sabato 16 agosto 2014

MADAMA BUTTERFLY, G. PUCCINI – ARENA DI VERONA, venerdì 15 agosto 2014

Nella sera di Ferragosto di questa estate parecchio capricciosa dal punto di vista meteorologico, a centodieci anni dal suo debutto al Teatro alla Scala di Milano, nonché a novanta anni dalla morte di Giacomo Puccini, come molti teatri quest’anno, anche la Fondazione Arena di Verona ha voluto celebrare una delle opere più rappresentate del compositore toscano, Madama Butterfly, riprendendo l’allestimento di Franco Zeffirelli che tanto successo ha riscosso nelle passate edizioni in cui è stato proposto, datato anno 2004 e ripreso fin’ora per quattro volte. Come sempre le ricche scenografie generano sorpresa e stupore, lasciano spesso il pubblico a bocca aperta per eleganza, cura pedissequa del dettaglio scenico e per l’incredibile efficacia in funzione degli eventi. Sembra che la città di Nagasaki sia quasi incastonata nelle pietre millenarie dell’anfiteatro, con la foresta di bambù raffigurata sui pannelli nel fondo ad incantare lo sguardo dello spettatore che colga anche gli effetti luminescenti creati sulle gradinate che si scorgono alle spalle. Un senso di nostalgia ci pervade grazie alle luci soffuse in scena, laddove per incanto appare la casetta di Cio-Cio-San, deliziosa e ricca di ogni più piccolo dettaglio: il tetto con  pali e travi in legno, le porte scorrevoli, la mobilia tipica fatta di pochi ma funzionali elementi, come la trapunta srotolata sul pavimento, tavolini e  lampade, e lo splendido giardino con piccoli cespugli di fiori. Ancora una volta il valore aggiunto all’allestimento zeffirelliano è costituito dagli splendidi costumi tradizionali di Emi Wada.


In tanta meraviglia è parso però che in questa ripresa mancasse qualcosa dal punto di vista interpretativo in generale. Non abbiamo colto il senso di drammaticità che caratterizza da sempre questa tragedia, quel pathos e crescente dolore che ci si aspetterebbe da parte dei protagonisti .

Oksana Dyka come Cio-Cio-San è corretta dal punto di vista esecutivo, il colore della sua voce è pastoso e morbido, ma non trasmette la dolce ingenuità da giovinetta, né il dolore di donna ripudiata ed oltretutto abbandonata dal suo amore grande. A nostro avviso potrebbe raggiungere risultati decisamente più ragguardevoli con una interpretazione più accorata e più coinvolta.

Pinkerton è Roberto Aronica. Il suo strumento è di bel colore come ha ben mostrato in più occasioni, ma in questo caso sembra eccedere nell’enfasi interpretativa, il che lo porta a caricare anche troppo il personaggio, che pur sarebbe nelle sue corde, evidenziando qualche difficoltà in acuto, come per esempio nel duetto d’amore al termine del primo atto.

Più coerente nel suo ruolo Veronica Simeoni come fedele Suzuki. La sua bella voce importante unita anche ad una interpretazione piuttosto sentita le hanno consentito di ben figurare sia dal punto di vista vocale che attoriale. Gabriele Viviani come Sharpless ha una voce piuttosto brunita che gli consente di eseguire con discreto piglio il ruolo del severo ma compassionevole console americano.
Nei ruoli di contorno figurano anche Francesco Pittari come Goro e lo zio Bonzo di Paolo Battaglia, dalla voce particolarmente calda.
Completano il folto cast Alice Marini, alias la signora Pinkerton, il Principe Yamadori, Federico Longhi, il Commissario Imperiale, Nicolo' Ceriani, L'Ufficiale del Registro, Victor Garcia Sierra, la madre di Cio-Cio-San, Chiara Fracasso, e la cugina di Cio-Cio-San, Elena Borin.

Il Maestro Marco Armiliato ha dato una impostazione diremmo intimistica alla sua direzione, cercando  un approfondimento lirico nei momenti di maggiore pathos. Dalla dolce e raffinata illusione iniziale, l’orchestra si arricchisce e acquista maggiore corpo man mano che il dramma prende vita.
Il coro dell’Arena diretto come sempre da Armando Tasso in questa opera, in particolar modo, arriva al cuore del pubblico con il celebre canto a bocca chiusa dell’ atto secondo.
Delizioso il piccolo interprete di Dolore, che ha intenerito il pubblico con i suoi  interventi.
Al termine della serata, il pubblico ahi noi non numerosissimo ha dimostrato di apprezzare lo spettacolo e tutti i suoi protagonisti.

MTG


LA PRODUZIONE

Direttore d'orchestra
Marco Armiliato
Regia e scene
Franco Zeffirelli
Costumi
Emi Wada
Maestro del coro
Armando Tasso
Direttore corpo di ballo
Renato Zanella
Direttore allestimenti scenici
Giuseppe De Filippi Venezia
Movimenti coreografici
Maria Grazia Garofoli

GLI INTERPRETI

Cio-Cio-San
Oksana Dyka
Suzuki
Veronica Simeoni
Kate Pinkerton
Alice Marini
F. B. Pinkerton
Roberto Aronica
Sharpless
Gabriele Viviani
Goro
Francesco Pittari
Il Principe Yamadori
Federico Longhi
Lo zio Bonzo
Paolo Battaglia
Il Commissario Imperiale
Nicolo' Ceriani
L'Ufficiale del Registro
Victor Garcia Sierra
Madre di Cio-Cio-San
Chiara Fracasso
Cugina di Cio-Cio-San
Elena Borin


ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL'ARENA DI VERONA









Foto Ennevi per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona