Ci sono delle occasioni
in cui è particolarmente piacevole raccontare quanto si è visto ed udito in
teatro e lo spettacolo offerto ieri dalla Fondazione Arena di Verona
costituisce uno di quegli eventi felici. I Carmina Burana di Carl Orff hanno
richiamato tantissima gente dall’Italia e dall’Estero, che ha partecipato
vivamente e con entusiasmo all’ esecuzione di questa cantata scenica che per la
prima volta veniva offerta nell’anfiteatro veronese. In una bella serata
finalmente calda e serena, l’orchestra dell’Arena di Verona diretta dal Maestro
Andrea
Battistoni, il coro della Fondazione di Armando Tasso, insieme al doppio
Coro di Voci bianche, A.LI.VE. di
Paolo Facincani, con l’ A.d’A.MUS. di Marco Tonini, ed i tre solisti: il soprano Nadine Sierra, il controtenore Raffaele Pè ed il baritono Artur Ruciński, hanno regalato musica coinvolgente nell’entusiasmo
generale.
Musicati
dal bavarese Orff ed eseguiti per la prima volta nel 1937, i Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et
choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis sono
stati resi celebri soprattutto per il brano O fortuna che apre e
chiude la composizione, grazie anche al suo utilizzo in numerose colonne sonore
e spot pubblicitari. Ma il fascino che in sé hanno questi brani deriva
soprattutto dalla loro origine remota. In alcune esecuzioni infatti sono
accompagnati anche da danze che evocano le atmosfere medioevali di cui essi
sono intrisi. I 24 canti di cui si compone l'opera di Orff sono tratti da un
manoscritto molto ricco del tredicesimo secolo che ne conteneva oltre trecento,
trovato ad inizio dell’ottocento nell’Abbazia di Benediktbeuern in Germania
(Bura Sancti Benedicti), da cui deriva il nome, poi finalmente catalogati e
pubblicati nel 1847 dallo studioso Schmeller. Sono composti in latino, tedesco antico e provenzale, alcuni dei
quali erano anche musicati, e trattano svariati argomenti: dalla satira e
moralità alla natura, poi al cibo ed alla convivialità, infine all’amore ed
alla religione. La struttura della cantata è circolare, con La Fortuna come filo conduttore, con la sua
ruota che gira e coinvolge tutti
L’utilizzo massiccio delle
percussioni, le melodie coinvolgenti e di facile assimilazione, la maestosità del
coro, ma anche momenti di dolce lirismo quando si parla d’amore o di religione,
sono un cocktail irresistibile sin dal primo ascolto, salutato con successo proprio
sin da quell’8 giugno 1937 a Francoforte.
Nello spettacolo di
ieri sera ha convinto Nadine Sierra per la leggerezza nel canto e la disinvoltura
con cui ha affrontato le asperità della
partitura, con i funambolici balzi in acuto; così come Artur
Ruciński ha dimostrato una incredibile duttilità timbrica unita all’intensità
interpretativa a cui ci ha abituati; corretto anche Raffaele Pè nella non facile esecuzione di Olim lacus colueram.
In formazione compatta il Coro areniano può dare il meglio di sé,
riuscendo a creare uniformità di suono e maggior precisione negli attacchi. Insieme
a loro, come detto, i piccoli dell’ A.LI.VE.
e dell’ A.d’A.MUS.
A rendere possibile il successo dell’esecuzione vi è il fondamentale contributo del
Maestro Battistoni, particolarmente a suo agio in questa composizione che
mostra di conoscere a pieno ed interpretare con personalità
e carattere. Ha gestito questa partitura
tanto articolata e ricca riuscendo a controllare tutti gli elementi, cosa non
facile con i solisti posti alle sue spalle.
Di grande effetto il gioco di luci creato dai tecnici alle spalle del
palco, con dulcis in fundo una esplosione di fiamme ardenti poste tra palco e platea.
Il pubblico ha applaudito con molto calore, quasi festante, fino ad
ottenere il bis della più che celebre O Fortuna,
al termine della quale si è alzato anche in piedi per portare in trionfo tutti i
protagonisti della serata.
Un trionfo anche per la Fondazione Arena, come dovrebbe sempre essere.
MTG
Struttura completa:
Fortuna
Imperatrix Mundi
1.
O Fortuna
2.
Fortune plango vulnera
I. Primo vere
3.
Veris leta facies
4.
Omnia sol temperat
5.
Ecce gratum
Uf dem anger
6. Tanz
7. Floret silva nobilis
8. Chramer, gip die varwe mir
9. Reie
10. Were diu werlt alle min
II. In Taberna
11.
Estuans interius
12.
Olim lacus colueram
13.
Ego sum abbas
14.
In taberna quando sumus
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III. Cour
d'amours
15. Amor volat undique
16. Dies, nox et omnia
17.
Stetit puella
18.
Circa mea pectora
19.
Si puer cum puellula
20.
Veni, veni, venias
21.
In truitina
22.
Tempus est iocundum
23.
Dulcissime
Blanziflor et
Helena
24. Ave
formosissima
Fortuna
Imperatrix Mundi
25.
O Fortuna
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Foto Ennevi per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona