mercoledì 23 marzo 2016

CARMEN, G. BIZET – TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, MARTEDI’ 22 MARZO 2016

Una nuova produzione della Carmen di Bizet va in scena al Comunale di Bologna nell’allestimento curato dal regista Pietro Babina che si occupa anche delle scene ed è coadiuvato da Gianni Marras per quanto concerne la regia in modo specifico. Vero è che di regie originali ne abbiamo viste tante, che si può anche affermare che certa tradizione risulta ormai sorpassata, che bisogna lasciare spazio all’immaginazione e svecchiare situazioni o vicende, che le licenze registiche ormai sono all’ordine del giorno, ma che si possa trasformare un capolavoro in una specie di fenomeno da baraccone introducendo in scena qualsiasi cosa venga in mente ci sembra davvero esagerato.  


C’è veramente di tutto in questo allestimento. Un mimo travestito da mago, spettacoli di illusionismo, gente che scompare e compare da un baule in scena, i bimbi del coro di voci bianche travestiti da diavoletti rossi con tanto di mini forcone, contrabbando di clandestini  migranti in cerca di una nuova patria nella ricca Europa, cartelloni pubblicitari che reclamizzano una compagnia aerea low cost dal nome Biz Jet (sic..). I personaggi si muovono in atteggiamenti grossolani, a tratti ridicoli, e sono tutti operatori turistici ingaggiati per intrattenere il pubblico di turisti in visita in Spagna. Cosa c’entra questo con Carmen? Poco a nostro avviso. La sensazione è che tante idee siano state messe insieme senza trovare una collocazione precisa. Dipingere un teschio sul volto del pur bravissimo mago Andrea Fidelio, oppure sulle carte da gioco giganti rette dai diavoletti, sembra un modo un po’ debole per rendere l’idea della morte che incombe; il traffico umano in luogo delle sigarette per attualizzare i contenuti ha poco a che fare con la vita della sigaraia, Micaela che spunta da una cassapanca è una scena che provoca quasi ilarità: infine la tecnica del metateatro è a dir poco inflazionata e vedere Carmen che da morta si rialza quasi immediatamente per raccogliere gli applausi della folla radunata in arena sembra quasi pittoresco.. Gianluca Sbicca firma i costumi assolutamente in linea con l’allestimento, ma consentiteci di definire veramente bruttini i poveri bimbi in tutine rosse aderenti. In definitiva un vero peccato, perché non riusciamo proprio a trovare nulla di coerente in questo spettacolo con l’opera di Bizet.

Certe scelte registiche hanno condizionato anche il fronte interpretativo dei personaggi principali.  Carmen è sì una operaia, ma i suoi modi sono troppo rozzi e poco femminili, eppure abbiamo visto Veronica Simeoni impersonare una sensualissima Carmencita in altre occasioni; molto bene sul fronte vocale: uniforme, bel fraseggio morbido e tanto di cappello per la sua Habanera precisa e volitiva, nonostante i tempi secondo noi fin troppo larghi del direttore.

Maria Katzarava risulta persino un po’ melensa come Micaela rispetto agli altri personaggi. Qualche imperfezione vocale dovuta ad un suono talvolta flautato non pregiudica nel complesso un ruolo gestito correttamente. Roberto Aronica utilizza una voce alquanto in forma per impersonare un Don Josè sanguigno e ruspante; Simone Alberghini  è un Escamillo quasi macchiettistico e dalla voce sempre più proiettata verso il timbro baritonale. Fraschita e Mercédès sono interpretate da Sonia Ciani e Antonella Colaianni dall’interessante timbro vocale. Più o meno sullo stesso piano figurano gli altri interpreti; tra cui ricordiamo:  Maurizio Leoni (le Dancaire), Paolo Antognetti (le Remendado), Massimiliano Catellani (Zuniga) Nicolò Ceriani (Moralès), Alessandro Ciardini (nelr uolo parlato di Lillas Pastia), Lucia Michelazzo (venditrice di arance), Sandro Pucci (lo zingaro).


Bravi ed intonati i piccoli del coro di voci bianche diretto da Alhambra Superchi; ottimo ancora una volta il coro preparato da Andrea Faidutti.

La direzione di Frédéric Chaslin è stata piuttosto morbida nei primi due atti per poi irrobustirsi nei due restanti, arricchendo di colori e sfumature il suono dell’orchestra del Comunale ancora una volta in splendida forma ed in grado di produrre un suono pieno, ampio e commuovente nei momenti topici.
Assente il team registico per questa recita, applausi cortesi per gli interpreti ed il direttore.

Maria Teresa Giovagnoli

LA PRODUZIONE

Direttore
Frédéric Chaslin
Regia e scene
Pietro Babina
Costumi
Gianluca Sbicca
Aiuto regista
Gianni Marras
Aiuto scenografo
Gianluigi Venturini
Maestro del Coro
Andrea Faidutti
Maestro del Coro Voci Bianche
Alhambra Superchi

GLI INTERPRETI

Carmen

Veronica Simeoni
Micaela

Maria Katzarava

Frasquita
Sonia Ciani
Mercédès
Antonella Colaianni
Don José

Roberto Aronica

Escamillo
Simone Alberghini
Le Dancaire
Maurizio Leoni
Le Remendado
Paolo Antognetti
Zuniga
Massimiliano Catellani
Moralès
Nicolò Ceriani
Venditrice di arance
Lucia Michelazzo
Uno zingaro

Sandro Pucci

Lillas Pastia 
Alessandro Ciardini
Il Mago
Andrea Fidelio





Nuova produzione TCBO
Orchestra, Coro, Coro Voci Bianche e Tecnici del TCBO






FOTO ROCCO CASALUCI