Nella
sera di Ferragosto di questa estate parecchio capricciosa dal punto di vista meteorologico,
a centodieci anni dal suo debutto al Teatro alla Scala di Milano, nonché a novanta
anni dalla morte di Giacomo Puccini, come molti teatri quest’anno, anche la Fondazione
Arena di Verona ha voluto celebrare una delle opere più rappresentate del
compositore toscano, Madama Butterfly, riprendendo l’allestimento di Franco Zeffirelli
che tanto successo ha riscosso nelle passate edizioni in cui è stato proposto, datato
anno 2004 e ripreso fin’ora per quattro volte. Come sempre le ricche
scenografie generano sorpresa e stupore, lasciano spesso il pubblico a bocca
aperta per eleganza, cura pedissequa del dettaglio scenico e per l’incredibile
efficacia in funzione degli eventi. Sembra che la città di
Nagasaki sia quasi incastonata nelle pietre millenarie dell’anfiteatro, con la
foresta di bambù raffigurata sui pannelli nel fondo ad incantare lo sguardo
dello spettatore che colga anche gli effetti luminescenti creati sulle gradinate che
si scorgono alle spalle. Un senso di nostalgia ci pervade grazie alle luci soffuse
in scena, laddove per incanto appare la casetta di Cio-Cio-San,
deliziosa e ricca di ogni più piccolo dettaglio: il tetto con pali e travi in legno, le porte scorrevoli, la
mobilia tipica fatta di pochi ma funzionali elementi, come la trapunta
srotolata sul pavimento, tavolini e lampade,
e lo splendido giardino con piccoli cespugli di fiori. Ancora una volta il
valore aggiunto all’allestimento zeffirelliano è costituito dagli splendidi
costumi tradizionali di Emi Wada.
In
tanta meraviglia è parso però che in questa ripresa mancasse qualcosa dal punto di vista
interpretativo in generale. Non abbiamo colto il senso di drammaticità che
caratterizza da sempre questa tragedia, quel pathos e crescente dolore che ci si aspetterebbe da parte dei protagonisti .
Oksana Dyka
come Cio-Cio-San
è corretta dal punto di vista esecutivo, il colore della sua voce è pastoso e
morbido, ma non trasmette la dolce ingenuità da giovinetta, né il dolore di
donna ripudiata ed oltretutto abbandonata dal suo amore grande. A nostro avviso
potrebbe raggiungere risultati decisamente più ragguardevoli con una
interpretazione più accorata e più coinvolta.
Pinkerton è Roberto Aronica.
Il suo strumento è di bel colore come ha ben mostrato in più occasioni, ma in questo
caso sembra eccedere nell’enfasi interpretativa, il che lo porta a caricare anche troppo il personaggio, che pur sarebbe nelle sue corde, evidenziando qualche
difficoltà in acuto, come per esempio nel duetto d’amore al termine del primo
atto.
Più
coerente nel suo ruolo Veronica Simeoni
come fedele Suzuki. La sua bella voce importante unita anche ad una
interpretazione piuttosto sentita le hanno consentito di ben figurare sia dal
punto di vista vocale che attoriale. Gabriele Viviani
come Sharpless ha una voce piuttosto brunita che gli consente di eseguire con discreto
piglio il ruolo del severo ma compassionevole console americano.
Nei
ruoli di contorno figurano anche Francesco Pittari come Goro e
lo zio Bonzo di Paolo Battaglia,
dalla voce particolarmente calda.
Completano
il folto cast Alice Marini,
alias la signora Pinkerton, il Principe Yamadori,
Federico Longhi,
il Commissario Imperiale, Nicolo' Ceriani,
L'Ufficiale
del Registro, Victor Garcia
Sierra, la madre di Cio-Cio-San, Chiara Fracasso,
e la cugina di Cio-Cio-San, Elena Borin.
Il
Maestro Marco Armiliato
ha dato una impostazione diremmo intimistica alla sua direzione, cercando un approfondimento lirico nei momenti di maggiore pathos. Dalla dolce e
raffinata illusione iniziale, l’orchestra si arricchisce e acquista maggiore
corpo man mano che il dramma prende vita.
Il
coro dell’Arena diretto come sempre da Armando Tasso
in questa opera, in particolar modo, arriva al cuore del pubblico con il
celebre canto a bocca chiusa dell’ atto secondo.
Delizioso
il piccolo interprete di Dolore, che ha intenerito il pubblico con i suoi interventi.
Al
termine della serata, il pubblico ahi noi non numerosissimo ha dimostrato di
apprezzare lo spettacolo e tutti i suoi protagonisti.
MTG
LA
PRODUZIONE
Direttore
d'orchestra
|
Marco Armiliato
|
Regia
e scene
|
Franco Zeffirelli
|
Costumi
|
Emi Wada
|
Maestro
del coro
|
Armando Tasso
|
Direttore
corpo di ballo
|
Renato Zanella
|
Direttore
allestimenti scenici
|
Giuseppe De
Filippi Venezia
|
Movimenti
coreografici
|
Maria
Grazia Garofoli
|
GLI
INTERPRETI
Cio-Cio-San
|
Oksana Dyka
|
Suzuki
|
Veronica Simeoni
|
Kate Pinkerton
|
Alice Marini
|
F. B. Pinkerton
|
Roberto Aronica
|
Sharpless
|
Gabriele Viviani
|
Goro
|
Francesco Pittari
|
Il Principe Yamadori
|
Federico Longhi
|
Lo zio Bonzo
|
Paolo Battaglia
|
Il Commissario Imperiale
|
Nicolo' Ceriani
|
L'Ufficiale del Registro
|
Victor Garcia
Sierra
|
Madre di Cio-Cio-San
|
Chiara Fracasso
|
Cugina di Cio-Cio-San
|
Elena Borin
|
ORCHESTRA, CORO, CORPO
DI BALLO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA
Foto Ennevi per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona