri. La storia si svolge in quartieri malfamati, e vi è un accenno alla Spagna dai costumi che le amiche di Carmen, Frasquita e Mercedes, indossano nel secondo atto, in quella che dovrebbe essere la taverna di Lillas Pastia, nonché da una enorme effige di toro che è posta troneggiante a sfondo del palco, lasciata poi cadere giù per svuotare del tutto la scena in preparazione del finale. In realtà sul palcoscenico non c’è mai praticamente nulla, salvo una cabina telefonica e delle Mercedes su cui i nostri personaggi saltano e corrono come dei ragazzacci di quartiere.

Come spesso avviene, se scarna fino all’osso è la scenografia, è nelle intenzioni di regista e scenografo il sottolineare il dramma interiore dei personaggi in scena e far risaltare su tutto le loro azioni/reazioni, il loro sentire, le passioni ed il conseguente dolore; in sintesi l’interpretazione stessa degli artisti.
Purtroppo le cronache sono piene di donne uccise da ex fidanzati gelosi, e qui Calixto Bieito ed Alfons Flores, regia e scene, hanno voluto proprio attualizzare la vicenda portandoci in un atto di cronaca vissuto nel suo compimento. Non solo dramma, ma molta sensualità nelle azioni narrate, con presenza di nudità e scene piuttosto esplicite, come a voler sottolineare la carnalità del racconto posto in essere, scevro delle delicatezze di tante altre edizioni dell’opera.

Su tutti la sensualità di Carmen, che domina prepotentemente sugli uomini che la circondano senza dare loro la minima importanza: donna forte, volitiva, che insegue la libertà così cara agli spiriti bohémien. La stessa Micaëla è qui un’innamorata che non perde occasione per ‘provarci’ col suo Don José, e addirittura regala il gesto ‘dell’ombrello’ alla sua rivale Carmen quando ottiene di essere seguita  dall’amato, per l’estremo saluto alla madre morente. Forse un po’ stereotipata l’immagine della donna che conquista e al tempo stesso distrugge tutto quello che tocca, assalita da uomini che le girano intorno, disposti persino ad arrampicarsi sulla cabina telefonica mentre è impegnata in una telefonata; e anche l’attirare a sé e poi respingere con uno spintone il pretendente di turno è cosa già vista, ma nell’insieme questa messa in scena ha il merito di svecchiare un’opera che risulta già attualissima nei contenuti.

Brillante il cast in scena e buono dal punto di vista musicale.   
Spicca la figura di Veronica Simeoni. La sua Carmen risponde all’appello del regista con una interpretazione asciutta,  che esprime fascino e potere al femminile, senza troppo esagerare, forte di una voce importante dalle tinte brune.
Il suo spasimante è una accorato Stefano Secco. Pur con un vibrato molto accentuato sull’acuto, il colore chiaro e brillante della sua voce lo rendono degno compagno di scena per la sua Carmen.

Interprete di certa eleganza e stile è Alexander Vinogradov. Il basso interpreta un toreador quasi in opposizione agli altri interpreti debosciati, come se la sua attività di matador di tori lo nobilitasse per assurdo rispetto ai comuni mortali che lo circondano. E’ talvolta infatti posto più in alto dei suoi compagni in scena, da cui può slanciare la sua voce molto scura.

Come detto una Micaëla affatto bambolina indifesa è Ekaterina Bakanova, il cui ruolo è interpretato con scioltezza e dinamicità. Pur se di maggior carattere è il suo personaggio rispetto al solito, qualche mezza voce in più lo avrebbe reso ancora più espressivo e valorizzato maggiormente la bella voce di cui dispone.
Corretti nell’insieme Dario Ciotoli e Matteo Ferrara, di cui si apprezzano soprattutto le doti attoriali nei ruoli di Moralès e Zuniga.

Cesare Baroni  ‘veglia’ sulle sue creature in scena con il suo ben recitato ruolo di Lillas Pastia, mentre simpatiche e di spirito le compagne di avventura Frasquita e Mercedes, Sonia Ciani e Chiara Fracasso, che con gli spavaldi Francis Dudziak e Rodolphe Briand, nei ruoli di Le Dancaïre e Le Remendado, completano il folto cast.
Bravo ancora una volta il coro preparato da Claudio Marino Moretti con i Piccoli Cantori Veneziani di Diana D’Alessio.

Diego Matheuz, alla guida dell'orchestra veneziana, apre la serata con una incalzante ouverture, per poi concedere tempi più allungati soprattutto nelle arie principali, quasi a voler sottolineare con le note ogni parola e farne risaltare il significato.
Il pubblico che ha visto una discreta partecipazione di cugini francesi ha sinceramente applaudito e salutato con affetto tutti i protagonisti, premiando dunque questa produzione davvero particolare.

MTG


LA PRODUZIONE

Maestro concertatore e direttore  Diego Matheuz
Regia                                               Calixto Bieito 
Scene                                               Alfons Flores
Costumi                                           Mercè Paloma 
Light designer                                 Alberto Rodriguez Vega

GLI INTERPRETI

Don José                                           Stefano Secco
Escamillo                                           Alexander Vinogradov

Le Dancaïre                                      Francis Dudziak
Le Remendado                                 Rodolphe Briand
Moralès                                             Dario Ciotoli
Zuniga                                               Matteo Ferrara
Lillas Pastia                                      Cesare Baroni
Carmen                                             Veronica Simeoni
Micaëla                                             Ekaterina Bakanova
Frasquita                                          Sonia Ciani
Mercédès                                         Chiara Fracasso 

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Maestro del Coro Claudio Marino Moretti
Piccoli Cantori Veneziani
Maestro del Coro Diana D’Alessio

in lingua originale con sopratitoli in italiano e in inglese

coproduzione Gran Teatre de Liceu di Barcellona, Fondazione Teatro Massimo di Palermo, 
Fondazione Teatro Regio di Torino e Fondazione Teatro La Fenice di Venezia