Certe serate nascono davvero sotto una felice stella. Così è stata quella
di ieri sera per Nabucco, che siamo tornati a vedere in Arena con un cast
completamente diverso. Gremita in ogni ordine di posto sia in platea che sulle
gradinate, con il cielo limpido ed una luna splendente, ancora una volta la
storia di Nabucodonosor e delle sue figlie ha preso vita, con un cast stellare
che, complice forse anche l’atmosfera creata dal pubblico molto partecipe, ha
fatto ricordare i fasti di una volta.
Abbiamo già scritto della regia tradizionale e un po’ statica, firmata di
Gianfranco de
Bosio con scene di Rinaldo Olivieri,
ripresa ancora una volta per l’anfiteatro
lirico più famoso al mondo. Ma bisogna anche aggiungere che per gli amanti del
classico per eccellenza risulta sempre azzeccata e probabilmente non stancherà
mai. Inoltre i costumi sgargianti creati per questo allestimento contribuiscono
non poco ad arricchire quanto proposto in scena. Così il tempio, la città di
Gerusalemme, la reggia di Babilonia, e naturalmente le folle a riempire il
palcoscenico, pur essendo ‘datati’, rendono comunque giustizia alla storia
narrata. Se poi il cast è quello di ieri sera, allora il gradimento è
assicurato.
Grandissima attesa
ben ricompensata per il tenore Plácido Domingo,
che rappresenta soprattutto quest’anno una figura di padre artistico del Festival.
Indossa le vesti di Nabucco, cantando quindi nell’area baritonale, che evidentemente
ora sente più congeniale alle sue corde. L’Artista si da’ al cento per cento
sul palcoscenico: senza mai darsi tregua impersona il ruolo del titolo con una
intensità che metterebbe davvero a dura prova la resistenza di chiunque. Ed è straordinaria
la sapiente maestria, che soltanto esperienza e tecnica possono donare, con cui
risolve i punti più impervi, ove chiaramente una voce baritonale pura sarebbe
stata più a suo agio, come egli solo sa fare.
Degna compagna
d’avventura la malvagia ed intensa Abigaille di Amarilli Nizza. Soprano di innegabile presenza scenica, il suo carisma cattura per tutta la
durata della rappresentazione. Sembra di provare le sue stesse emozioni, tanto
ella riesce a trasmettere in scena con la sua interpretazione. L'Artista è sicura in tutta la gamma del suo registro, risolve i salti di ottava senza colpo ferire, dotata di un centro corposo che sfocia in bellissimi
acuti potenti e precisi. Si muove sul palco in piena armonia
col collega Domingo, come ha evidenziato il duetto ‘Donna, chi sei?. Di straordinaria bellezza ‘Anch'io dischiuso un giorno’, che corona una prova maiuscola e da manuale.
Notevole anche
la prova di Raymond Aceto.
Subito si pone con autorevolezza sulla scena, offrendo uno Zaccaria di classe e
piglio severo che contribuisce al successo della serata. La sua voce è maestosa
e cavernosa allo stesso tempo, che unita a doti attoriali di pregio, gli
consentono di offrire una prova azzeccatissima e pertanto lungamente
applaudita.
Ismaele è un
corretto Giorgio Berrugi.
La voce del tenore è di bel velluto, agile e sicura. Soffre un po’ i
limiti registici, ma può esprimere ugualmente le sue doti, in particolare evidenza nel duetto 'Fenena! O mia diletta!', offrendo una prova dignitosa e del tutto in linea con la
serata.
Buona la
prova di Geraldine Chauvet,
Fenena, che non possiede il carisma delle sua antagonista, ma si fregia di una voce
melodiosa dal suono dolce che le consente di ben figurare sul palco.
Gli altri
protagonisti Gianluca Breda
, il Gran sacerdote di Belo, Cristiano Olivieri,
Abdallo, e Francesca Micarelli,
nelle vesti di Anna, si inseriscono degnamente a completamento del cast.
Il maestro Julian Kovatchev
conferma la sua direzione energica e ieri è parso in particolar modo coinvolto nella
conduzione orchestrale, anch’egli galvanizzato dalla particolare atmosfera
della serata.
Il coro
diretto da Armando Tasso è parso in forma migliore rispetto al precedente
ascolto, forte di un contorno decisamente motivante.
Atmosfera di
grazia per tutti i protagonisti, premiati dagli applausi scroscianti che per
diversi minuti il pubblico ha rivolto loro al termine, con in primis il Maestro
Domingo e la Signora Nizza.
MTG
LA PRODUZIONE
Direttore d'orchestra
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Julian Kovatchev
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Regia
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Gianfranco de Bosio
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Scene
Direttore del coro
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Rinaldo Olivieri
Armando Tasso
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GLI INTERPRETI
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Nabucco
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Plácido Domingo
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Ismaele
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Giorgio Berrugi
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Zaccaria
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Raymond Aceto
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Abigaille
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Amarilli Nizza
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Fenena
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Geraldine Chauvet
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Gran
Sacerdote di Belo
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Gianluca Breda
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Abdallo
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Cristiano Olivieri
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Anna
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Francesca Micarelli
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ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA