Ultimo
appuntamento con le serate speciali in Arena che vedono nelle vesti di cantante
il beniamino del pubblico Placido Domingo. Il gala di ieri
sera è stato completamente dedicato al concorso lirico internazionale che il
Maestro ha creato nel 1993 e che quest’anno festeggia i suoi primi vent’anni: Operalia, the World Opera Competition. Da
questa competizione, un folto numero di stelle è stato lanciato nel firmamento
del panorama lirico mondiale ed oggi questi straordinari artisti si esibiscono
nei più importanti teatri al mondo.
Così,
in un anno colmo di celebrazioni, per omaggiare la Fondazione Arena che
festeggia il suo centenario, la competizione si sta svolgendo in questi giorni
al teatro Filarmonico di Verona, e vedrà salire sul palco dello stesso teatro i
finalisti di questa edizione il prossimo 25 agosto per il gran finale. Non poteva dunque mancare un concerto che
vedesse come protagonisti alcuni dei vincitori degli scorsi anni, accolti sul
palcoscenico con la complicità e la famigliarità di un ospite che riceve i suoi
amici ad una grande festa.
Questi
i protagonisti della serata: Inva Mula (1°cl. 1993), Pretty
Yende (1°cl. 2011), Irina Lungu (Premio CulturArte 2004),
Ana
María Martínez (Premio Zarzuela 1995), Giuseppe Filianoti (2°cl.
1999), Stefan Pop (1°cl. 2010), Orlin Anastassov (1°cl. 1999), Carmen
Giannattasio (1°cl. 2002 e Premio del Pubblico), Vitalij Kowaljow (1999
Premio CulturArte).
Nonostante
queste lusinghiere premesse, lo spettacolo è apparso un po’ sotto tono in
generale, ma con note positive per
alcuni interpreti.
Ad
aprire le ‘danze’ naturalmente Placido Domingo con il ruolo di Gérard
per l’aria “Nemico della patria?!” dall’Andrea Chénier di Giordano;
successivamente, sempre come baritono, il lungo duetto “Madamigella Valéry” in
cui ha interpretato Giorgio Germont, insieme alla Violetta Valéry di Ana
María Martínez.
Nella seconda parte ha duettato con Stefan
Pop in “C’était le soir!... Au fond du temple saint” da Les Pêcheurs de
perles di Bizet, ed ancora è stato Marcello per la Bohéme di Puccini nel duetto
“In un coupé?... O Mimì, tu più non torni” col Rodolfo di Giuseppe Filianoti .
Infine, l’aria “Udiste? Come albeggi” dal
Trovatore di Verdi come Conte di Luna insieme a Carmen Giannattasio nei
panni di Leonora. Il grande Maestro si muove con stile in una tessitura più 'agevole' per così dire, ed ogni pezzo è eseguito sempre con la stessa passione, energia
e padronanza scenica di sempre.
Per
il soprano Pretty Yende, l’aria “Ah! Tardai troppo… O luce di quest’anima”,
dalla Linda di Chamounix di Donizetti, che la vede elegante interprete dotata
di una interessante agilità vocale e discreta presenza scenica.
Il
tenore Giuseppe Filianoti, oltre a duettare con il padrone di casa, ha
eseguito l’aria di Federico “È la solita storia del pastore” dall’Arlesiana di
Cilea. Il tenore possiede un timbro vocale morbido e setoso. Tende un po’ a spingere sull’ottava
acuta, ma non manca di espressività esecutiva.
Una
delle migliori della serata, la splendente Irina Lungu è stata una appassionata
Juliette dalla famosa opera shakespeariana musicata da Gounod con “Dieu!... Amour, ranime mon courage” ,
nonché una intima e sofisticata Violetta nella celebre aria della Traviata di Verdi
“È strano!... Sempre libera”. Dotata di una voce possente e ben salda anche nel
registro acuto, è apparsa in ottima forma figurando ottimamente sulla scena.
Meno
incisivo il basso Orlin Anastassov, che ha eseguito dal verdiano Macbeth l’aria
di Banco “Studia il passo, o mio figlio!… Come dal ciel precipita”. Fatica nella zona più grave e talvolta il suono risulta leggermente intubato e coperto dall’orchestra.
Corretta
nella sua interpretazione del duetto dalla Traviata con Germond/Domingo il soprano Ana
María Martínez . La sua voce è di bella pasta acuta e pur non emozionando come l’aria richiederebbe, l’interprete
è partecipe ed in buona intesa col collega sul palco.
Interessante
la voce di Stefan Pop, che da solo ha eseguito l’aria di Rodolfo dal primo
atto di Bohéme. Corretto nell’insieme, è giunto al termine leggermente
affaticato. Più a suo agio nel duetto col Maestro Domingo.
Dal
Faust di Gounod, Inva Mula è stata Marguerite con “Ô Dieu! que de bijoux!” ,
delicata e soave come la sua voce.
Il bravo Vitalij
Kowaljow ritorna con successo dopo il gala di
qualche giorno fa, con l’aria del Duca dalla Lucrezia Borgia di Donizetti “Vieni:
la mia vendetta… Qualunque sia l’evento”, cantata agilmente con la sua voce bruna e di classe.
Trovatore
per Carmen
Giannattasio, altra interprete di spicco del concerto, con
“Tacea la notte placida…”, cantata con espressività, ottimo fraseggio e grande
carisma, confermando poi la sua splendida prova con Domingo nel duetto dalla
stessa opera “Udiste? Come albeggi..” .
Dalla buca e non sul palco, l’orchestra della Fondazione Arena di Verona è stata
diretta dall’ormai di casa Maestro Daniel Oren. Pur avendo dato molto
in partecipazione ed enfasi nel condurre come suo solito, il direttore non ha
dato alla compagine musicale la brillantezza a cui ci ha abituati in altre
serate, facendo percepire anche diversi problemini di imprecisione qua e là,
che hanno quindi compromesso il feeling col palcoscenico.
Bis con Ana
María Martínez ed il Maestro Domingo, con un duetto tratto dall’opera
spagnola El gato Montès, rispolverata dal tenore di recente, e poi tutti
insieme ancora con Lucia di Lammermoor.
La
serata è stata premiata calorosamente dal pubblico non numeroso, ma contento e
plaudente.
MTG